VIII

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La scuola era esattamente come l'avevo immaginata: raffinata e frequentata apparentemente solo da ragazzi ricchi sfondati.
Non mi aspettavo nulla di meno da una famiglia come quella dei Sakamaki, che versava così tanto nel prestigio.
Io non provenivo da una famiglia particolarmente ricca, c'erano sempre stati i soldi necessari per una vita dignitosa e seppur privata la mia vecchia scuola non raggiungeva minimamente la sfarzosità della scuola serale dove avevo da poco messo piede.
Mi si strinse il cuore al pensiero del mio vecchio istituto e di tutte le fatiche fatte dai miei genitori per mandarmi a studiare lì. Mio padre e mia madre mi mancavano terribilmente e speravo di poter parlare al telefono con loro prima o poi, non chiedevo di più.
Sospirai e mi lasciai guidare da Yui lungo i corridoi sconosciuti della mia nuova scuola, guardandomi intorno con tanto d'occhi.
Avrei frequentato la sua stessa sezione e ne ero enormemente rincuorata. Almeno così non sarei stata sola.
<<E lì c'è l'aula di musica, Shu passa lì a sonnecchiare tutte le ore che non frequenta, decisamente molte a dir la verità. Salta quasi tutte le lezioni, ma nessuno osa entrare nell'aula di musica, lo rispettano come senpai e sanno che è sua>> mi spiegò lei, concludendo quel piccolo tour. Avevamo approfittato di un'ora di buca per permettermi di farmi un quadro mentale generale della scuola.
Fissai pensierosa la stanza, che riportava sopra il targhellino che ne indicava il contenuto. Improvvisamente mi incuriosiva immensamente, ma scacciai il desiderio di entrare. Non volevo invadere il territorio di Shu, proprio per questo raggiunsi Yui, ormai qualche passo avanti a me e continuai insieme a lei.

