XXIX

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Sulla limousine per la scuola l'aria nell'abitacolo era molto tesa.
Ayato continuava a scoccare occhiate di fuoco a Shu, mentre quest'ultimo teneva gli occhi chiusi nella più totale indifferenza, Laito mi fissava con un ghigno malizioso sul viso, sicuramente perché ormai considerata da lui come una specie di pervertita sopita, mentre Kanato spiegava al suo Teddy di non poter più bere il mio sangue, additandomi come la cattiva della situazione.
Gli unici a farsi i fatti propri erano relativamente solo Reiji, Yui e Subaru, anche se quest'ultimo batteva un piede in preda alla collera, sicuramente irritato da Ayato che aveva urlato contro a Shu fino a poco prima.
Io dal canto mio ero seduta tra Shu e Laito. Il primo non mi prestava nessuna attenzione, mentre il secondo fin troppe.
<<Ma guarda tu la nostra finta santarellina. Sotto alla tua aria innocente c'era una pantera pronta a balzare su mio fratello, eh? Interessante, perché non balzi anche addosso a me? Mi piacciono quelle che graffiano>> mi sussurrò all'orecchio, mordicchiandolo in modo lascivo.
Anche se non poteva più bere il mio sangue non avrebbe mai smesso con le sue allusioni e me lo stava apertamente dimostrando.
<<Non sono una pantera e non graffio>> replicai, allontanandomi discretamente dal ragazzo. Lui ovviamente non si diede per vinto e mi acciuffò immediatamente, stampandomi un bacio umido sulla guancia.
Dopo Shu era sicuramente quello che più apprezzavo tra i fratelli, nonostante la sua perversione, ma adesso stava superando un linea sottile, per di più proprio sotto al naso di Shu.
Il ragazzo infatti aprì immediamente un occhio, guardando in tralice il fratello minore in un tacito avvertimento, tornando a chiuderlo subito dopo.
<<Che c'è? Hai un'esclusiva sul suo sangue, mica sul resto del suo corpo>> si giustificò lui, soppesando con lo sguardo la mia mercanzia.
Sentendomi troppo osservata mi affrettai ad incrociare le braccia al petto, per nascondere ai suoi occhi le forme del mio seno che si intravedevano nonostante la divisa. Lui in tutta risposta scoppiò a ridere.
<<Tanto so benissimo come sono fatte, sai... dovresti tirare meglio le tende quando decidi di passeggiare in intimo per la tua stanza>> mi confessò.
Immediatamente spalancai la bocca nell'indignazione più totale, facendolo ridere più forte.
<<Ovviamente sto scherzando. Nemmeno io mi spingo a tanto>> specificò.
Lo guardai sospettosa e proprio in quel momento sentii un braccio avvolgermi la vita per tirarmi verso di sé e strapparmi dalla presa di Laito. Quel qualcuno ovviamente era Shu, che non si scomodò nemmeno di aprire gli occhi, riuscendo benissimo lo stesso nel suo intento.
Arrivammo a scuola poco dopo e scivolai lentamente via dalla presa del ragazzo, seppur a malincuore, per affiancare Yui verso la strada per la nostra classe.
Non appena posai il primo piede dentro l'aula la figura di Kou Mukami si piazzò davanti a me.
<<Dobbiamo parlare>> enunciò lui, tirandomi fuori dalla classe sotto agli occhi sorpresi dei nostri compagni.
Avevo sempre fatto di tutto per sfuggire alle attenzioni del ragazzo, ma non ero pronta a un approccio diretto. Cercai di ribellarmi puntando i piedi per terra, ma lui non si diede per vinto e in fondo non potevo molto contro la forza di un vampiro.
Per un secondo mi sfiorò l'idea di urlare per richiamare l'attenzione di qualcuno, ma lui sembrò leggermi nel pensiero.
<<Voglio solo parlare, va bene anche qui in mezzo al corridoio. Puoi sempre urlare dopo in caso di miei passi falsi>> disse.
Le sue parole mi convinsero ad aspettare per ascoltare ciò che aveva da dirmi e come promesso ci fermammo vicino ai distributori automatici, un posto dove sicuramente mi sentivo abbastanza al sicuro, considerando l'aula insegnanti nelle vicinanze prossime.
<<Perché vivi con i Sakamaki?>> chiese di getto, senza nascondere una nota di disgusto nella sua voce.
<<Non credo di doverlo spiegare a te>> risposi, cercando di essere il più diplomatica possibile. Le due famiglie erano nemiche e non volevo offrire su un piatto d'argento motivi per altri contrasti.
<<Cosa c'è tra te e quel depresso con le cuffie?>> chiese poi, facendomi storcere il naso davanti al modo in cui si era riferito a Shu.
<<Di nuovo non credo di doverlo spiegare a te, inoltre Shu non è un depresso con le cuffie, lui è...>> dissi, bloccandomi a metà frase. Esattamente non sapevo nemmeno io il suo ruolo per me e viceversa, sapevo solo che l'avrei difeso ad ogni costo.
La mani di Kou afferrarono i miei avambracci e mi ritrovai contro il distributore automatico, col suo viso arrabbiato a pochi centrimetri dal mio.
<<Tu non sei una semplice sposa sacrificale nelle mani di quei purosangue viziati ed egoisti, tu hai qualcosa di diverso. Io l'ho sentito dal tuo odore. Non ho mai sentito un odore buono come il tuo ed oggi è diverso... onestamente mi tenta ancora di più. Io sono abituato ad ottenere sempre quello che voglio e in questo momento voglio te più di altra cosa>> mormorò lui, schiacciandosi di più contro il mio corpo.
Sul suo viso non c'era più quell'aria da idol gentile e radioso verso tutti, ma una personalità più oscura che avevo già avuto modo di vedere il suo primo giorno di scuola, quando aveva scoperto dei miei legami con i Sakamaki. Sospettavo fosse anche quella reale, mentre quella allegra poco più che una maschera.
<<Lasciami immediatamente o non esiterò a gridare>> lo minacciai.
I suoi riflessi da vampiro mi spiazzarono completamente e in men che non si dica mi ritrovai la sua mano a coprirmi la bocca.
<<Perchè non ci provi?>> mi sfidò lui <<potrei prendermi il tuo sangue in questo preciso istante e tu non riusciresti ad impedirmelo, ma non lo farò... aspetterò che sia tu a venire da me.>>
<<Non succederà mai>> gli risposi, non appena liberò la mia bocca e mi fu concesso di parlare nuovamente.
<<I Sakamaki non hanno sentimenti, ti getteranno via non appena ne avranno l'occasione e in quel momento verrai a cercare me>> commentò lui, mostrandosi enormemente sicuro delle sue parole.
<<Come fai a dire una cosa del genere con questa sicurezza disarmante? Shu non mi farà questo, io mi fido di lui, io lo amo.>>
La voce alla fine mi uscì quasi come un flebile sussurro, ma che arrivò perfettamente alle sue orecchie dall'udito sviluppato.
Kou mi guardò sospettoso, facendomi inarcare un sopracciglio in un'espressione confusa.
La conversazione stava diventando più che irritante e non vedevo l'ora di tornare in classe.
Il ragazzo si scostò di poco i capelli che gli nascondevano sempre l'occhio destro e sobbalzai dalla sorpresa davanti alla sua iride rossa come le fiamme dell'inferno.
Il suo occhio sembrò sondarmi fin dentro l'anima e poi sul suo viso sbucò un sorrisino malinconico.
<<Poveretta, sei davvero convinta di ciò che dici. Sei davvero un ingenua dal cuore sincero>> commentò.
<<Tu come...>> cercai di chiedere, ma trovai tutte le mie risposte nella sua iride scarlatta <<oh, il tuo occhio...>>
<<Ma brava, sei davvero una ragazza acuta>> commentò lui, infilando il viso tra i miei capelli <<e hai davvero un odore stupendo.>>
Sentii una sua mano scivolare dentro la borsa che utilizzavo per il mio materiale scolastico e cercai di divincolarmi, non capendo le sue motivazioni.
Abbassando lo sguardo però lo notai solo infilare un bigliettino dentro.
<<Il mio numero, per quando ne avrai bisogno>> mi spiegò, allontanandosi finalmente da me.
<<Non lo userò mai e anzi... lo getterò via>> commentai, allontanandomi di gran carriera.
Infilai immediatamente le mani nella borsa per far sparire il foglietto, ma nella fretta e nella furia del momento non riuscii nemmeno a trovarlo.
La prima campanella suonò, allarmandomi. Non ci tenevo ad accumulare un ritardo.
<<Dannazione, ci penserò dopo>> borbottai tra i denti, iniziando a correre in direzione dell'aula.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25 ⏰

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