Cap 6 ~ L'incubo

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Andarono avanti in tutto quel fumo fino a trovare una porta, appena misero mano sulla maniglia la aprirono e entrarono nell'ignoto. Non appena riacquistarono la visuale normale si resero conto di essere in una villa sfarzosa, decorata con mobili e suppellettili scuri tendente al blu, al viola e al nero. Sul pavimento vi era un enorme tappeto con motivi floreali, anche questo dei toni precedenti, e sopra di questo spiccava una pagina chiara. A differenza delle altre questa era come nuova, la carta era di un bianco candido e i caratteri sembravano appena stati stampati. Riportava la seguente frase:

"Двете лоши момчета липсва бяха поканени да се запознаят с ужаса и инструктирани да видят светлината в цялата тази тъмнина, о бедни момчета липсват.

I due poveri ragazzi dispersi furono invitati a conoscere l'orrore e incaricati di vedere la luce in tutto quel buio, oh poveri ragazzi dispersi."

Non c'erano dubbi, si trattava certamente della pagina iniziale di Gian e Kle. I due tremarono all'idea che la mano che aveva scritto tutte quelle pagine, proprio in quel momento stesse scrivendo la finale, ma non si fecero scoraggiare e andarono avanti. Al centro della stanza vi era una rientranza che conduceva a una nuova porta, quando i ragazzi vi si avvicinarono notarono la scritta "Nightmareland" incisa e colorata con un grigio per farla spiccare su quel viola tendente al nero. Un brivido freddo sfiorò il collo di tutti, Gian posò la mano sulla pomiglia e appena la girò partì per la stanza una melodia disturbante suonata al piano, le ante iniziarono a sbattere rumorosamente, i ragazzi non ci pensarono due volte e varcarono la soglia della nuova stanza. 
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Buio
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Un ticchettio simile a quello di una goccia che al termine della sua caduta sfiora il terreno era l'unico suono nella stanza. Qualcosa sfiorò la gamba a Kle come era successo all'inizio della loro avventura, poi passò a Gian e infine a Siro. I tre rimasero immobili senza emettere suoni, l'oscurità pian piano si fece sempre meno forte fino a lasciare vedere ai ragazza il luogo in cui si trovavano. Era una stanza arredata solo con una scrivania, corredata di sedia in legno. Sopra di questa erano sparpagliate diverse pagine, un calamaio era stato rovesciato e dell'inchiostro cadeva da un angolo del tavolo. 
Una risata malvagia proveniva dall'angolo ancora buio della stanza, una creatura avanzò, era una grande ombra nera con una bocca spigolosa e occhi triangolari, ricordava molto i disegni dei mostri fatti dai bambini per halloween.
L'ombra restò a fissarli per qualche istante e poi scoppiò a ridere, "Chi sei?" chiese Siro con tono serio, lei inclinò il collo e lo guardò sorridendo, poi gli si avvicinò e disse "Il tuo peggiore incubo" e sparì in una risata acuta e isterica. La sua voce iniziò a risuonare per tutta la stanza, "Oh poveri ragazzi dispersi, davvero non mi riconoscete?" e rise ancora.
Tornò davanti ai tre ragazzi e mutò nella figura di un anziano incappucciato, Gian lo riconobbe subito, era l'uomo misterioso che aveva visto al primo cancello, ciò voleva forse dire che sin dall'inizio erano stati seguiti da quella creatura? Kle si strinse contro Gian e i due rimasero immobili a fissare davanti a loro quel mostro.
L'ombra scoppiò nuovamente a ridere e forse un po' grazie all'adrinalina o un po' perché quella risata non si poteva sopportare, Gian prese coraggio e le parlò: "Quindi sei sempre stata tu. Ci hai seguito sin dall'inizio, giusto?". L'ombra in pochi secondi gli si avvicinò al volto, gli mise un lungo dito sotto al mento e spalancò la bocca in una grande, inquietante, risata, "Non immagini quanto sia stato divertente darvi un briciolo di speranza e poi farlo crollare mostrandovi la morte tutta attorno a voi" sussurrò e scoppiò nuovamente a ridere. I tre ragazzi furono disgustati di tale affermazione, Siro divenne furioso e le urlò contro, "E così è stato divertente uccidere mio padre e tutte le altre persone che hai trascinato qui?!" la risata si fermò e per qualche secondo regnò il silenzio. Siro sentì sul collo un fiato gelido e successivamente si udì un "Si" sussurrato seguito da una piccola risata, questa volta più gutturale.
In seguito, L'ombra si avvicinò al tavolo su cui erano sparse le lettere, ne spostò qualcuna e premette il bottone che prima era nascosto. Si accese un grande teleschermo probabilmente vecchio di qualche decina di anni, su questo furono inquadrate, una alla volta, le zone che i tre avevano percorso con i relativi abitanti. "Guardateli, tutti vigili pronti a scappare al primo pericolo che tentano comunque di vivere le loro vite al meglio" disse prendendosi gioco di loro, emise un ghigno beffardo e sussurrò "Vediamo di agitare un po' le acque", sullo schermo apparve un lampo di fumo violaceo simile a quello che i tre avevano incontrato dopo aver oltrepassato l'ultimo cancello, lo videro sfrecciare da zona in zona, fece marcire delle zucche nel campo di Jack O' lantern, il quale si rintanò all'interno di quella enorme che aveva sempre accanto forse proprio perché era il suo nascondiglio, poi entrarono sfondando la porta e rompendo i vetri delle finestre nel castello del barone, il quale urlò come non mai e tentò di proteggersi stando tra le sue mani meccaniche, poi ancora invasero la foresta e pietrificarono diverse ninfe mentre le loro sorelle scappavano il più lontano possibile e si rintanavo tra gli alberi. Alla vista di ciò che quel mostro stava compiendo, Gian divenne furioso e gli tuonò contro:

