XXIII

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<<Quella laggiù è l'infermeria della scuola, anche detto: il covo delle persone che non hanno voglia di frequentare le lezioni>> dissi, indicando la porta in questione e provocando un'espressione divertita sul viso del ragazzo.
<<Interessante, potrei pensarci>> rispose.
Contrariamente ai miei iniziali pregiudizi sembrava un ragazzo normale, anche se sicuramente si godeva fino in fondo tutte le attenzioni che gli venivano date; in compenso però sembrava molto gioioso e cordiale.
Yui era stata costretta a mollarci a metà giro, richiamata da un professore per discutere alcune questioni su della modulistica, lasciando me e Kou da soli, seppur seguiti dagli sguardi di diverse studentesse.
Spesso il nostro tour era stato interrotto da una di loro desiderosa di parlare col ragazzo, ma lui era stato sempre molto abile ad allontanarsi il prima possibile senza offendere nessuno.
<<Vuoi qualcosa da bere?>> chiesi, notando le macchinette in quel momento fortunatamente deserte. Lui annuì con un sorriso e ci avvicinammo ai distributori.
Riuscii a convincerlo a lasciarmi offrire e selezionai la bevanda che mi aveva chiesto, ero talmente concentrata a fissare la linea di esecuzione della macchinetta progredire da accorgermi a malapena dello spostamento d'aria al mio fianco.
Quando mi voltai mi ritrovai il ragazzo chino a pochi centrimentri dal mio collo, intento ad annusarmi. Proprio come uno dei fratelli Sakamaki. Proprio come un vampiro.
Ma era improbabile, no?
<<Hai davvero un profumo delizioso>> disse lui dal nulla, accarezzando col dito una ciocca dei miei capelli adagiata sulla spalla.
Mi stranii leggermente e mi allontanai con discrezione, con la scusa di recuperare il bicchiere ormai colmo e glielo passai nell'imbarazzo più totale.
Lo sguardo del ragazzo mostrava un luccicchio già visto nell'atrio della scuola, ma scossi la testa per scacciare gli strani pensieri che la stavano affollando. Kou Mukami, il famoso idol che popolava le fantasie più recondite delle ragazze, non poteva essere un vampiro.
Mi insultai mentalmente e ripresi a camminare, chiedendo con un cenno al ragazzo di seguirmi.
Gli mostrai l'aula di economia domenica, quelle di alcuni club della nostra scuola, i laboratori e altre aule di minor interesse, ma quando arrivammo in prossimità di quella di musica decisi di tirare dritto.
<<Non entriamo lì?>> chiese lui.
<<Non c'è molto da vedere, non ci va mai nessuno>> dissi, cercando di distogliere la sua attenzione.
Non ci tenevo per niente a portare nel posto mio e di Shu un altro ragazzo, disturbando oltremodo il suo riposo e la sua tranquillità.
Kou sembrò convincersi e riprese a camminare, ma io inciampai pietosamente, lasciandomi scappare un piccolo grido.
La mia caduta a terra venne frenata dalle mani del ragazzo che mi avevano afferrata per i polsi e voltata rapidamente nella sua direzione, sostenendomi perfettamente.
Ero sorpresa dai suoi incredibili riflessi, ma recuperai rapidamente le facoltà per ringraziarlo.
<<Grazie davvero, mi hai risparmiato una brutta caduta. Sono davvero maldestra>> dissi, staccandomi dalla sua presa.
Proprio in quel momento il rumore di una porta scorrevole che veniva violentemente aperta mi fece sobbalzare e alzando lo sguardo mi ritrovai davanti quello di Shu.
<<Ti ho sentita gridare>> mormorò lui, per giustificare la sua improvvisa apparizione.
Feci per rispondere, ma in quel momento lo sguardo del ragazzo deviò sulla figura dell'idol al mio fianco, cambiando completamente espressione.
<<Mukami>> pronunciò con disprezzo.
<<Sakamaki>> rispose Kou allo stesso modo.
La confusione si dipinse rapidamente sul mio viso e presi a fissare alternativamente i volti dei due ragazzi, troppo presi a fissarsi a loro volta con sguardo rude per fare caso a me.
<<Voi due vi conoscete?>> chiesi io sorpresa, dopo diversi secondi di sbigottimento.
