XIV

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La prima cosa che realizzai aprendo gli occhi fu quella di non essere nella mia stanza, la seconda fu la sensazione del mio corpo che sembrava come andare a fuoco. Sentivo male ovunque e la mia pelle bruciava terribilmente.
D'improvviso i ricordi della notte prima assaltarono la mia mente e mi tirai su a sedere di scatto, causandomi un tremendo capogiro.
<<Che hai tanto da agitarti di prima mattina?>> chiese Shu, guardandomi con solo uno dei suoi occhi. Non risposi, limitandomi a tornare distesa.
Il desiderio di averlo vicino si fece presto sentire e mi aggrappai al suo corpo, affondando di nuovo il viso nell'incavo del suo collo e prendendo un profondo respiro. Amavo terribilmente il suo profumo, sarei rimasta lì per sempre.
<<Shu>> sussurrai bisognosa.
Lui sembrò cogliere il motivo della mia supplica e mi circondò la schiena con le sue grandi mani.
Il mio stomaco in quel momento brontolò leggermente, ma decisi di ignorarlo. Avrei avuto tempo dopo per fare colazione.
<<Non ho ancora voglia di alzarmi>> mi giustificai, notando il viso di Shu fissarmi con la sua tipica espressione sul viso. Quella che stavo iniziando ad amare nonostante tutto.
<<Nessuno te lo ordina>> rispose lui con tono stanco <<piuttosto... cos'è che dicevi ieri? Che vuoi essere toccata solo e soltanto da me?>>
Scovai un piccolo cenno di malizia nella sua voce ed arrossii vistosamente, forse non sembrava il tipo, ma aveva anche lui il suo lato perverso e lo faceva trapelare con vari doppisensi e battutine.
<<Hai capito benissimo>> mi limitai a rispondere, affondando meglio il viso tra il suo collo e la sua spalla, riempiendomi le narici della sua essenza.
Restai lì sdraiata per diverso tempo, godendomi l'abbraccio del ragazzo e ricambiandolo con svariate carezze tra i capelli e disegnando piccoli cerchi sul suo zigomo destro. Amavo toccare la sua pelle e lasciar scorrere le dita tra i suoi fili dorati.
Mi decisi ad allontanarmi a malincuore solo quando il bisogno di andare in bagno diventò troppo impellente per essere ignorato.
<<Posso usare il tuo bagno?>> chiesi, ottenendo in risposta un cenno del capo in direzione di una porta socchiusa alla sua sinistra.
Mi alzai lentamente dal letto, ignorando i continui giramenti di testa e il batticuore dato dalla sua vicinanza. Le gambe mi tremavano ancora un po' per la carenza di energie, ma riuscii comunque a raggiugere tranquillamente il bagno, riuscendo finalmente ad utilizzare i servizi.
Quando mi avvicinai al lavandino per lavare le mani il mio sguardo cadde inavvertitamente sullo specchio posto sopra.
L'immagine che mi restituiva la superficie riflettente era quella di una ragazza emanciata e pallida, con delle leggere occhiaie sotto gli occhi. I miei capelli erano disordinati e il poco mascara messo il giorno prima adesso colorava leggermente la mia pelle.
Ero praticamente un completo disastro e mi vergognai come una ladra. Shu mi aveva vista per tutto quel tempo in quelle misere condizioni.
Cercai di sistemarmi al meglio delle mie possibilità, sciacquandomi più volte il viso e la bocca e pettinandomi i capelli con le dita. Utilizzai anche un collutorio trovato lì, senza attaccarmi al collo della bottiglia per rispetto del ragazzo e lavai bene via tutti i residui del trucco.
Alla fine il risultato era vagamente accettabile, sicuramente meglio di poco prima.
Il mio sguardo cadde infine sul mio collo martoriato, costellato di sangue secco e mi affrettai a lavare per bene anche quello, riservando la stessa cura agli avambracci e ai polsi messi circa allo stesso modo.
Reiji mi aveva azzannata ovunque e ogni punto che strofinavo mi faceva un male cane, ma strinsi comunque i denti e lavai via tutto, avendo ben cura di lasciare il bagno pulito alla fine di tutto.
Quando tornai nella stanza in penombra mi presi qualche momento per osservarla bene. La notte precedente non mi ero soffermata molto sui dettagli, troppo sottoshock per quanto successo, ma adesso ne avevo la possibilità.