"Tu..Tu hai fatto sprofondare questo mondo nel terrore, li vedi? Quelle persone la fuori, hanno tutte paura di te e della tua oscurità. Tu hai tramutato le loro vite in puro timore. Hai separato compagni e distrutto gruppi, per cosa? Eri forse geloso perché sei sempre stato solo? Beh guardati! Come potrebbe qualcuno voler stare con te? Una persona che manipola le vite degli altri come fossero giocattoli solo per pura invidia. E ti vanti di vivere nella tua oscurità, ti vanti di avere il potere, di essere migliore di tutti loro, ma sai una cosa? Tu non sei niente. Siamo in un sogno giusto? E cosa succede quando un bambino fa un brutto sogno? Certo si spaventa ma poi torna a dormire e sai perché? Perché quello era un semplice sogno, nulla di reale, nulla di cui avere realmente paura. E sai cosa succede quando qualcuno ha paura del buio? Accende la luce, perché ciò che tu chiami oscurità è talmente debole che basterebbe un fiammifero per cacciarla. Oh certo, in un mondo così tetro non è facile trovare una luce che sia abbastanza forte da rassicurare tutti, ma sai una cosa? Non serve per forza che sia una luce materiale.” ghignò, “Tu sei colui che controlla le vite di tutti giusto? Quindi suppongo che se iniziassi a parlare in questo altoparlante tutti mi sentirebbero, correggimi se sbaglio.” mentre gli parlava si era spostato vicino a una leva, posizionata sulla parete accanto alla scrivania, che faceva da altoparlante e comunicava con tutte le zone di quel mondo, la premette e iniziò a urlare per farsi sentire da tutte le creature “HEY VOI LA FUORI, VOLETE SAPERE COSA VI HA TERRORIZZATO PER TUTTO QUESTO TEMPO? BEH VE LO DICO, UN SEMPLICE CODARDO. UNA PERSONA CHE CONTA MENO DI UN BRICIOLO DI POLVERE. VOLETE DAVVERO FARMI CREDERE CHE AVETE IL TERRORE DI UN QUALCOSA DI COSI' INUTILE CHE VALE MENO DEL NULLA?” al sentire quelle parole si alzarono borbottii, le creature uscirono dai loro nascondigli, sentivano che qualcosa stava cambiando. “Oh, eccovi qui! Vi state risvegliando finalmente. Affrontate la realtà, siete in un mondo governato dai sogni e qual'è il modo migliore di far smettere un incubo?” chiese Gian sghignazzando, non si era mai sentito così sicuro in tutta la sua vita.“Credere che non esista” gli rispose Kle sorridendo, i due avevano finalmente trovato il modo per sconfiggere quel mostro. Gian ormai era in preda dall'adrenalina e si mise a urlare “Esatto! Che donna intelligente che ho, quindi tutti voi avete davvero paura di un qualcosa che non esiste? Tutto il terrore che avete sentito per questo tempo era solo un cattivo pensiero che si celava nella vostra mente, beh andiamo ragazzi è il momento di eliminarlo.” concluse il discorso e abbassò l'altoparlante. Qualche istante dopo l'ombra, o incubo come la si voglia chiamare, iniziò a sentirsi male e a contorcersi ruggendo lamenti per quanto dolore provava,“Che sta succedendo!?” chiese con voce preoccupata e furiosa, “Stanno affrontando la realtà, tu non esisti e per questo verrai cancellato.” gli rispose Gian con tono serio. “Non avete tutto questo potere, io sono invincibile” ribatté l'incubo prepotentemente ma Gian con una risposta lo zittì “Una cosa di cui manco i neonati hanno paura non è invincibile, è solo patetica.” L'incubo iniziò a urlare e dimenarsi e pian piano si sgretolò riducendosi solo a polvere, quella polvere che stava sempre sotto al letto. Da essa poi iniziò a salire del fumo e poi.. i tre giovani furono travolti da un'esplosione di oscurità.

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