Solo a quel punto sembrarono ricordarsi della mia presenza e in men che non si dica mi ritrovai dietro alla schiena di Shu, tirata indietro da un suo scatto improvviso.
Kou prese a fissare prima me seminascosta dietro al corpo statuario del Sakamaki e poi di nuovo lui, aprendo le sue labbra in un sorriso a tratti diabolico.
In quel momento era irriconoscibile ai miei occhi.
<<Allora stanno così le cose, lei sta con voi>> disse lui, fissandomi con acceso interesse.
Alle sue parole la presa di Shu attorno al mio polso si fece più decisa, ma senza farmi male.
<<E con questo?>>
<<Nulla, sono solo sorpreso>> disse Kou, accarezzandosi il mento tra pollice e indice <<sai, ha davvero un odore delizioso. Me ne sono accorto fuori, quando il vento ha portato la sua fragranza fino alle mie narici ed è stata una sorpresa scoprire di condividere la stessa classe, allora non sono riuscito a resistere e mi sono avvicinato. Devo dire che diventa sempre più interessante.>>
<<Tieni giù le mani, Mukami>> rispose freddamente Shu.
<<Oh, io non ci conterei troppo>> disse lui, iniziando ad allontanarsi lungo il corridoio <<ci vediamo a lezione>> concluse, rivolgendosi a me e facendomi l'occhiolino.
Restai a fissare la schiena del ragazzo allontanarsi, boccheggiando alla ricerca di parole.
<<Quindi avevo ragione. Non me lo sono immaginata, anche lui è un...>> tentai di dire, prima di paralizzarmi davanti all'espressione furente di Shu.
Non l'avevo mai visto così arrabbiato e non opposi resistenza quando mi condusse nell'aula di musica, chiudendo la porta. Non ci tenevo a peggiorare il suo umore.
<<Lo sapevi e non hai fatto niente?>> chiese.
<<Non lo sapevo, l'ho solo sospettato per un momento. Mai sai com'è, non urlo al vampiro solo per un complimento sul mio odore>> spiegai, guardando altrove imbarazzata.
La rabbia abbandonò di poco il suo viso e ne approfittai per fare qualche domanda, seppur ancora sorpresa dal suo sbalzo di umore. Non me l'aspettavo da un tipo risoluto e apatico come lui.
<<Non mi sembravate poi in così buoni rapporti. Come mai?>> chiesi.
<<Non è affar tuo, limitati a stare alla larga da lui e dai suoi fratelli. Sono nostri nemici>> rispose secco.
<<Un po' difficile considerando che siede nel banco accanto al mio. E poi... fratelli? Quanti?>> incalzai.
<<Anche questo non è affar tuo, obbedisci e basta.>>
Alzai gli occhi al cielo e feci per andarmene, seccata dal suo tono autoritario e da tutti quei segreti, ma la presa sul mio polso si rafforzò e in men che non si dica mi ritrovai con la schiena contro il muro e le sue mani ad arpionarmi le spalle.
L'espressione sul suo viso adesso era cambiata, tornando ad essere quella tipica a cui ero abituata e che tanto mi rassicurava. Quella di cui mi ero innamorata perdutamente.
<<Shu?>> chiesi, ma lui non disse niente. Si limitò solo ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla sinistra, respirando forte il mio profumo.
Ero ancora scioccata dai recenti avvenimenti, ma non persi tempo per accarezzare la sua schiena, adesso china sulla mia figura.
<<Mi piacerebbe che tu ti aprissi di più con me. So di essere solo una specie di preda per voi, ma viviamo insieme e tutti questi misteri mi opprimono>> sussurrai, lasciando scorrere le mie dita lungo la sua colonna vertebrale.
<<Meno ne sai e meglio è>> rispose lui, facendomi rassegnare davanti all'evidenza. Non sarei riuscita a scucirgli mezza informazione nemmeno mettendomi in ginocchio e pregando.
<<Va bene, messaggio chiaro: tenere il naso fuori dalla faccenda>> mormorai leggermente seccata, tornando ad accarezzare per intero la sua ampia schiena <<almeno posso restare qui con te?>>
Lui annuì stancamente, come provato da quel semplice piccolo gesto e poi si allontanò da me, tornando a distendersi per uno dei suoi consueti pisolini. Feci spallucce e mi accomodai su una delle tante sedie, aspettando l'inizio della prossima lezione.

Dark || Diabolik lovers x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora