Capitolo 12

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MARINA
Sono le 7:00,Page sta ancora dormendo,la morte della madre l'ha scossa molto,ma sono contenta che questa notte sia riuscita a riposare.
Ho ancora la testa affollata
di pensieri,ma solo uno mi tormenta ancora insistentemente,la chiamata.
So che non dovrei darle molto peso,ma c'è qualcosa che non mi convince e ho intenzione di scoprirlo.
Nonostante la mia testa sia in continuo movimento,ancora non mi sono alzata dal mio comodo letto.
Così decido di andare in cucina,prendo del succo,un po' di frutta e poi inizio a cucinare le uova col bacon, prima di prepararmi un buon caffè.
Mentre stavo controllando la cottura del bacon e delle uova,sento un rumore di passi.
MA:Ei Page,come ti senti?
P:Meglio,grazie di tutto Mari.
MA:Oh,figurati tesoro.
Mangi qualcosa?
P:Ehm...si grazie.
MA:Allora ecco che arriva un porzione di uova e bacon con succo di frutta.
P:Grazie.
Per un po' nessuna delle due parla,ma entrambe ci gustiamo la nostra deliziosa colazione.
Ma poi Page rompe il ghiaccio.
P:Il capo?
MA:Cosa?
P:Hai ripensato alla chiamata?
MA:In realtà si...
P:E quindi?
MA:Non era sicuramente una chiamata di lavoro e io intendo andare avanti su questa storia.
P:Sono d'accordo.
MA:Approposito è ora di prepararci se non vogliamo fare tardi.
Prendo i vestiti che mi sono portata a casa della mia amica e dopo poco sono pronta.
MA:Page sei pronta?
P:Arrivo!
Il mio telefono vibra,un messaggio,Mirko.
Mirko:Buongiorno.
Strano.
P:Mari io sono pronta, andiamo.
Silenzio.
P:C'è qualcosa che non va?
MA:No è tutto ok.
Non mi crede.
P:No Marina,non è tutto ok.
Fammi vedere.
MA:Cosa?
P:Il telefono.
MA:Ok.
Così le do il mio cellulare.
P:Cosa c'è di strano?
MA:Non mi ha mandato il cuore con il messaggio.
P:Non ci avrà fatto caso.
MA:No Page! Ne ha sempre messo uno,guarda i messaggi precedenti. Sta succedendo qualcosa.
P:Ancora con questa storia.
MA:Page ti dico che è così.
P:Ok,ok oggi vedremo il suo comportamento,se è strano andiamo più a fondo,se è come tutti i giorni smettila di farti film mentali.
MA:Ok va bene.
P:Si,ma ora andiamo,siamo in ritardo.
Così usciamo di casa per andare alla fermata del tram, fortunatamente non è in ritardo.
Appena scendiamo Page mi dice che deve andare a fare una commissione,così io vado verso l'ufficio.
Mentre mi sto dirigendo verso la mia solita postazione vedo Mirko al telefono.
Non dovrei farlo,ma sono troppo curiosa,dai Marina non lo capirà se gli dici che sei lì solo per riferirgli qualcosa,ma cosa?
Sulla sua scrivania vedo un fascicolo,perfetto.
Entro senza fare rumore,non voglio che capisca che sono qui fino alla fine della chiamata.
Chiamata
M:Ok,ok si te la porto domani.
No, non posso oggi
Ho da fare.
Ti ho detto che non posso!
Non ti frego,non ti preoccupare.
Va bene.Si si ok.
Ci vediamo
Ciao.
Fine della chiamata e sembra che ancora non si sia reso conto della mia presenza.
Poi,finalmente,alza lo sguardo.
M:Ciao. Cosa ci fai qui?
MA:Volevo solo vederti.
M:Come sta Page?
MA:Perché mi chiedi di Page?
M:Per sapere come se la passa,sai dopo l'incidente.
MA:A te non è mai importato di lei.
M:Non vuol dire che non posso sapere come stia, è pur sempre una mia dipendente.
Silenzio.
M:Stiamo insieme stasera?
Con tutto quello che sta succedendo,passiamo poco tempo insieme,quindi perché dirgli no.
MA:Si.
M:Allora ti passo a prendere alle 20:00.
Esco dall'ufficio del capo e vado da Page.
MA:Page!
P:Mari cosa è successo?
MA:Mirko mi ha chiesto come stavi.
P:Cosa!?
MA:Lo so che sembra strano, ma lui mi ha detto sei comunque una sua dipendente e quindi voleva saperlo.
P:Quindi forse ha anche lui un cuore.
MA:Non sai quanto.Ma cambiando argomento,mi ha chiesto se stasera stavamo insieme.
P:Evviva! Ti aiuto a prepararti?
MA:Si grazie.
Così appena finiamo di lavorare andiamo a casa mia.
MA:Cosa potrei mettermi?
P:Non so,il capo è sempre così elegante,è difficile volersi vestire più comode.
MA:Credo che metterò il vestito nero con lo spacco e i tacchi.
P:Non è il mio stile,ma sicuramente starai benissimo.
Finalmente siamo a casa, apro la porta e andiamo subito verso camera mia.
Dopo poco sono pronta,devo solo truccarmi,così mi metto un po di mascara e altro trucco,sono pronta.
MA:Page io sono pronta!
P:Vieni!
Così esco dal bagno.
P:Marina sei fantastica!
MA:Mirko dovrebbe essere qui fra poco.
Clacson
MA:È qui!
P:Vai scendi.
MA:Ok,ciao.
Appena sono fuori salgo sulla bellissima auto parcheggiata difronte casa mia.
M:Ciao.
MA:Ciao.Allora dove andiamo?
M:Oggi voglio portarti in un posto diverso.
MA:E dove?
M:Lo scoprirai.
Chissà dove andiamo! Sono molto emozionata,adoro i bei ristoranti,ma devo dire che anche i posti meno comuni mi intrigano molto.
Il tratto che stiamo percorrendo,non mi sembra come le solite strade newyorkesi.
Ci fermiamo in un prato verde,Mirko mi prende per mano,ma cosa gli sta succedendo?!
Appena ci incamminiamo vedo sul prato una tovaglia da pic nic con un cestino.
M:So che non è un ristorante di super lusso...ma ho pensato che per una volta potevamo cambiare stile di serata.
Non parlo.
M:Se non ti piace possiamo andare via e mangiare in un ristorante.
MA:No...lo adoro,grazie.
Mi bacia.
M:Dai sediamoci.
Così dopo esserci accomodati sulla morbida tovaglia iniziamo a mangiare.
M:Ti piace?
MA:È buonissimo!
MA:Senti Mirko volevo chiederti una cosa?
M:Dimmi.
MA:Devi essere sincero.
M:Si,cosa succede?
Faccio un sospiro per prendere coraggio.
MA:Oggi ho ascoltato una tua chiamata. Voglio sapere cosa sta succedendo.
Sembra calmo.
M:Niente Marina,non succede niente.
MA:Invece si! Non è la prima volta che ne sento una così.
M:Quante chiamate hai ascoltato?
MA:Quante ne bastano per sapere che c'è qualcosa che non va.
M:Ok hai vinto tu,sai troppe cose.
Le chiamate che hai sentito erano con un'amico a cui devo restituire una cosa.
MA:Cosa?
M:Droga.
MA:Cosa ti droghi!





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