Capitolo 16

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MIRKO
Sono in ospedale,lei è distesa sul letto,piango.
È tutta colpa mia. Non dovevo lasciarla scappare e ora potrei perderla,non potrò più rivedere il suo sorriso,non sentirò più la sua voce e non riassaporerò più le sue labbra.
Con tutti questi pensieri il viso si sta bagnando con le mie calde lacrime.
Le tengo la mano,quando si si sveglierà sarò qui,sarò accanto a lei.
Ti prego Marina rimani con me,io ti amo.
Mille pensieri si fanno largo nella mia testa fino a quando gli occhi iniziano a chiudersi e cado in un sonno profondo.
Mi sveglio di soprassalto,che ore sono? Dove mi trovo?Marina?Come sta? Cosa è successo?
Mi giro,sono le 8:30!!! È tardissimo.
Devo andare via,bacio Marina sulla fronte ed esco dalla stanza.
Vedo un medico.
M:Scusi mi potrebbe avvertire nel caso si svegli.
Dott:Si,certo.
Prendo la macchina e vado verso l'ufficio,appena arrivo vedo Page.
P:Dov'è Marina? Non risponde alle chiamate e ai messaggi.
M:Page...Marina è in ospedale.
P:Cosa!? Come è successo?
M:Con la macchina.
P:Devo andare a trovarla.
M:È inutile.
P:Perché?
M:È in coma.
P:Cosa!? Marina è in coma!?
M:Sì.
P:Dove? Perché? Quando?
Non voglio ripensarci,non ce la faccio.
M:Le ho mandato un messaggio e dopo averlo letto penso che stesse venendo da me,è andata in macchina è poi non so cosa sia accaduto.
È tutta colpa mia.
Page mi fissa,non parla. Mi starà odiando con tutta se stessa e anche io mi odio.
P:Devo andare da lei.
Non faccio in tempo a dirle nulla che è già andata via.
Così entro nel mio ufficio, non riesco a lavorare,è meglio tornare a casa.
Così prendo la macchina e dopo poco sono difronte casa di Marina,prendo la copia delle chiavi ed entro.
La casa sembra morta, deserta,sento il suo profumo ovunque.
Inizio a guardare tutti gli oggetti che ci sono,libri, lampade,fogli e foto.
Ne prendo una in mano,è bellissima,sta sorridendo,i suoi capelli sono sciolti, indossa un vestito primaverile e i suoi occhi... potrei perdermici.
Cerco di trattenere le lacrime,perché? Perché lei?
Forse è vero che prima o poi tutte le cose belle finiscono.
Girovago per la casa fino a quando non trovo la sua stanza.
Ha le pareti bianche,una libreria,un'armadio e il suo letto,mi ci siedo e guardo la foto.
Ma non so come,dopo poco, mi ritrovo addormento con la foto stretta tra le braccia.

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