Gli anni '80

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Dopo il tour e l'album di successo " Night at the Opera" ci eravamo rimessi al lavoro. Nel '77 era uscito l' album " News of the World" che aveva riscosso un notevole successo. Negli anni seguenti erano usciti altri album che avevano riscosso altri successi.
All'inizio degli anni '80 Freddie aveva cambiato stile: dai capelli lunghi era passato ai capelli corti e i baffetti caratteristici degli omossessuali dell' epoca. Io lo trovavo incredibilmente sexy, così come anche quella puttanella ( scusate il termine) di Mary Austin.
9 aprile 1982
Avevamo iniziato quello che sarebbe stato il nostro ultimo tour negli Stati Uniti. Eravamo incredibilmente felici di tornare là, soprattutto Freddie che poteva entrare nei locali gay senza essere riconosciuto, come al solito. Io nei giorni e nelle ore libere mi esercitavo a suonare la chitarra che Brian mi aveva regalato. Era una copia della sua " bimba" ( era così che chiamava la sua Red Special). I concerti erano i momenti che più amavamo, perché potevamo stare insieme ai nostri fan e divertirci con loro.
Una mattina ero uscita per andare a prendere il giornale, come facevo tutti i giorni per tenermi informata su quello che stava succedendo nel mondo, ma quella mattina fu diverso: sul giornale c'era scritto a caratteri cubitali: " In America strage di omossessuali e tossicodipendenti la causa è una malattia chiamata AIDS trasmessa con rapporti sessuali promiscui , le siringhe delle droghe e con il sangue". Ne ero sconvolta. Freddie era in pericolo di vita e io dovevo salvarlo, dovevo proteggerlo e quella sera stessa ne avrei parlato con lui. Quel giorno io passeggiai nel parco presso l'albergo godendomi il bel tempo. Verso sera rincasai. Sapevo che Freddie sarebbe tornato tardissimo però quel giorno volevo che tornasse presto. Le ore sembravano non passare mai. Alle tre di notte Freddie tornò. Io gli corsi incontro, lo spinsi su una sedia e gli dissi:
- Freddie dobbiamo parlare.
Freddie con tono stanco:
- Tesoro  possiamo parlare domani ora sono stanco e vorrei andarmi a riposare.
Io con tono urgente:
- Freddie dobbiamo parlare, ADESSO.
Freddie rassegnato:
- Ok tesoro di cosa volevi parlarmi di così tanto urgente?
Io presi il giornale che avevo comprato e glielo mostrai.
Freddie dopo averlo letto:
- È di questo che volevi parlarmi? Di una malattia di cui si sa pochissimo? Questa secondo me è una gran cazzata, tesoro, e io non perderò tempo dietro una cosa simile. Ora vorrei andare a letto, se non ti dispiace.
Io:
- Ho sentito bene?! "Una gran cazzata" è così che hai detto?! Stanno morendo non so quante persone qui in America per questa malattia e tu non ti preoccupi?! Ma ci fai o ci sei?!
Freddie:
- Non ti arrabbiare tesoro mio, ho soltanto espresso la mia opinione a riguardo.
Io:
- Io sono arrabbiata perché io ti amo e sei la cosa più preziosa che ho e se tu morissi per questa malattia io non saprei veramente come vivere. Per favore Freddie ascolta il mio consiglio: usa i preservativi e smetti di fare uso di droghe e resta con me.
Freddie mi promise che ci avrebbe provato, anche se sapeva che sarebbe stato difficile.

These Are the Days of Our Lives ( IN REVISIONE )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora