Capitolo 13

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MARINA
Sono sconvolta. Non posso crederci, tra tutte le cose che poteva fare non avrei mai pensato la droga!
E adesso,come farò ancora a fidarmi di lui?
E se mi avesse mentito sin dalla prima volta che ci siamo incontrati?
E se non mi avesse mentito anche su quello che prova per me, se non mi avesse mai amata?
Mirko è ancora difronte a me,non ha risposto alla mia domanda.
MIRKO
Marina è qui che mi fissa,lo sapevo che questa cosa l'avrebbe traumatizzata, forse dovrei parlare,ma cosa dico?
È il momento di raccontarle la mia storia.
M:Senti Marina...
Non dice niente
M:Posso spiegarti... è una storia complicata.
MA:Voglio sapere tutto.
M:Si,ma non qui,ci sono troppe persone.
MARINA
Così prendiamo tutta la roba del pic nic e ci incamminiamo verso l'auto.
Nessuno dei due parla,io salgo subito,mentre Mirko mette il cestino e il resto nei sedili posteriori,poi sale anche lui,mette in moto e cala il silenzio.
Mi ci vuole tutto il viaggio per metabolizzare la notizia, arriviamo a casa sua,apro lo sportello,vengo bloccata.
Mirko mi prende per il braccio.
M:Aspetta.
MA:Ne riparliamo a casa.
Mi libero dalla sua presa e inizio ad andare verso la porta.
Mi fermo davanti a essa nel frattempo che Mirko trova le chiavi e la apre,entriamo.
Vado verso il divano,Mirko mi segue e ci sediamo.
Prima che dica qualsiasi cosa lo precedo.
MA:Dimmi tutto! Non tralasciare nessun dettaglio!
M:È iniziato tutto dieci anni fa. Le chiamate che hai sentito erano perché devo restituire dell'erba,solo che non la ho più e il tempo stringe.
MA:A chi la devi restituire? Perché l'avevi tu?
Mi guarda.
M:L'avevo io perché in quel periodo la vendevo,lo so,non avevo un lavoro e nessuno che mi aiutasse era l'unico modo.
Poi è successo un casino,sono entrato in un brutto giro,ho rubato della droga e adesso sono nei guai.
Sono sconvolta.
MA:Perché non me lo hai mai detto!?
M:Avevo paura della tua reazione,prima o poi l'avresti saputo.
MA:E sicuramente l'opzione era il poi.
Non parla.
M:Mi dispiace.
MA:Non è abbastanza.
M:Marina cosa dovevo fare?
MA:Forse fidarti di me.
Ho bisogno di un po d'aria.
Così esco,non so dove andare,sento solo i miei occhi riempirsi di lacrime e le guance bagnarsi.
E adesso cosa faccio? Devo riprendermi,ma a casa non torno...cosa posso fare? Page!
Ma certo posso andare da lei.
Cosi mi incammino verso casa sua,una volta arrivata suono io campanello.
P:Chi è?
MA:Sono Marina.
Dico in lacrime.
Non dice altro,apre solo la porta.
Mi siedo sul divano e Page si accomoda di fianco a me.
P:Raccontami tutto.
MA:Hai presente le chiamate di cui sospettavo?
P:Si.
MA:Ecco erano per droga.
P:Cosa!?
MA:Sì è una storia complicata.
P:Ma non sei arrabbiata per la droga?
MA:No.
P:Allora perché?
MA:Perché non me lo ha detto,perché non si fida di me.
P:Ma a cosa gli serve la droga?
MA:Ha detto che la deve restituire e che la vendeva perché non aveva soldi,poi è entrati in un brutto giro ne ha rubata altra e ora è nei guai.
P:Marina tu lo ami?
MA:Cosa? Certo che lo amo.
P:Allora devi aiutarlo.

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