Mia madre fa parte di quel gruppo di dame dell'800 dal linguaggio aristocratico che al mattino, invece di alzare delicatamente le serrande e spostare in un lato le tende per far entrare la luce, lei comincia a sbattere le porte, tira via le coperte dal mio tiepido corpo e inizia a sbraitare:《Quando cazzo ti inizi a svegliare? C'è quel rompicoglioni di Patrick che ti aspetta sotto da un quarto d'ora. Alzati!》
Tutto questo mentre stavo facendo un sogno abbastanza strano: io e Patrick mano nella mano. Rabbrividii a quel pensiero, ma il cuore inizia a battere forte nel petto. Scaccio via questa sensazione e, controvoglia, mi alzo dal letto e vado in bagno a lavarmi i denti, mi spazzolo i capelli e mi trucco leggermente gli occhi. Indosso un crop top viola e una giacca di jeans, un pantalone bianco e delle converse viola. Madò, sono una fashion blogger. Inserisco nello zaino le cuffie, il libro degli appunti e qualche penna, poi, afferrando una fetta biscottata al volo, esco di fretta e furia da casa. Patrick comincia a suonare il clacson ininterrottamente tanto per recarmi fastidio. Entro in macchina, già piena di nervosismo. Mi dà un bacio sulla guancia e lo guardo stranita.
《Ma certo che sei bipolare forte.》
《Amore della mia vita non puoi capire quello che è successo iere. Fuochi e fiamme.》
《Mmh.. interessante. Peccato che non me ne importi un fico secco.》
《Non sarai mica gelosa, eh?》
《Patrick, non dire stupidaggini.》Mi diede un buffetto sulla guancia e, inaspettamente, mi irrigì. Non ero abitutata a tutto quell'affetto da parte sua. Solitamente ci prendevamo a cazzotti e lui mi riempiva di lividi a forza di darmi pizzicotti.
《La smetti di trattarmi in questo modo. Mi fa senso.》
《Essere toccata da me ti fa senso? Se ieri sera ci fossi stata tu al posto di Laura, ti saresti ricreduta.》
《Uh, è arrivato il dio del sesso!》
《Meglio, Sonia, meglio!》
《Si, okay, però adesso stai zitto.》Aumento il volume della musica, e mi rilasso stravaccandomi sul sedile e chiusi gli occhi. Patrick fischiettava il ritmo della canzone che trasmettevano in radio a mò di ninna nanna.
Penso a Patrick in una maniera insolita, non sto immaginando le mie mani che lo strozzano per i suoi soliti commenti squallidi sul mio seno inesistente, ma lo sto tenendo stretto a me e gli sto pregando di non andarsene, di restare con me, di non uscire con Laura.
《Oh Sonia, svegliati. Ma che fai ti addormenti? Manco mia nonna di ottant'anni dorme quanto te.》
《Non stavo dormendo, cafone.》
《E che stavi facendo? Mi stavi sognando nudo nel tuo letto?》
"Piantala."Eravamo fermi davanti ad un locale abbasta trascurato esternamente, i muri con l'intonaco staccato a chiazze, la pittura ormai scolorita dal sole scottante. Prima di andare all'università ci fermiamo sempre a prendere un caffè con qualche brioches, solo che il bar dove andiamo solitamente è chiuso per ferie e non è che nel nostro piccolo paese ci sia una vasta gamma di opzioni. Anche se dall'insegna esterna non mi sembra proprio che vendano cappuccini e cornetti.
《Ci dobbiamo ubriacare di prima mattina?》
Ad un tratto si avvicina verso di me, sempre col viso più vicino al mio. Mi guarda dritto negli occhi. Quegli occhi color caramello sembravano come mi stessero scavando fin dentro le ossa, tanto lo sguardo era penetrante e ammiccante. Si passa la lingua tra le labbra, socchiudendole.
Smetto di respirare, il mio cuore va in fibrillazione. Non so costa sta accadendo, voglio soltanto che smetta. Chiudo forte gli occhi e divento paonazza. Sento formarsi delle goccioline di sudore sulla fronte, tanta è la tensione.
《Credevi davvero ti avrei baciata?》
Ritornò al suo posto, fece il movimento di aprire lo sportello per uscire dall'abitacolo, ma glielo impedì. Gli diedi uno schiaffo così forte che gli lasciai il segno, fui io ad uscire dalla macchina per prima. Lui rimase di sasso con la mano che massaggiava la guancia dolorante. Gli feci il dito medio ed entrai dentro quel locale malmesso.
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Sapore di te; Patrick Cutrone
Fanfiction《Stavo andando via, ma poi mi sono accorto che è meglio litigare con te che fare l'amore con chiunque altro.》 Sonia e Patrick: coetanei, colleghi, migliori amici e chi più ne ha più ne metta. Due caratteri incompatibili, due personalità contrastanti...