La prima cosa che saltava all'occhio era la scala che portava dalla stanza alla porta e viceversa, davvero un'idea originale ed elegante. Nella camera predominavano i toni del giallo chiaro/beige e il tutto era arredato con un mobilio raffinato.
Un grande tappeto giallino ospitava un divano a righe verde pisello e giallo chiaro, dove sicuramente Shu schiacciava molti pisolini, con davanti un tavolino basso di noce. Una scrivania con qualche libro era adagiata alla parete parallela alla porta, illuminata da una lampada dai toni caldi e completata da una sedia sulla quale era poggiato uno dei tipici golfini indossati dal ragazzo. Le due finestre erano drappeggiate con tende che riprendevano il colore del tappeto e che si affacciavano sul grande letto coperto da un leggero piumino bianco e da un plaid anch'esso sui toni del giallo come la maggior parte della stanza, quello dove io e Shu avevamo passato la notte e con sopra un altro dei suoi inconfondibili golfini.
A completare il tutto un armadio dello stesso colore del tavolino basso.
Nel complesso una camera davvero bella e che rispecchiava il carattere calmo del ragazzo, i colori infatti trasmettevano un senso di pace e di tranquillità, quella dove Shu amava rifugiarsi con la sua musica.
La parte più bella della stanza però era sicuramente il proprietario, adesso seduto sul divano con una giacca posata sulle spalle. Mi persi a fissarlo, con lui che ricambiava il mio sguardo.
<<Pensavo ti fossi persa nel bagno>> disse lui, parlando con la sua solita calma.
Non risposi alla sua celata accusa, limitandomi ad avvicinarmi a lui per poi fermarmi in piedi davanti alla sua figura.
Dalle mie labbra uscì una singola parola: <<Mordimi>>.
Shu sembrò sorpreso dalla mia richiesta e sicuramente dovevo sembrargli una povera pazza a fare una richiesta del genere dopo quanto successo la notte prima.
<<Lo so che è una cosa strana considerando gli eventi di ieri, ma ho davvero bisogno di cancellarmi dalla testa il ricordo dei suoi denti sulla mia pelle e posso riuscirci solo in questo modo. Ti prego, portami via questa brutta sensazione>> spiegai.
Il ragazzo non mi lasciò pronunciare un'altra parola che mi ritrovai sulle sue gambe, col mio viso davanti al suo. La posizione era sicuramente equivocabile ad occhi esterni, ma io ero troppo presa a fissare le sue iridi blu cobalto per farci caso.
Volevo solo sentire i suoi canini su di me e solo i suoi.
Shu si avvicinò piano a me, annusandomi con calma e accarezzando la mia pelle con la sua lingua. Lui era solito fare così con me e per tale chiusi gli occhi, godendomi le sue attenzioni.
La mia mano andò immediatamente a rivendicare il suo posto tra i capelli fluenti del ragazzo, non appena i suoi denti penetrarono piano nella pelle delicata del mio collo, mentre l'altra la posizionai sul suo petto, lasciando lente carezze.
Anche le sue mani iniziarono a vagare sul mio corpo, infilandosi sotto la maglietta che mi aveva prestato, fino alle scapole. Le sue dita fecero una leggera pressione lì ed io inarcai automaticamente la schiena verso di lui, offrendogli meglio il mio collo.
Nessun morso aveva portato con sé un momento così intenso e decisi di godermelo a pieno, con ogni fibra del mio essere.
Quando si staccò entrambi avevamo un leggero affanno, a causa dell'intenso momento vissuto.
<<Shu, grazie>> sussurrai, accarezzandogli lentamente il viso con entrambe le mani per poi chiuderle a coppa alla ricerca di maggior contatto. I miei pollici presero a disegnare piccoli cerchi sui suoi zigomi alti e raffinati, senza staccare per un secondo gli occhi dalle sue iridi blu come il cuore più profondo dell'oceano.
Poi spinta dai miei sentimenti gli lasciai un lungo e delicato bacio sulla fronte, immergendomi infine tra le sue braccia già pronte ad accogliermi.

CAMALEONTE
Avevo promesso a una ragazza di aggiornare oggi e siccome una promessa per me ha valore... beh... ecco qui il capitolo ^^

Dark || Diabolik lovers x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora