Un piccolo e caldo raggio di sole baciò sulla guancia di Leonardo, ancora attaccata al lenzuolo di Giuseppe. Il giovane aprì lentamente gli occhi per abituarsi della luce che entrava dalla finestra. Aveva dormito molto bene quella notte anche se il corpo era tutto dolorante. Si alzò lentamente stiracchiandosi un po e studiò il viso del suo amico ancora immobile.
-Dai fratello mio, tra due giorni ti porteremo in una clinica dove ti cureranno meglio- sussurrò mentre accarezzava la mano fasciata di Giuseppe.
Poi pensò a lei. Aveva voglia di mandarle un messaggio. Come stava? Cosa le avrebbe detto il padre? Quando si sarebbero rincontrati?
Prese il telefono.
{ Buongiorno Aurora, come stai? } Era titubante, non sapeva se scriverle o meno ma alla fine premette il tasto INVIA.
Aspettò impaziente la sua risposta che non arrivò. Erano le 10:00 e ancora nulla.
Nell'attesa ormai diventata snervante, prese i vestiti puliti e andò a farsi la doccia.
Al suo ritorno trovò un messaggio.
{ Buongiorno per te ! }
{ Aurora, stai bene? Posso chiamarti? }
{ No }
{ Che ti succede? }
{ Niente}
{ Aurora, non fare la bambina. Cos'è successo quando sei tornata a casa? }
{ Mio padre mi ha fatto sentire una pezzente. Sto da schifo. Non ho voglia di messaggiare. Ciao.}
{ Voglio sentirti. Ti chiamo. }
Non poteva lasciarla torturarsi in quel modo. Doveva ascoltarla.
Premette il tasto CHIAMA ma il cellulare risultò spento.
Era successo qualcosa di grave, se lo sentiva. Sarebbe dovuto andare da lei e confortarla, ma come faceva? Doveva lasciare Giuseppe tutto il giorno solo?
Mandò nuovamente un messaggio.
{Aurora, ti prego, non farmi spaventare}
Passarono altri 10 minuti e non ricevette alcuna risposta. Dunque Leonardo si preoccupò sempre più.
"Cosa sarà mai successo?" pensò.
La porta della camera in cui si trovava si aprì ed entrarono due persone: a sinistra era il proprietario della pizzeria in cui lavorava Giuseppe mentre a destra vi era sua moglie.
-Buongiorno signor Lopez . Signora- Li salutò con un bacio ed un abbraccio.
-Ciao Leo. Come sta Giuseppe? - Si avvicinarono al letto e lo osservarono.
-Sta meglio. È stabile. Fortunatamente l'emorragia é quasi del tutto sparita, però bisognerà trasferirlo. Le ustioni sono troppo gravi per essere curate in questo ospedale. Ho paura perda completamente l'uso dell'occhio. - disse con un mugolo in gola.
Tranquillo, i medici cercheranno di fare il possibile- disse l'uomo dandogli una pacca sulla spalla.
I signori e Leonardo parlarono del più e del meno con l'anziana coppia. Loro erano come dei secondi genitori per i ragazzi. Avevano accolto Giuseppe nella loro pizzeria come un figlio e, sapendo della loro condizione precaria, gli davano addirittura un extra per Leonardo, anche se lui non lavorava lì. Erano stati sempre di buon cuore e ciò, i ragazzi, non lo avrebbero dimenticato mai. Qualche mese dopo la loro proprietà sarebbe stata venduta, perché loro erano ormai troppo anziani per continuare quindi Giuseppe avrebbe dovuto cercare un nuovo lavoro. La conversazione proseguì fin quando arrivò alle 12:00, come al solito, don Matteo con il pranzo.
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La Forza del Destino. Sara-Indelebile
ChickLitLa vita, a volte, é davvero strana. In un attimo, in un incontro, in uno scambio di opinioni, si può prendere conoscenza della propria persona e cambiare radicalmente. Ci sono giorni in cui ci sentiamo capricciosi e permalosi, stanchi delle cose che...