CAPITOLO XI

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Torno a casa distrutta, sono quasi le quattro del mattino e dopo essermi cambiata e struccata mi fiondo sotto il lenzuolo e crollo in un sonno profondo.

Il mio telefono suona, cazzo, è già la sveglia, ma ho dormito 10 minuti per caso? Ma purtroppo è già mezzogiorno e sono costretta ad alzarmi, a breve verrà Giovanni per pranzare e studiare, ma nel frattempo cerco di dare una sistemata al mio appartamento e anche alla mia faccia.

Qualcuno bussa alla porta, sicuramente è Giovanni, infatti vado ad aprire e me lo ritrovo davanti.

"Questo profumo ha inondato il portone! Mi sta venendo una gran fame." dice sfregandosi le mani fra loro.
"Dai entra, sei particolarmente fortunato. Solitamente faccio venire a pranzare i miei amici, ma oggi no." 
"Quale onore signorina Miglietta!" dice con una finta voce imponente e scoppiamo a ridere.

"Ma queste polpette sono spettacolari." afferma infilandosene una intera bocca e rido per quel gesto buffo.
"Oggi sto apprezzando particolarmente in vino e vedo che anche tu stai facendo lo stesso." dico, effettivamente mi sento stordita ma sono ancora un po' lucida, lui è nella mia stessa situazione.
"Bè tuo nonno fa un vino decisamente buono ma forte e ce ne siamo scolati quasi due litri." e iniziamo a ridere senza un motivo apparente.

"Questo è il ragù migliore che abbia mai assaggiato, anche il vino... possiamo fare una piccola pausa prima di studiare? Poi alle 18 devo incontrarmi con Karen, dobbiamo parlare ma non mi sembra un buona idea." dice biascicando e approvando questa sua idea ci buttiamo entrambi sul mio letto.
"Perchè no?" chiedo chiudendo gli occhi, mi gira tutto.
"Preferisco rimanere qui con te, almeno non sono nervoso." dice, per poi scoppiare a ridere.

Sono presa alla sprovvista dalle sue parole, ma non gli do molto peso perchè siamo ubriachi entrambi.

Sento il mio cellulare squillare, ho la testa che mi scoppia, sembra un deja-vu, e invece no, ci siamo addormentati sul letto e quando apro gli occhi mi accorgo che Giovanni è praticamente abbracciato al mio corpo, le nostre gambe intrecciate, che imbarazzo.

"Merda, chi chiama a quest'ora, che ore sono poi? Le 20? Stiamo scherzando?" dico scattando in piedi, spostando Giova che non da segni di vita.

Prendo il cellulare ed è un numero che non ho salvato e apro la chiamata.

"Pronto?" chiedo con la voce ancora impastata di sonno.
"Sei Iris? Sei con Giovanni per caso?" una voce femminile urla al telefono, ma non riesco a capire chi sia.
"Ma tu saresti?" 
"Karen. La sua ragazza! E sono circa due ore che lo sto aspettando e non risponde alle mie telefonate!" continua a urlare e sono sempre più confusa.
"E perchè dovrebbe essere qui? Perchè hai il mio numero?" la mia mente non connette, aiutatemi, sono ancora spossata.
"E' lì o no? Rispondimi."
"Sì ora te lo passo, calmati....Giova, c'è Karen al telefono." dico mentre lo scuoto cercando di svegliarlo e mi porto il telefono verso il petto.
"Mhh, non le voglio parlare, mandala a quel paese." mugola mentre si gira dall'altra parte.
"Giova è incazzata nera." ribadisco.
"Non... non mi interessa, ho sonno."

"Ha detto che non vuole parlarti." cerco di sembrare più calma possibile.
"Siete andati a letto insieme, ah? Stavate dormendo, questo è poco ma sicuro, si sente dalla voce." ora non urla più, ma il suo tono sputa veleno.
"Senti, io non sono andata a letto con nessuno, ci siamo solo sbronzati e ci siamo addormentati. Inoltre io sapevo che vi eravate lasciati." dico ricambiando con la sua stessa medicina.
"Non sono affari tuoi. Digli che prima o poi dovrà affrontarmi." ricomincia ad urlare. 

Per favore fatela stare zitta, è insopportabile.

"Non credo abbia altro da dirti, infondo tu sei andata a letto con un altro, perchè dovrebbe preoccuparti se lui fa lo stesso?" 
"Ti ripeto che non sono affari tuoi. Rimane il fatto che sei troia." 

Ora mi sto spazientendo.

"Non ho voglia di stare qui a discutere, possiamo farlo tranquillamente qualche sera, al cambio di turno, non ora e non per telefono che ho la testa che mi scoppia, non ti ci mettere anche tu." sputo tutto d'un fiato e chiudo.

"Sei stata fantastica, che risposte azzeccate." sento Giovanni dire mentre si mette a sedere sul letto stiracchiandosi.
"Scusami ma con tutto il rispetto aveva scocciato, mi ha dato della troia, come si permette." dico nervosa buttandomi sul letto, oggi la mia voglia di fare qualcosa è pari a zero.

"Nemmeno io ho voglia di fare nulla, so cosa stai pensando. Hai Netflix vero?" dice guardandomi dritto negli occhi e sorridiamo entrambi.
"Sì, quindi film? Prendo i pop corn." 

A NEW BEGINNING//Spawn//INoobDove le storie prendono vita. Scoprilo ora