Svegliarsi con il viso del ragazzo che si amava davanti era qualcosa di assolutamente impagabile. Shu di solito non riposava molto la notte, prediligendo i pisolini diurni, ma in quel momento sembrava quasi un angioletto con quei biondi capelli ad incorniciargli il bel viso.
Era talmente perfetto da non sembrarmi reale e per accertarmi della sua reale presenza sfiorai le sue guance e le sue labbra con la punta dell'indice, accarezzando lentamente i contorni, gli stessi che avevo baciato più e più volte nel corso della notte passata.
Al solo pensarci il mio cuore quasi esplose dalla gioia. Mi ero concessa a lui e se mi concentravo mi sembrava ancora di sentire le sue mani esplorare il mio corpo in scie infuocate e le sue spinte a tratti decise, a tratti delicate.
Il mio sguardo scivolò lentamente sul suo petto nudo, col lenzuolo che lo copriva dall'ombelico in giù. Al di sotto non indossava nulla e mi imbarazzai leggermente al pensiero.
Io poco prima di crollare beata nel sonno ristoratore da poco interrotto mi ero riappropriata almeno dell'intimo, ma lui non si era scomodato minimamente a fare lo stesso, decidendo di restare completamente nudo. Non che la cosa mi dispiacesse in ogni caso.
Shu aveva il fisico di un dio greco e avevo avuto modo di accertarmene sia con gli occhi, che con le mani, che con le labbra.
Lo ammirai per diversi minuti e poi decisi di accoccolarmi contro il suo petto, accarezzando delicatamente i muscoli.
Non erano particolarmente accentuati, ma erano giusti.
Stavo così bene tra le sue braccia che mi sarei quasi messa a fare le fusa come una gatta per dimostrare il mio gradimento, ma mi limitai a sfregare docilmente la mia guancia sul suo petto glabro e diafano.
Una sua mano scivolò sulla mia spalla, ma alzando lo sguardo lo trovai ancora con gli occhi chiusi.
Da quanto era sveglio?
Mi sollevai leggermente per lasciargli diversi baci sull'angolo della bocca e poi lo baciai sul naso, facendogli finalmente rivelare le sue incredibili iridi.
<<Sei un po' troppo affettuosa>> commentò, tornando a chiudere gli occhi.
Ignorai il suo commento e affondai il mio viso sul suo collo, lasciando qualche piccolo bacio anche lì. Ormai avevo una dipendenza dalla sua pelle e non riuscivo a impormi di staccarmi in nessun modo.
<<Andiamo a fare colazione?>> chiesi.
Shu aprì un occhio e vedendo i miei occhi brillare dall'entusiamo sbuffò, muovendosi leggermente per farmi capire di spostarmi.
Quando le lenzuola scivolarono via dal suo corpo la mia mandibola per poco non cadde per terra davanti a quello spettacolo irrinunciabile.
Nel corso della notte avevo già avuto modo di ammirare il suo fisico, ma con le luci del giorno a rischiarare la stanza la visuale era ancora migliore.
<<Pensavo volessi mangiare del cibo, non il mio corpo con i tuoi occhi>> commentò lui, facendomi arrossire seduta stante.
Distolsi immediatamente lo sguardo, ma non riuscii a privarmi per un'ultima volta della visuale del suo fondoschiena mentre infilava i boxer abbandonati a terra.
Lui sembrò non prestare attenzione alla questione e continuò a rivestirsi lentamente.
Decisi di imitarlo e presi a raccattare i miei vestiti sparsi sul letto, rifugiandomi un momento in bagno per una veloce rinfrescata. Shu fece la stessa cosa poco dopo e finalmente pronti prendemmo la porta per andare di sotto.
Mi sembrava quasi di fluttuare a un metro dal pavimento per la felicità che stavo provando ed entrai in sala da pranzo più che radiosa, salutando le persone già sedute a tavola, tutti tranne Yui, non ancora arrivata.
Notai le loro espressioni cambiare, non appena presi posto a tavola e mi limitai a fissarli confusa, cercando di capire il loro problema.
<<Il tuo odore...è cambiato>> mormorò Laito, fissandomi con la bocca leggermente spalancata.
Gli occhi di Ayato slittarono rapidamente da me a Shu, poi di nuovo da Shu a me e il suo viso di deformò in un'espressione di collera.
<<Voi due...>> iniziò <<non ne avevi alcun diritto, si era deciso di non farlo prima del suo arrivo, il suo sangue è prezioso per tutti noi.>>
<<Non dare a colpa a Shu. Questa è stata una mia scelta>> dissi io, decidendo di farmi valere per una buona volta. Non ero una sacca di sangue, ma una persona con dei diritti e dei sentimenti.
<<Comodo portarsi uno di noi a letto solo per fuggire da tutti gli altri>> commentò lui.
<<Non è così, non l'ho fatto per questo>> risposi piccata <<l'ho fatto perché ne sono innamorata, inoltre è un mio diritto, no? Non è affar tuo.>>
Era la prima volta che mi opponevo così fermamente a uno dei fratelli, ma ero stanca di essere sottomessa e farmi trattare come una bestia destinata al macello.
Normalmente il ragazzo non era aggressivo con me, ma il tono della mia voce lo fece scattare e lo notai dai suoi muscoli estremamente tesi. Per un secondo mi ritrovai a temere per la mia incolumità, ma la mano di Shu si posò sulla mia spalla, tirandomi dietro al suo corpo in un gesto protettivo.
Non era la prima volta che il ragazzo si batteva per me, ma ogni volta era un'emozione unica che riempiva il mio cuore di autentica felicità.
<<Non ho più appetito, possiamo andare via?>> chiesi, aggrappandomi al suo golfino verde.
Lui non rispose a parole, ma si limitò ad afferrarmi per un polso per portarmi fuori dalla sala da pranzo.
Ero fermamente convinta che mi avrebbe condotta nuovamente nella sua stanza, ma inaspettatamente prese la strada per il giardino, conducendomi fino al centro, proprio dove la fioritura del roseto raggiungeva il suo apice.
Shu scelse di appoggiarsi contro un albero, con l'ombra che ci offriva a farci da complice, spingendomi fin sopra le sue gambe.
Ci fissammo per qualche secondo negli occhi e poi il suo sguardo cadde sulla linea del mio collo. Capendo l'antifona mi spostai i capelli da un lato e portai una mia mano sul retro della sua nuca, invitandolo a mordermi.
Non se lo fece ripetere due volte e affondò i canini nel mio collo. I brividi scossero immediatamente il mio corpo e tirai indietro la testa in preda all'estasi più totale.
Adesso solo lui poteva mordermi e questo ci aveva uniti più che mai in un patto vincolante.
<<Ora sì che appartieni soltanto a me>> commentò lui una volta staccato, accarezzando il segno da poco lasciato <<unicamente a me.>>
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Dark || Diabolik lovers x Reader
FanfictionPrima di rendermene conto mi ritrovai imprigionata lì, senza nessuna possibilità di sottrarmi al mio destino. L'unica consolazione: lui. (I personaggi coinvolti nelle scene a rating rosso sono da intendersi come maggiorenni)