Le ore di lezione passarono velocemente e mi ambientai abbastanza bene nella nuova classe, dove tutti erano entusiasti di accogliere una nuova arrivata.
Prima di rendermene conto mi ritrovai di nuovo nella limousine, immersa in un silenzio spettrale.
Io e Yui prima di entrare lì avevamo parlato tantissimo e riso insieme, ma non appena messo piede dentro la vettura entrambe eravamo piombate in un ostinato silenzio. Troppo a disagio e timorose davanti ai sei fratelli.
Passai il viaggio giocando nervosamente con l'orlo della gonna e guardando fugacemente i ragazzi davanti a me, concentrando particolarmente le mie attenzioni su Shu, che come al solito teneva le fedeli cuffiette nelle orecchie e gli occhi chiusi.
Non mi ero accorta prima di quel momento della sua reale bellezza, ma in fin dei conti tutti i fratelli erano di una bellezza disumana.
Tra tutti però lui era quello che più si avvicinava ai miei gusti.
Scossi la testa e scacciai via quei pensieri fuori luogo. Non potevo mettermi a fantasticare su vampiri succhiasangue, alcuni dei quali non vedevano l'ora di assaltare il mio collo.
Per quella giornata ero stata "salvata" da Shu, anche se nemmeno lui mi aveva risparmiato diversi morsi, solo che dopo la mezzanotte la sua giornata di esclusiva su di me sarebbe terminata e così l'unico ostacolo tra Laito e Ayato e il mio sangue.
Rabbrividii al pensiero, non mancava ormai molto a quel fatidico momento.
Al nostro arrivo alla villa ero così intontita da camminare fino alla mia stanza quasi come un'automa, rispondendo anche in ritardo all'augurio di una buonanotte da parte di Yui.
Probabilmente per me non sarebbe poi stata così buona come notte.
Mi privai della divisa per indossare il pigiama, chiudendomi poi in bagno.
Mi preparai per la notte e mi sdraiai sul letto, senza mettermi sotto le coperte.
Non aveva poi così tanto senso dormire in quel momento, ben sapendo cosa mi aspettava.
Attesi.
L'orologio segnava 0:03 quando la porta si aprì con un piccolo cigolio, non ci voleva un indovino per capire chi mi sarei ritrovata vicino di lì a poco.
Non alzai nemmeno la testa per controllare, ma sentii comunque delle lacrime raccogliersi agli angoli dei miei occhi; tuttavia riuscii a non farle scivolare lungo le mie guance.
<<Già in queste condizioni e nemmeno mi sono avvicinato? Con Shu non sembravi così contraria>> mi sussurrò Ayato, inginocchiandosi al lato del mio letto, col suo viso accanto al mio.
Effettivamente con Shu non avevo pianto, ma semplicemente per un motivo: avevo scelto io di farmi mordere da lui e in un certo senso mi ero messa con le spalle al muro da sola. Adesso però la situazione era diversa, non volevo essere toccata, ma sapevo di non potere nulla contro di lui.
Ayato non fu cerimonioso come il fratello maggiore e aprì già la bocca per mordermi, ma si fermò a mezz'aria, sentendo la voce del fratello minore.
<<Inizi il banchetto senza di me?>> chiese Laito, scivolando anch'esso nella stanza in penombra.
<<Se farai la brava e starai ferma e buona forse non ti faremo troppo male>> mi sussurrò con voce melliflua pochi secondi dopo, salendo sul mio letto, dalla parte opposta di Ayato.
Lui a differenza del fratello maggiore sembrò attratto dal mio polso, tanto che afferrò quello per consumare il suo primo pasto a mio discapito. Pochi secondi dopo sentii contemporaneamente due fitte attraversarmi in due posti diversi, segno dei morsi da parte dei ragazzi appena entrati coi loro canini affilati.
Chiusi di scatto gli occhi immediatamente, infastidita da quella sgradevole sensazione di dolore. Ben diversa da quella lasciata dai canini di Shu, decisamente più delicato.
I due ragazzi non fecero commenti, ma non appena il mio sangue toccò le loro labbra Laito spalancò gli occhi, affondando di più i denti nel mio polso, mentre Ayato iniziò a succhiare in modo più vorace, stringendomi più forte per impedirmi di muovermi.
Il tempo iniziò a scorrere ad un ritmo lentissimo, facendomi percepire le forze andare via dal mio corpo sempre di più ogni secondo che passava.
I due non sembravano in grado di riuscire a staccarsi ed iniziai a dimenarmi.
<<Per favore, adesso basta>> mormorai, aumentando sempre di più i miei tentativi di divincolarmi. La cosa non sortì alcun effetto.
Provai a strappare il polso via dalla bocca di Laito, ma lui l'aveva afferrato bene con le mani e non sembrava deciso a mollare l'osso.
Provai allora a tirare via la testa per allontanare Ayato, ma anche lui mi teneva fermamente per la nuca.
<<Smettetela>> dissi a voce più alta.
Alla fine iniziai a dimenarmi talmente tanto da ottenere la loro attenzione, anche se solo per un secondo. Continuarono poi a bere indisturbati il mio sangue e andando avanti non riuscii più a trovare le forze per ribellarmi ancora, i capogiri stavano diventando troppo forti e mi sentivo molto confusa.
La stanza iniziò a vacillare terribilmente e solo dopo un tempo che mi sembrò lunghissimo i due presero coscienza di essersi spinti un po' troppo oltre.
Le loro voci adesso mi arrivavano un po' più ovattate.
<<Accidenti, ne vorrei ancora>> mormorò Ayato, pulendosi la bocca. Vedevo e sentivo tutto come a rallenting, ma riuscivo comunque a percepire ancora quello che accadeva attorno a me, buon segno.
<<Come fa Shu a staccarsi?>> chiese Laito, leccandosi le labbra <<la leggenda non esagerava, non ho mai assaggiato nulla di più buono.>>
<<Nemmeno Shu è così abile, guarda quanti morsi. Questi scommetto che sono tutti suoi>> commentò lui, toccandomi diversi punti del collo. Scacciai la sua mano con una delle mie, facendolo ridacchiare.
<<A quanto pare ha ancora abbastanza forze per allontanarmi, forse siamo stati troppo buoni>> commentò lui.
<<Io non credo, mi sento davvero debole>> riuscii a biascicare sottovoce.
I due si guardarono in faccia e poi guardarono di nuovo me.
Laito si piegò poi in direzione del mio viso e per un secondo ebbi paura di sentire un nuovo morso da parte sua, ma il ragazzo si accostò solo al mio orecchio.
<<Facciamo che per stasera la finiamo qui, ma ci rivedrai presto. Sicuramente me.>>
Non risposi alle sue parole, troppo stanca per ribattere ulteriormente. Mi lasciai solo andare alla stanchezza e caddi in un sonno senza sogni.
La strada per la mia sopravvivenza era costellata di spine.

NON SO COSA SCRIVERE QUI. NEL DUBBIO CIAO LOL

Dark || Diabolik lovers x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora