Capitolo 15

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Heyyyyyy!!! Perdonate l'estremo ritardo, probabilmente anche gli eventuali errori e soprattutto perdonate la microscopicità del capitolo, ma sono molto stanca! ♡ Buona lettura e buona notte

In questo momento dovrei essere furiosa con Stwuart, ma semplicemente non lo sono. Dio, sono così confusa, una parte di me esige di schiaffeggiarlo come se non ci fosse un domani e un'altra, credo quella più grande, avrebbe voluto continuare quel bacio all'infinito, ma sono troppo codarda per ammetterlo. Sinceramente non so cosa provo per Stwuart, non so neanche se provo qualcosa! In letteratura, i sentimenti, provengono dal cuore, mentre in scienze provengono dal cervello, ammetto che quando scoprii che quando ci si affezionava a qualcuno non era per merito del cuore, ci rimasi davvero male. Sono sempre stata una tradizionalista ed è per questo che credo sia il cuore a decidere chi amare e volere bene.

Mi sento così in colpa anche con Daniele, se scoprisse che l'ho appena baciato non mi parlerebbe più. Se ora Carlotta mi sentisse direbbe di certo che se lo è meritato. Scuoto la testa e sospiro. "A cosa pensi?" La voce bassa, esitante, ma curiosa, mi fa sobbalzare. Mi ero quasi dimentocata di essere ancora in sua compagnia.

"A niente." Mento guardando le foglie bagnate che calpesto.

"È impossibile, sei frustrata, lo vedo dai tuoi occhi. A cosa pensi?" Si ferma e mi guarda.

"Tra tutte le tue personalità non credevo ci fosse anche quella filosofica e veggente!" La mia è una battuta ironica, ma cavolo se lo penso davvero. Lui aggrotta le sopraccia facendo sì che il suo abituale cipiglio sia ancora più evidente. Sembra quasi risentito.

"Vaffanculo!" Borbotta e riprende a camminare. Davvero? Si è offeso? Un senso di colpa m'invade simultaneamente al fastidio, non dovrei sentirmi in colpa. Quando alzo lo sguardo riesco a vedere il rosso della macchina e prego il Signore affinché questa giornata finisca velocemente. Dopo un altro minuto di cammino, mi ritrovo ad aprire lo sportello dell'auto. L'ansia mi travolge al solo pensiero di dover passare più di trenta minuti in un piccolo spazio da sola con Stwuart. Appena partiamo incomincia a piovere e sono felice che non abbia iniziato due minuti fa.

"Dove ti porto?" Domanda guardando avanti.

"Su una stella." Dico cercando di smorzare la tensione.

"Ti ci mando a calci o a schiaffi? Decidi." Pronuncia l'ultima parola con un sorrisetto malefico.

"Dovrei avere paura?" Alzo un sopracciglio.

"Probabilmente no." Fa spallucce. Che diavolo?

"A casa." Dico in fine.

"Peccato, mi ero illuso di poterti massacrare." Finge un'espressione delusa e non so se ridere o scendere da questa macchina. Opto per l'alzare gli occhi al cielo. Gli occhi mi cadono sul mio cellulare e spalanco gli occhi quando mi rendo con di che ore sono.

"Sono le 12:55?" Quasi urlo. Il tempo è volato...

"Di già?" Domanda anche lui sorpreso. Annuisco lentamente.

"Che strano, di solito il tempo passa quando si è in compagnia delle persone divertenti!" Scherza ed io gli do una gomitata, preferisco pensare che era solo una battuta ironica e non una vera critica. Stwuart accende la radio e un grandissimo sorriso compare sul mio viso al sentire le parole di Boom Clap.

"Lasciala!" Lo prego. Adoro questa canzone.

"Ti piace?" Domanda.

"Molto." Mormoro sorridente.

"Pinzillacchera, mi deludi!" Scuote la testa, ma nella sua voce c'è un velo d'ironia. Lascio perdere il suo ennesimo insulto e gli porgo la domanda che tanto mi incuriosisce.

"Perchè mi chiami pinzillacchera?" Lui sorride ampiamente. Mio Dio che sorriso mozzafiato che ha!

"Perchè hai un viso tenero e dolce, anche se non lo sei realmente." Sorride, poi, sarcasticamente.

"Oh grazie." Ironizzo contemporaneamente alle sue parole: "Sei molto meglio!". Quando mi rendo conto di quello che ha detto arrossisco violentemente.

"Sei diventata viola!" Dice ridendo e facendo aumentare il mio imbarazzo.

"È una dote che ho, far imbarazzare le ragazze!" Si pavoneggia. Alzo un sopracciglio e giro lentamente la testa verso di lui.

"Si dia il caso che io arrossisca anche se mi mandi a quel paese, quindi non hai alcun potere su di me!" Rispondo con voce saccente. Lui scuote la testa divertito.

"Ma al bacio ci sei stata!" Alza le sopracciaglia e sorride. Merda.

"Per educazione!" Uso la scusa più inutile e stupida che sia mai stata usata.

"Non dire stronzate!" Ride buttando la testa all'indietro.

"Non mi è piaciuto!" Mento.

"Io non ti avevo chiesto se ti era piaciuto, hai la coda di paglia e mi hai fatto comprendere palesemente che ti è piaciuto!" Un sorriso vittorioso aleggia sulle sue labbra ed è impossibile non notare il luccichio di lussuria nei suoi occhi marroni. Ha davvero ragione, diamine!

"No, era sottinteso nella tua precedente affermazione! Non mi è assolutamente piaciuto! E poi come può piacerti un bacio? È solo un bacio!" Mento, cavolo se mento.

"Sento odore di bugia!" Mi schernisce cantilenando.

"Come fai ad esserne così sicuro?" Lo sfido.

"È una sfida?" Domanda divertito.

"Assolutamente." Annuisco.

"Facciamo così, io ti bacerò un'altra volta alla sprovvista e se tu cederai e ricambierai, vuol dire che i miei baci ti piacciono! Se invece non ricambi e mi respingi ti accompagnerò a scuola e ti riporterò a casa per un mese intero!" Propone. Non esiste che lui pensi che io 'adori i suoi baci', cosa assolutamente vera, e, prima che me ne possa rendere conto, il mio lato impulsivo e orgoglioso accetta la scommessa.

"Tieniti pronta ad essere baciata, piccola!" Mi fa l'occhiolino ed io fingo dei conati di vomito.

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