Capitolo 10

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Buonaseraaaaa! Chiedo perdono, faccio genuflessioni al vostro cospetto per il troppo ritardo. Scusatemi tanto <3 Vorrei salutare le mie amiche-sorelle : Alfry, Fralby, Ngiuzzi, Michi e Lisa <3 Vi voglio un mondo de bene soreeee!!!

"Che dici,Totta? Devo dirlo a Daniele?" Le chiedo per la quarta volta in preda all'ansia.

"Allora, prima cosa: calmati!" Dice con tono deciso fermandomi per le spalle. La guardo nei profondi occhi castani e annuisco.

"Secondo: se non togli quelle luride mani dalla bocca, le tue unghia saranno lunghe mezzo millimetro!" Guardo le mie mani impregnate di saliva e con qualche punto sanguinante per le troppe pellicine strappate dai denti. Faccio una smorfia e le strofino sui jeans.

"E terzo: devi dirglielo!" Sospira lasciando la presa dalle mie spalle e chiudendo gli occhi. Non posso dirglielo! E se si arrabbiasse?

"Carlotta e se mi lasciasse?" La mia voce è diventata strozzata e il mio cuore batte troppo velocemente al solo pensiero.

"Andiamo, Bigol! Magari! Sai che bello! Significherebbe che non lo rivedrò mai più!" Pronuncia l'ultima frase con un'enfasi raccapricciante. La guardo in cagesco e sosprio.

"Seriamente, Torta!"

"Sì, Bigol! Bando le ciancie, devi dirglielo!" Dice con tono sommesso e serio.

"Ho paura!" Bisbiglio riportandomi le mani alla bocca.

"Basta guardarmi con quegli occhi! Sei troppo tenera e sai come mi comporto con le persone troppo tenere!" Mi sgrida per poi ridere. I miei nervi si rilassano leggermente mentre rido. Come me, quando c'è qualcosa di troppo tenero, ci viene voglia di sbaciucchiarlo fino all'agonia, ma non lo facciamo perchè abbiamo ancora un pò di sanità mentale. Ci limitiamo, quindi a picchiarci a vicenda per poi scoppiare a ridere e riflettere sulla nostra anormalità.

"Ora andiamo, Modenni sarà già arrivato!" Ridacchia aprendo la porta del bagno. La seguo per i corridoi fino ad arrivare davanti la nostra classe. Apre la porta e, come previsto, il nostro professore di musica è gia in classe. È uno dei pofessori più vecchi e di conseguenza rincoglioniti. Ma lui è il massimo, ha davvero qualche ingranaggio che non funziona, ma è comprensivo e buono. Nelle sue ore la classe fa baldoria e si diverte, ma lui non se ne cura più di tanto, ormai è rassegnato e mi fa un pò di pena, per questo a volte sono una delle poche alunne che rimane al suo posto in silenzio.

Quando arrivo al mio posto, noto che è occupato da Alessia, troppo impegnata a sbattere le ciglia e arrotolarsi ciocche di capelli sulle dita, per notarmi. Sta blaterando qualcosa nella sua lingua ochesca a Stwuart e lui sembra interessato solo dalle sue tette scoperte.

"Perdonami, Ale, posso sedermi?" Chiedo con falsità. La mia educazione mi ha fatto imparare ad essere gentile anche con le persone più odiose della Terra e, stranamente, sono davvero molto credibile. Alessia sposta il suo sguardo indignato su di me per poi fingere un sorriso.

"Micky, puoi prendere il mio posto per quest'ora? Sai, io e Stwuart stavamo parlando!" Fa un smorfia che presumo dovrebbe essere un sorriso e sbatte ancora le ciglia.

"Certo!" Sorrido e mi giro.

"Infatti Stwuart era molto preso dalle tue stronzate!" Mormoro sperando che mi abbia sentita. Vado a sedermi accanto a Massimo, il compagno di banco, nonchè ex 'fidanzato' di Alessia. Fidanzato è un sinonimo di scopata veloce. E, Alessia, di questi 'fidanzati', ne ha avuti davvero molti, ecco perchè la etichetto come troia! "Anche Stwuart eh?" Domanda il biondino appena mi siedo accanto a lui.

"Già!" Alzo gli occhi al cielo melodrammaticamente.

"Una domanda, come fai a sopportarla tutti i giorni?" Domando davvero curiosa, di certo, per passare ogni mattina con Alessia deve essere molto paziente.

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