CAPITOLO IX

137 10 3
                                    

"D-dovremmo andare a prendere postazione, non devono arrivare i giudici?" balbetto, questa domanda mi ha preso alla sprovvista.
"Sono già arrivati questa mattina, infatti mia madre non verrà oggi, quindi rilassati. Rispondi alla mia domanda." il suo tono è neutro e punta i suoi occhi nei miei.
"E' successo a tutti, poi passa, si supera." mento.
"E se non fosse così? Ognuno la prende diversamente." 
"Ne sono uscita viva, quindi si può superare. E' difficile, sopratutto se uno ha ci ha messo il cuore mentre l'altro se ne prende gioco." dico, gli occhi iniziano ad inumidirsi e mi volto per uscire dalla stanza ma la sua mano mi afferra il polso.

"Grazie." sussurra e allenta la presa.

Raggiungo la mia postazione e trovo Matteo, lo saluto con un sorriso.
"Ehi angelo, che bella che sei oggi. Ti andrebbe di andare a farci un giro qualche giorno?" mi chiede.
"Sai, sono molto impegnata fra studio e lavoro, non ho molto tempo libero a disposizione." dico, declinare mi sembra scortese, quindi preferisco buttarci lì una scusa, che poi è una mezza verità dai.
"Quando vuoi, senza impegno, il mio numero lo hai." mi fa un sorrisetto malizioso.
"Ma io non ho il tuo numero." sono confusa.
"Controlla per bene." dice e se ne va, lasciando il posto a Giovanni.

Noto un post-it attaccato sotto al pc, ieri non c'era.

'Sorridi che sei bellissima.'

Seguito dal suo numero di telefono, ridacchio tra me e me, che cascamorto.

"Fa' così con tutte, ma mai nessuna accetta. Non è un ragazzo serio, stagli lontana." dice Giovanni che si è seduto accanto a me.
"Non gli ho detto di si e non sei mica tu che devi dirmi da chi stare alla larga." rispondo infastidita.
"Fa' come vuoi. Senti... volevo chiederti, non è che potresti aiutarmi a studiare statistica e fisica? Vengo bocciato ogni volta, non riesco a superarli." mi chiede in tono supplichevole e io rido.
"Va bene, però nel fine settimana, così siamo più liberi." 
"Nessun problema, andiamo in biblioteca?"
"Puoi anche venire a casa, non ci sono problemi." 
"Grazie, grazie, grazie! Ti devo un favore." 

Il turno passa in fretta, ma poco prima di staccare, arriva la telefonata da parte della stanza di Bruno Barbieri, che urgeva di qualcuno che cambiasse le lenzuola perchè aveva rovesciato "accidentalmente" una tisana sul letto.
Il personale ai piani a quest'ora non c'è e sono costretta ad andare, prendo il necessario e mi dirigo verso la sua stanza.

Busso e mi apre quasi immediatamente.
"Buonasera Signor Barbieri." 
"Entri, fa' presto!" 

Entro ma noto il suo letto in perfetto ordine, cosa c'è ce non va? Mi blocca proprio mentre sto per aprir bocca.

"Era una scusa questa come puoi vedere. Voglio far uno scherzo ai miei colleghi." mi dice sottovoce, come se qualcuno potesse sentirci. Qui dentro sono tutti pazzi, aiutatemi.

"Sì, mi dica." cerco di risultare più professionale possibile, anche se mi risulta difficile.
"Allora, tra poco dobbiamo andarci a fare un giretto nella spa, quindi lei, deve fargli sparire sia i vestiti, che le chiavi." dice sempre sottovoce e chinandosi verso di me.
"Mi scusi, ma credo che vadano su tutte le furie, soprattutto per quanto riguarda la questione delle chiavi." dico confusa.
"Signorina, non si deve preoccupare, gli farò lasciare le chiavi sui vestiti, all'interno degli spogliatoi della spa, poi gli faremo credere che sia entrato qualcuno e li abbia rubati. Riprenderemo tutto, sarà un piccolo plus alla nostra puntata." 
"Certo Signor Barbieri, eseguiremo i suoi ordini, lo riferirò allo staff." 
"Grazie di essere i miei complici, mi raccomando Signorina, mi affido su di lei." 

Infine esco dalla stanza.
Okay, wow ho conosciuto personalmente Barbieri, però anche oggi devo rimanere chissà quanto tempo in più.
Ieri il blackout, oggi questo, domani?

Lo comunico a tutto lo staff giù, scoppiano tutti in una fragorosa risata; i cameraman invece, sono già tutti preparati.

Lo scherzo riesce alla perfezione e veder sbraitare Carlo Cracco anche dal vivo è sia terrificante che esilarante, ma alla fine si sono complimentati con tutti noi e sono rimasti a chiacchierare un po'.

"Ti accompagno a casa, è tardissimo." dice Giovanni.
"Non preoccuparti, ti ho detto che casa mia è qui vicino." non voglio dargli fastidio.
"Insisto, manca poco alla mezzanotte, si è fatto proprio tardi oggi e per le strade di Trento non cammina anima viva." 

"Siamo arrivati." dico.
"Sai, non sei proprio male, ti credevo un'altra persona, visto il modo in cui ci siamo conosciuti." mi confessa.
"Be', posso dire lo stesso." 
Scoppiamo a ridere entrambi.
"Buonanotte Iris." il tuo tono è dolcissimo, il suo sorriso anche. 
"Buonanotte." e sparisco dietro il portone del mio condominio con il cuore che corre all'impazzata. Cosa mi sta succedendo?

"Dove eri finita?" mi chiede Andrea che è uscito dal suo appartamento mentre cercavo la chiave della porta.
"Mio Dio, nemmeno i miei genitori mi fanno così tante domande." dico alzando gli occhi al cielo.
"Sapevo che il tuo turno finisse circa per le 20/20:30, non rispondi ai messaggi e nemmeno gli altri avevano tue notizie." 
"Senti, ho fatto tardi a lavoro, non ho voglia di discutere, voglio solo andare a dormire. Ci vediamo domani." e chiudo la porta.



A NEW BEGINNING//Spawn//INoobDove le storie prendono vita. Scoprilo ora