06 | nuova versione

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Christine non mi piace

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Christine non mi piace.

Forse sarò affrettata, forse sarò antipatica ma, sinceramente, non mi importa.

Christine non mi piace.

Continuo a succhiare il succo di frutta alla pesca dalla cannuccia in plastica, e, poco velatamente, osservo la ragazzina appollaiata sulla poltrona del salotto, intenta a sgranocchiare a bocca aperta un toast al formaggio. Sta leggendo un fumetto rubato dalla camera dei bambini e, di tanto in tanto, ride sguaiata, facendo cadere briciole ovunque.

Terribile.

Quando sento un leggero colpo sulla mia coscia scosto lo sguardo, notando che Daniel, seduto sull'altro capo del divano, sta ritirando il suo piede. Credo che stia cercando di dirmi che devo smetterla di fissare la sua amichetta come se volessi ucciderla, ma, come ho già detto, non mi importa.

«Quindi, tu e Daniel siete amici da molto tempo?» Chiedo, fingendo che stia semplicemente avviando un'amichevole chiacchierata. In realtà, sto cercando di capire quanto mi convenga rubare la pistola di Daniel e chiudere entrambi questi psicopatici in uno sgabuzzino.

Christine posa lo sguardo su di me, insolitamente quieta, mentre emette un leggero rutto. Delicata.

«Non così tanto.»

Torna subito al suo fumetto, ed io alzo un sopracciglio, perplessa. C'è qualcosa di estremamente sbagliato in questa storia.

«Non credi che sia ora di mangiare?» si inserisce Daniel, ovviamente fuori luogo.
Quindi, stanno davvero nascondendo qualcosa.

«Vai pure, io sono a posto,» ribatto, e, guardandolo, noto che si sta innervosendo.

«Becky,» sibila, e chiude il suo taccuino, lasciandolo a terra. Si rialza, e, afferrata la sua torcia, si volta verso di me. «Mi concedi un minuto?»

«Se ti dico di no tu non la smetterai, vero?»

«Smettetela di fare i piccioncini,» brontola Christine, infastidita. «Ci sono molte stanze da letto in questa casa: se ci tenete tanto, sfruttatele. Io sto leggendo.»

In questo momento, sarei davvero pronta a saltarle addosso e urlarle contro tutto il mio fastidio, ma Daniel, pronto, mi prende la mano, costringendomi ad alzarmi e a seguirlo fuori dal salotto, al piano superiore.

«So camminare, Daniel,» lo informo, nel caso lo avesse dimenticato, mentre mi rinchiude nella camera da letto padronale.

«Cosa stai facendo, Becky?» Domanda lui, ignorandomi.
Alzo un sopracciglio, perplessa. «Io non sto facendo proprio niente.»

«Ah no? Nemmeno con Christine? Non hai bisogno di farle un interrogatorio per sapere qualcosa su di lei: basta che chiedi a me

BEFORE DAWN / Daniel SharmanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora