"Beh, di cosa volevi parlare?" Chiedo sfidandolo.
Si avvicina al tavolo, e si siede su una poltrona davanti ad esso.
"Sono il nuovo leader dei Bulldogs, e voglio ordine nella mia gang"
"Se così la vuoi chiamare..." dico sbuffando.
Mi lancia un occhiataccia, ma fa finta di niente e continua a parlare "e ho saputo che un Bulldog è stato accoltellato da uno dei Serpents"
Alzo gli occhi al cielo, sono sempre stata contro la violenza, ma sicuramente ci sarà stato un motivo...
"Se non sai tenere a bada la tua gang..."
"Ehi ehi ehi" lo interrompo subito "Tu non puoi venire qua a insegnare a ME come comportarmi con la mia gang!" Gli urlo in faccia, ma chi si crede di essere?! "Ci sarà stato un motivo se lo ha fatto"
"Non prendiamoci in giro, lo sappiamo che i Serpents sono violenti" afferma "e ti dico che il mio compagno mi ha detto che stava semplicemente camminando quando lui è arrivato e lo ha accoltellato"
"Si certo" rido beffarda "e io ho miliardi di dollari" affermo sarcastica. "Scommettiamo che se chiedessi al mio Serpent cosa sia successo, lui risponderà completamente l'opposto?"
Rotea gli occhi, e si alza dalla poltrona, passandosi una mano tra i capelli con aria nervosa.
"Difficile fare il leader vero?" Chiedo sarcastica
"Fanculo" risponde acido.
Sorrido leggermente nel vederlo in difficoltà.
Mi alzo dalla sedia e mi posiziono davanti alla scrivania, continuandolo a guardare.
"Ah e altra cosa, se dovessi mai ripassare, faresti meglio a lasciare a casa la giacca, o quel posacenere te lo tiro io in testa"
"Sei sempre così stronza con tutti?" chiede, alzando un sopracciglio.
"La maggior parte delle volte, si..." dico sorridendo.
"Sai cosa credo?" Chiede avvicinandosi.
"Che dovresti lasciare il posto da leader?" Chiedo ironica
"No, che tu faccia tanto la dura, ma alla fine non lo sia così tanto. Altrimenti perché fermare quello che stavano facendo i tuoi Serpents"
"Non voglio casini nel mio locale" rispondo prontamente, mentre lui continua ad avvicinarsi.
"Lo vedo nei tuoi occhi, non sei una cattiva, o una stronza, ma pretendi di esserlo. Vuoi apparire così agli occhi degli altri in modo che ti rispettino. Scommetto che sotto quella giacca di pelle e quei vestiti da dura, si nasconde un cuore grande"
Si trova a un palmo di distanza dal mio viso, i nostri nasi si sfiorano, e i nostri corpi combaciano perfettamente.
"Fanculo" sussurro fredda.
"Nel tuo ci andrei volentieri" risponde, posizionando una mano sotto al mio mento, così da alzare il mio sguardo alla sua altezza.
Detto questo si avvicina ancora, fino a far combaciare le nostre labbra, in un bacio caldo e avventato. Assapora le mie labbra e io glielo permetto.
Ma cosa sto facendo? Sento che devo fermarmi, ma non posso, non ci riesco, il suo corpo sembra essere una calamita per il mio.
Appoggia una mano sul mio fianco, stringendomi più a se.
Con la lingua cerca di farsi spazio tra le mie labbra, e io gli do l'accesso... nella stanza si posso sentire i rumori delle nostre bocche e i piccoli sospiri dati dalla mancanza di aria. Non voglio immaginare cosa accadrebbe se entrasse qualcuno dentro al mio ufficio adesso...
Appoggio le mie mani al suo petto, facendo una leggera pressione per allontanarlo, ma essendo molto più alto e forte di me, non sembra intenzionato a farlo. Allora decido di spostarmi leggermente, così da lasciare ad entrambi lo spazio per riprendere fiato.
"Noi... Non dovremmo farlo..." sussurro, tra un respiro e un altro.
"Non dovremmo proprio farlo" ammette, tenendomi ancora stretta a lui, mentre appoggia la sua fronte alla mia. "Se vuoi mi fermo" dice per provocarmi. Si avvicina al mio orecchio "Dimmi di andarmene, adesso, e giuro che me ne andrò per sempre, non dovrai vedermi mai piu" sussurra ogni parola, provocandomi mille brividi lungo la schiena. È questo quello che voglio? Che se ne vada adesso? Lasciandomi sola in questa stanza?
Come risposta prendo il suo volto tra le mani, e lo bacio nuovamente, mentre le sue mani iniziano a vagare sul mio corpo. Con una mossa veloce mi prende in braccio, e io avvolgo le mie gambe intorno al suo busto, senza smettere di bacialro.
Quello che stiamo facendo è totalmente sbagliato e folle, ma mi piace appunto per questo, sono sempre stata una ragazza temeraria, e non mi piacciono le cose facili, e questa non lo è sicuramente...
Inizia a fare dei passi verso la scrivania, continuando a tenermi ben salda a lui, e poi mi appoggia sopra di essa, posizionandosi tra le mie gambe. Dalla bocca inizia a scendere, baciandomi il collo e la mia pelle nuda del petto, lasciata scoperta dalla scollatura della mia camicia. Inclino la testa all'indietro dal piacere, mentre afferro tra le mani i suoi capelli neri e morbidi. Mi toglie la giacca di pelle e poi sento le sue mani avvicinarsi alla mia scollatura e iniziare a sbottonare la camicia, il più in fretta possibile, lasciando davanti ai suoi occhi la vista del mio reggiseno in pizzo nero.
Sorride furbamente a questa scena, e io continuo a chiedermi se sia la cosa giusta da fare, ma lui sembra non fermarsi, e allora non ho intenzione di farlo io.
Con una mano afferra il mio seno tra le mani, stringendolo leggermente, e a quel gesto mi lascio scappare un gemito, che cerco di trattenere, sia per non farmi sentire dagli altri, sia per non dare troppa soddisfazione a lui, anche se ormai penso abbia capito dalla reazione del mio corpo al suo tocco, cosa lui riesce a provocarmi.
Inizia a scendere con i baci lungo il mio petto, fino ad arrivare ad un seno, mentre le sue mani vagano nella pelle nuda della mia schiena.
"Jughead..." cerco di dire.
"Shhh... Non serve che aggiungi altro, ammettilo che ti sta piacendo" dice con voce calda, riprendendomi a baciare subito dopo. Non rispondo, dato che non riuscirei a mentire in questo momento...
Torna a baciarmi sulle labbra, mentre io lo tengo vicino a me tenendo la sua testa con le mani, e accarezzandogli il collo.
Sento una sua mano sul bottone dei miei jeans, che apre velocemente, e poi ricerca i miei occhi in segno di approvazione.
Cerco di riprendere il fiato, ma al tempo stesso non voglio smettere di baciarlo, e lui prende questo gesto come un acconsentimento a continuare quello che stava facendo.
Infila lentamente una mano all'intero dei miei jeans, passando subito dopo dentro gli slip.
Sobbalzo alla sensazione di calore data dalla sua mano, e lui sorride fiero.
"Sei già così bagnata" mi sussurra, provocando in me ancora più voglia.
Deciso, infila due dita dentro di me, iniziando a fare dei movimenti circolari, che io accompagno con il mio bacino, mentre lui riprende a baciarmi il collo. I nostri respiri si fanno sempre più affannati mentre lui continua sempre più forte a muovere le sue dita dentro di me.
"J-jughead... io, penso c-che..."
"Aggrappati alle mie spalle"
Faccio come mi ha detto appoggaindo la testa sulle sue spalle e affondano le dita sulla sua giacca, stringendola tra le mani per trattenermi, anche se so che ormai non ci posso più fare niente. Sento il piacere impossessarsi di me, e poco dopo riecheggia il mio orgasmo nella stanza, seguito da un lungo sospiro di piacere da parte mia, e lui lentamente smette di muovere le dita, ma senza toglierle da lì dentro.
Mi abbandono completamente a lui, mentre riprendo rumorosamente fiato.
"È stato bellissimo vederti venire davanti ai miei occhi" ammette a bassa voce.
Deglutisco a fatica e mi riprendo dallo stato in cui mi trovavo, rimettendomi seduta sulla scrivania e guardandolo negli occhi.
Toglie la mano dai miei pantaloni, continuando a fissare il mio corpo.
Forse adesso si aspetta che faccia anch'io qualcosa per lui, e ammetto che lo farei con piacere.
Diretta vado verso la sua cintura, cercando di slacciarla, ma lui mi afferra la mano.
"Non serve che fai niente per me, mi è già bastato guardarti e poterti toccare"
Rimango confusa, veramente non vuole niente in cambio? Di solito funziona sempre così, o per lo meno a me era sempre successo che io facessi agli altri, e poi magari ricevevo qualcosa in cambio.
"Ok..." sussurro.
Il silenzio sovrana nell'aria e io decido di risistemarmi, abbottonandomi i pantaloni e la camicia, sotto il suo sguardo. Afferra da terra la mia giacca e me la porge.
"Ecco, tieni" dice, mentre io la afferro.
"Noi non avremmo dovuto..."
"Si ma è successo, e ammettilo, lo volevi pure tu"
"Si ma... è sbagliato"
"Non eri tu quella temeraria? Quella che amava le sfide e le cose cose sbagliate? Bene, per una volta prova a pensare a te stessa, e poi ai Serpents" dice, guardandomi attentamente. Scendo dalla scrivania, mentre lui si allontana leggermente per lasciarmi lo spazio.
Con due dita mi alza il mento verso la sua direzione "Allora? Ci potremmo rivedere..."
Sospiro, dubbiosa su cosa fare.
"Ehm...ok" dico rassegnata, non posso mentire a me stessa.
"Perfetto" Sorride beffardo. "Domani, qui, verso le 7.00?" Chiede
"Sì" rispondo con un filo di voce. "Ma entra dalla porta sul retro... è più sicuro..."
"Ti stai preoccupando per me?" Chiede sorridendo
"No! Solo per evitare casini con Sweet Pea e Fangs" dico, cercando una scusa
"Tu sei un enigma, Cooper..." dice soddisfatto. "Ok, a domani" mi saluta, andando verso la porta e lanciandomi un'occhiata prima di uscire.Posso finalmente riprendere fiato. Cosa cavolo è appena successo?! Il leader dei miei peggiori nemici aveva la sua mano dentro di me fino a un secondo fa... e sono venuta senza nemmeno che lo facessimo davvero...! Ma cosa mi sta succedendo?!
Tutto quello che so è che è stato... fantastico...*****
Spazio autrice
Ciao ragazzi! Cosa ne pensate di questo capitolo??🔥
Cosa pensate di Betty e Jughead e della loro situazione? È giusto quello che stanno facendo?
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BUGHEAD || KING and QUEEN
Fanfiction[COMPLETA] Due personalità opposte: Betty Cooper, leader dei Serpents, la ragazza stronza, considerata da tutti senza cuore e senza sentimenti. Jughead Jones, capitano della squadra di football, i Bulldogs, classico ragazzo popolare e ricco. Cosa...