CAPITOLO XII

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Lunedì. O meglio, Traumedì.
Mi chiedo perchè debba esistere questo giorno, è veramente troppo faticoso,  inoltre ieri sera sono andata anche a dormire tardi, Giovanni è rimasto a vedere un film, sono stata veramente bene con lui.

Quando ho poggiato la testa sul cuscino, mi sonoaccorta che era impregnato del suo profumo, dolce ma allo stesso tempo pungente e per un a volta mi sono addormentata con il sorriso.

Ma credo che io debba prendere le distanze, credo che mi inizi a piacere, ha dei modi di fare che mi fanno spuntare un sorriso involontario, seguo con interesse i suoi discorsi, non mi annoiano, anzi, abbiamo anche alcune cose in comune.

Ha quegli occhi. Dio quegli occhi. 

Ma no, non credo sia il caso, si è appena lasciato con la sua ragazza psicopatica dopo una relazione bella intensa.

Inoltre non posso concedermi proprio ora il lusso di farmi piacere qualcuno, o peggio ancora, di innamorarmi.

Dopo la batosta da parte di Alessandro, ho evitato i ragazzi per un bel po', non che ci fosse bisogno di evitarli perchè loro facevano lo stesso.

Ma da quando mi sono trasferita qui, da quando ho iniziato a crearmi una nuova vita ho sempre cercato di tenere alla larga relazioni con ragazzi che andassero oltre l'amicizia e fin ora ci sono riuscita, non posso cedere proprio ora, devo prima pensare a crearmi un futuro, poi il resto verrà da se.

"Ehi bella addormentata nel bosco, dove hai la testa? A stento mi hai rivolto una parola da quando siamo scesi." mi chiede preoccupato Andrea e avvolge un braccio attorno le mie spalle mentre camminiamo.
"Hai ragione, scusami, non è niente." rispondo in modo poco convinto.
"So che c'è qualcosa che non va, qualcosa ti turba. Com'è andata ieri con Giovanni?"
"Eh... tu sai che non mi fido di nessuno, sono molto diffidente, come te d'altronde."
"Dove vuoi arrivare?" 
"Non lo so Andre, sono confusa, sento di potermi fidare di lui, così, a pelle, mi da questa sensazione." dico sbuffando.
"Sai che anche a me ha dato questa impressione? Tu ovviamente vai sempre con i piedi di piombo, anche se mi sembra una persona abbastanza tranquilla e stranamente mi ha fatto una buona impressione."

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"Ehi Iris!" una voce chiama il mio nome appena entro in aula, mi volto ed è Giovanni che fa segno di andare verso di lui.

"Ho preso la seconda fila dato che a te piace stare avanti a quanto pare, oggi sono arrivato prima e ti ho pensato." mi dice sorridendomi.
"Ti ringrazio."
"Oggi ti va se pranziamo insieme? Te lo devo dopo ieri, ti devo anche una bottiglia di vino."
"Vada per il pranzo, ma basta che di vino non prendi il Tavernello eh!" dico e scoppiamo entrambi in una risata.

Che bello è quando ride. Che bella è la sua risata.
Iris?! Ma a cosa stai pensando? Perchè hai accettato? E perchè parlo in terza persona? Sto impazzendo, me lo sento.

Il professore entra in aula e incomincia la sua lezione e riesco a essere concentrata e non perdermi nei miei pensieri.

Finita la lezione avviso Andrea che andrò a pranzo con Giova e mi dice che per lui non c'erano problemi, anzi, questo lo spronava a chiedere ad Erica la stessa cosa.

Giovanni mi sta aspettando fuori la facoltà, quindi mi affretto ad uscire e raggiungerlo.

"Eccoti!" esclama quando mi vede, con il suo solito sorrisone.
"Eccomi!" esclamo di rimando.
"Dove vogliamo andare?"
"Avevo voglia di un bell'hamburger." affermo.
"Proprio per rimanere leggeri, allora prossima fermata McDonalds?"
"Ma io volevo il BurgerKing." cantileno delusa.
"Che oltraggio, traditrice! Come osi dire questa bestialità! Io sono un fan del McDonalds" mi dice con un tono da finto accusatorio.
"Non l'avrei mica detto, sei secco quanto una mazza da scopa, senza offesa."
"Chapeau." dice ridacchiando e mimando un inchino.
"BurgerKing, andiamo altrimenti rischieremo di fare tardi a lavoro e non ho intenzione di sorbirmi mia madre." continua, poi mi porge il braccio e ci incamminiamo verso il fast food.

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"Ma sei un'aspirapolvere! Hai già finito?" mi chiede incredulo strabuzzando gli occhi.
"Sei tu che sei troppo lento." rispondo sogghignando portando la cannuccia della CocaCola alla bocca.
"Io sono fermamente convinto che tu sia troppo veloce."
"E io continuerò fermamente di essere convinta che tu sia troppo lento." 

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Ehilà personcine carine!
Scusatemi se questo capitolo è più breve rispetto agli altri e lo pubblico a quest'ora, ma sono molto incasinata con lo studio, prometto di aggiornare al più presto possibile.
Bacini xx



A NEW BEGINNING//Spawn//INoobDove le storie prendono vita. Scoprilo ora