- Capitolo 6 -

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Ecco. Il grande giorno era arrivato.

Aurora era davvero eccitata e ansiosa per quella festa. Ci sarebbero stati tutti.

La sua mente vagava su tutto ma soprattutto si soffermava ad un unico uomo: Sperava ci fosse pure lui. Lo sperava con tutta sè stessa. Aveva un'intensa voglia di vederlo, di conoscerlo meglio, di ascoltare la sua risata. Lo pensava sempre, in modo incessante e sperava vivamente che lui pensasse a lei.

Tralasciò per qualche minuto quei pensieri perché sentii bussare alla porta.

-Si?- Disse ad alta voce mentre si guardò allo specchio.

-Signorina Pace, l'abito da lei scelto é qui- La cameriera allungò le braccia e le porse l'abito chiuso in un involucro di velluto azzurrino.

-Grazie mille Debora.- Mormorò facendo un cenno con la testa del tipo "ok puoi andare".

Si alzò lasciando il vestito destinato per il ballo in maschera sul letto e si diresse giù in cucina dove, come di solita routine, l'aspettava la famiglia per fare colazione insieme.

-Buongiorno a tutti- Disse alzando leggermente il tono di voce.

-Buongiorno Aurora- Risposero all'unisono mentre mangiavano e bevevono.

Il tavolo era pieno di cibo. Anche troppo, per sfamare 4 persone. Ma andava bene cosi per lei, "almeno aveva vasta scelta". Pensava.

La giornata continuava in modo abbastanza noioso: firmare dei contratti, parlare di politica e della "Paxair".

Quegli argomenti erano importantissimi ma aveva bisogno anche d'altro. Non aveva nessuna amica. Era sempre stata sola ed isolata. Voleva qualcuno con cui uscire, ridere, scherzare e parlare, ma non c'era nessuno al suo fianco. Nessuno con cui potersi sfogare, raccontare di Leonardo, raccontare di quella finta felicità che le trafiggeva il cuore.

Dopo aver concluso, salì in camera e si sdraiò sul letto, guardando il soffitto e pensando...pensando....

{Un cane mi segue! Aiutoo aiutoo!-corro ma é inutile. Sta arrivando...mi sta alle calcagna..mi sta per azzannare...aah}

Si svegliò di soprassalto, sudata e con una lacrima che involontariamente le stava rigando le guance.

-"Era solo un sogno. Non mi sono accorta di essermi addormentata." disse tra sè e sè.

Guardò l'ora. Erano le 17:30

-"Oh cavolo! Devo prepararmi!"- pensò.

Entrò in bagno. Riempì la vasca con idromassaggio e accese le luci a led blu soffuse.

Aveva voglia di rilassarsi per essere al top. Si sedette nella vasca. L'acqua era calda e profumata. Era inebriata dall'odore degli olii speziati e fruttati. Il calore riusciva a darle quella sensazione di benessere e di protezione che nemmeno una persona avrebbe potuto darle. Toglieva le sue insicurezze, le sue paure, i suoi sconforti....

Dopo circa un'ora Aurora uscì dal suo "giardino dell'eden di bollicine" e si catapultò alla cura dei capelli. Li asciugò accuratamente con il phon e li acconciò portando tutti i capelli da un lato con qualche ciocca che scendeva dal lato "vuoto". Aveva intenzione di intrecciare tra i capelli qualche fiore bianco..qualche piccolissimo fiore sparso qua e là.

La sua maschera era lavoratissima...tutta in pizzo francese con un nastro di seta che la legava.

Era bianca. Ma non era la solita maschera: infatti essa non copriva entrambi gli occhi, ma ne copriva solo uno, scivolando poi verso il naso e sullo zigomo.

La Forza del Destino. Sara-IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora