capitolo 13

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Jughead

Cammino per la scuola deserta, mi chiedo dove siano tutti, perché non c'è nessuno? È lunedì mattina, ma quando la campanella di inizio lezioni suona, nessuno si fa vivo.
Mi viene in mente l'idea di andarmene e saltare scuola, ma non posso, i miei mi ucciderebbero se saltassi anche solo una lezione, sarebbero punti in meno per la mia borsa di studio in una buona università.
Arrivo alla mia classe, e stranamente vedo una ragazza in piedi, girata di spalle, e dalla sua chioma bionda capisco che si tratta di Betty.
"Ehi Betty, meno male che ci sei te stamattina, la città sembra essere deserta" le dico, avvicinandomi, però non mi risponde, e resta girata di spalle.
"Betty?" La chiamo "tutto bene?"
Finalmente si gira lentamente, ed incontro i suoi occhi rossi e bagnati.
"Betty che succede? Perché stai piangendo?" Chiedo preoccupato.
"È troppo tardi ormai" dice lei.
"Cosa stai dicendo?"
"Mi hanno trovata, mi uccideranno ed è per colpa tua" afferma, quasi rilassata.
La guardo confuso, ma di cosa sta parlando?
Dalla porta entra un ragazzo, con in mano una pistola, che punta convinto verso Betty. Aspetta, ma lui è il ragazzo che abbiamo incontrato di notte nella scuola, quello che mi ha tagliato il braccio.
"Allontanati!" Gli urlo, cercando di posizionarmi davanti a Betty, per proteggerla.
Sembra andare tutto a rallentatore: io che corro verso Betty, lui che piano preme il grilletto e poi... lo sparo, che non colpisce me...

"NOO!"
Mi alzo di scatto dal letto, completamente sudato e senza fiato.
Respiro profondamente, passando una mano tra i miei capelli.
"Cazzo..." sussurro... pure nei miei sogni compare... e vederla così mi fa stare così male, non sono riuscito a proteggerla, nemmeno questa volta. Sarà la terza notte di fila che la sogno, e finisce sempre così: con lei che muore per colpa mia...
Riappoggio la testa al cuscino. Per fortuna i miei non si sono svegliati. Tre cazzo di giorni che non parliamo, ma continuo a vederla a scuola con le sue amiche, e questo mi rasserena, sapere che non è in mano a quei coglioni. Ma mi chiedo ancora per quanto sarà così, tra quanto torneranno indietro a riprendersela...
E il problema è che mi sento in colpa, terribilmente in colpa. Io la amo, eppure non sto facendo niente adesso per aiutarla, ma la rabbia e la delusione hanno preso il sopravvento, il fatto che mi abbia mentito per così tanto tempo mi fa andare fuori di testa. Non ho mai provato qualcosa del genere per nessuno, lei è stata la prima a farmi innamorare veramente, perché si, odio ammetterlo, ma sono terribilmente innamorato di lei...
Cosa faccio? Cosa cazzo dovrei fare?
Guardo il telefono di fianco al mio letto: 3.15 del mattino.
Fanculo.
Mi alzo e mi cambio velocemente, mettendomi la solita giacca dei Bulldogs. Prendo il telefono e silenziosamente mi dirigo verso la porta di casa, scendendo le imponenti scale, sperando che i miei non si sveglino. Prendo le chiavi affianco la porta, ed esco di casa. So bene dove sono diretto, e spero vivamente non succedano casini...

***
Arrivo al campo delle roulotte del Southside, e mi ricordo benissimo quando Betty mi ha portato qui la prima volta, ed il casino che è successo dopo con Sweet Pea. Come la guardavo correre verso la sua roulotte, in lacrime, perché lui non riusciva a capire che era felice con me, o almeno così pensavo fosse... o comunque non riusciva a capire che io la amavo davvero, che la amo davvero...
Vado verso la sua roulotte, ma non quella di Betty, quella affianco, e posso dire che già me ne pento. Mi volto verso quella di Betty, e noto che le luci sono spente, perché come ogni persona normale, starà dormendo a quest'ora della notte, non come me che vado a disturbare qualcuno...
Busso alla porta, attendo che qualcuno mi venga ad aprire, ma io mio nervosismo mi porta a ribussare di nuovo dopo pochi secondi.
Mi apre il ragazzo che stavo cercando, con i capelli arruffati e stropicciandosi gli occhi.
"Chi cazzo è?" Chiede, con voce assonnata.
Non rispondo e aspetto che lui metta a fuoco chi ha davanti.
"Tu?!" Urla incazzato.
È pronto a chiudermi la porta proprio in faccia, ma fortunatamente riesco a bloccarlo.
"Aspetta, ti devo parlare"
"Non me ne frega un cazzo di quello che un Bulldog vuole dirmi alle 3.00 di mattina"
"Riguarda Betty..." lo interrompo
Sospira e mi guarda ancora più arrabbiato, non penso abbiano ancora fatto pace.
"Ovviamente vuoi parlare di lei..." alza gli occhi al cielo.
"È in pericolo" lo avviso.
Si irrigidisce leggermente, e mi guarda confuso. Dà un'occhiata alle roulotte vicine, soffermandosi come avevo fatto io su quella di Betty.
"Ok, entra... Ma fai silenzio" mi dice minaccioso, mentre mi fa spazio per entrare.
"C'è qualcuno?" Chiedo sottovoce
"Sì, mia nonna, ma è sorda, non si sveglierà mai" mi avvisa, appoggiandosi alla parete. "Quindi? Spero per te ci sia una buona ragione per cui tu sia qui"
"So che non approvi il rapporto tra me e Betty, ma io la amo veramente, e nonostante quello che è successo continuo a farlo"
"Che è successo?" Chiede confuso
"Sono venuto a sapere della legge che hanno fatto i suoi genitori"
"Ne hanno fatte tante, e sono tutte delle stronzate..." si lamenta. So che Sweet Pea è amico di Betty da sempre, e penso sia a conoscenza di tutta la sua situazione familiare, per questo sono venuto qua, per vedere se può darmi delle risposte.
"Sto parlando della legge del matrimonio con i Ghoolies" dico diretto.
Si gela sul posto, quasi avessi detto l'unica cosa che non dovevo dire, e forse è proprio così.
"C-cosa?" Chiede lui.
"Dai, lo so che sai di cosa sto parlando"
Sospira rumorosamente, passandosi una mano tra i capelli.
"Te lo ha detto lei?" Chiede
"Si... È vero?"
"Già" ammette "i suoi genitori l'hanno letteralmente abbandonata in mezzo alla strada, e costretta a prendersi cura della gang, e in più, non hanno annullato la legge del matrimonio, pur sapendo che loro figlia dovesse un giorno sposarsi con quei bastardi, drogati, delinquenti..."
Sto in silenzio, che razza di persone sono? Dovresti amare tua figlia, non lasciarle tutti i problemi e i debiti che hai...
"Ecco perché cercavo di tenerla protetta anche da te... e da chiunque altro. La sua situazione è impossibile da risolvere, ed innamorandosi di qualcuno ci sarebbe rimasta ancora più male..."
"Ci sarà un modo per tirarla fuori" cerco di dire, quasi sperando ci sia veramente.
"In realtà si... un modo c'è"
"E qual è? Bisogna consegnare droga? dargli dei soldi? Posso farlo io..."
"Non è così semplice" mi interrompe "la legge dice che chiunque voglia la libertà di Betty, dovrà sfidare i Ghoolies. È una lotta 30 contro 1, e si sa già la fine per quella persona"
"Una lotta? Intendi anche con le armi?"
"No, a mani nude, ma è comunque un suicidio. In più c'è un'altra cosa... chiunque voglia la libertà di Betty, dovrà poi sposarla, al posto del re dei Ghoolies"
"Cosa?" Chiedo scioccato.
"Già, all'inizio volevo farlo io, quando ho saputo che erano arrivati in città tenevo Betty sott'occhio 24 ore su 24, anche se non abbiamo ancora chiarito, non mi perdonerei mai se le accadesse qualcosa"
"Quindi... tu... vorresti sposarla?" Chiedo titubante, e con il cuore in gola.
"Sì... volevo, mi ero immaginato che un giorno le avrei confessato il mio amore, e che lei avesse ricambiato, e fossimo così potuti vivere felici e contenti dopo che avrei lottato con i Ghoolies... Ma non è andata così..." ammette, riferendosi palesemente al fatto che ci ha sgamati quel giorno a casa sua...
"Senti Sweet Pea..."
"Lo so già, Jughead. So che lei ama te, e si capisce. E se vuoi davvero dimostrare che anche tu lo fai, ti cederò il posto della battaglia contro i Ghoolies"
"Va bene" dico convinto
"Ehm, così?"
"Si, così. La amo e farei qualsiasi cosa per lei, come so che la faresti anche tu" rispondo.
Mi guarda per alcuni secondi, perplesso e con il solito sguardo da duro, che si addolcisce appena poco dopo. "Va bene, io ti aiuterò" afferma, procurando in me un sorriso. "So tutte le tecniche dei Ghoolies, le ho studiate per anni, e penso ti possano essere utili. Devi iniziarti ad allenare veramente, non quegli stupidi allenamenti da femminucce del football"
"Ok" rispondo, ridendo appena, seguito da lui. Alla fine non è andata così male, siamo anche riusciti a parlare civilmente.
"Ah e, altra cosa, Betty non lo deve sapere, ti fermerebbe subito" afferma. "E sinceramente preferisco te a quei pezzi di merda" ammette
"Grazie" rispondo ironico, alzando le sopracciglia, seguito da un suo sorriso.
"Allora ci sentiamo per allenarci seriamente?" Chiede, allungando una mano verso di me.
La guardo titubante, prima di stringerla forte con la mia
"Affare fatto!"

Betty Cooper, ti sto venendo a salvare...

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spazio autrice
EHI!! Cosa ne pensate dell'alleanza tra Sweet Pea e Jughead per Betty? Nel prossimo capitolo ci saranno alcuni chiarimenti... tra chi secondo voi? Commentate e VOTATE ❤

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