《Un analcolico, grazie.》
《Faccia due. Offro io.》Un uomo di mezza età si affiancò vicino a me, mettendomi un braccio sulle spalle. Puzzava di alcol e di formaggio andato a male. Mi provai a scostare più in là con lo sgabello, ma le sue possenti braccia me lo impedirono.
《Che fai, bambolina, scappi?》
《Sì, mi scusi, sono entrata per stare un po' da sola. Non ho bisogno di compagnia.》Lui mi osservò da cima a fondo, soffermandosi sul mio fondoschiena. Scese il braccio, dapprima sulle spalle, verso quella direzione. Mi irrigidì come il tronco di un albero. Il cuore cominciava a palpitare forte dentro la gabbia toracia. Stavo iniziando ad avere paura.
Il barman ci consegnò il nostro ordine. Bevvi il mio drink tutto in un sorso, pregando Dio che l'uomo vicino a me se ne andasse al più presto possibile. Invece, mi scostò una ciocca di capelli che mi ricadeva dal viso e mi accerezzò la guancia con la sua mano ruvida e callosa. Sembrava come cervello e muscoli avessero smesso di funzionare. Dentro di me volevo scappare, liberarmi da quelle braccia robuste e uscire da quel maledetto locale. Avevo un dolore lancinante alle tempie, mi girava forte la testa. L'uomo mi stava sussurrando cose all'orecchio, ma non percepivo alcun suono di senso compiuto. Solo parole dislocate tra loro "bagno", "bocca" e "pantalone".
Si alzò dallo sgabello, sorrisi poiché pensai che finalmente stava andando via. Invece, mi prese il polso stringendomelo forte, mi strattonò spingendomi con forza all'interno di un bagno con le piastrelle putride e calcarose. Ero intontita, tutto attorno a me girava vorticosamente, non riuscivo a mettere a fuoco l'uomo davanti a me, mentre si sfilava la cintura dai pantaloni e faceva scendere la zip con la rapidità di uno che non ha tempo da perdere. Mi infila la lingua in bocca, provo con tutte le mie forze di allontanarlo da me, invano. Sono debole, troppo fragile dinanzi a questo corpulento uomo, che con ferocia e arroganza, mi sbatte su queste piastrelle sciatte e tenta in qualche modo di sbottonarmi il pantalone. Impreca, mi dà della puttana. E io sto lì come una marionetta, una bambola di porcellana posata su un mobile.La porta del bagno si apre con un rumore sordo, violento. Un ragazzo, ricciolino, moro, il viso coperto da pochissima barba, gli occhi color caramello: Patrick.
Patrick, salvami. Aiutami.
Tutto divenne buio all'improvviso.
Buio pesto.
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Sapore di te; Patrick Cutrone
Fanfiction《Stavo andando via, ma poi mi sono accorto che è meglio litigare con te che fare l'amore con chiunque altro.》 Sonia e Patrick: coetanei, colleghi, migliori amici e chi più ne ha più ne metta. Due caratteri incompatibili, due personalità contrastanti...