Sahar & Morad... sono di un carattere diverso, di paesi diversi, lavori diversi modo di esprimersi diversi, niente avevano in comune.
"SCUSA SE TI CHIAMO PICCOLA"
Scusa se ti ho dato un nome,
Io non ho più paura • quando sento di rinascere, lasci...
Vi starete chiedendo come avesse reagito Morad al bacio ?...
E chi era la persona che aveva incontrato Sahar per le scale...
E che fine avesse fatto Chafik dopo la chiamata...
Vorrete sapere anche di Lamia dopo la festa...
Certo vi racconterò tutto ma ora eccoci qui...
io e mia madre nel nostro nuovo appartamento è molto carino semplice come piace a noi, era ormai passato un mese e mezzo dalla festa in qui Morad mi aveva dichiarato ancora il suo amore per me è mi aveva baciata... ricordo ancora quella sera come se fosse stato ieri.
<mamma esco.. vado in azienda>
<ok tesoro che Allah sia con te>
Mia madre era più tranquilla più serena la vedevo anche più giovane, nel senso che non aveva tracce di stanchezza angoscia sul volto e questo mi faceva stare bene con me stessa.
Mi ero presa pure un auto, non era un macchinone come avrebbe voluto consigliarmi Chafik ma a me bastava un Audi A8 LWB mi ero perdutamente innamorata di quella macchina ineffetti ancora oggi non posso credere che sia mia.
Al lavoro andava tutto perfettamente bene tutti in azienda mi adoravano e io adoravo loro erano tutti simpatici e persone gentili, aro riuscita a stabilire anche un rapporto da brava dipendente con il padre di Chafik ... anche se le poche volte in qui ci siamo visti è stato nelle riunioni di azienda dove il padre partecipava.
Ormai era tutta una specie di rutin ci avevo preso la mano, e un ritmo perfetto lavoro pranzo con Marwa poi lavoro ancora e per finire a casa da mia madre.
Eravamo quasi al punto giusto con il nostro progetto, oggi era un grande giorno è volevo arrivare in anticipo in azienda per assicurarmi che tutto sia perfetto per accogliere il nostro primo grande Cliente era una persona d'affari molto importante da quello che avevo capito.
Mi ero messa elegante per la riunione con il signor fabry che era il famoso cliente che sarebbe arrivato dall'Italia, ero talmente tranquilla e calma che appena entrai in azienda non erano ancora arrivati tutti, se non Marwa a qui avevo chiesto di venire prima per darmi una mano.
<Hei splendore buongiorno!>
<buongiorno anche a te Marwa>
<ma dove lai preso quel vestito?>
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<Me la preso ieri mia madre dal mercatino>
Chiacchieriamo come al solito di ciò che indosso del poi è del meno, mentre aggiustiamo la sala riunioni che è composta da un tavolo centrale lungo all'incirca 5 metri con sedie da scrivania molto comode poi una mega tv appesa alla parete un proiettore una lavagna a penna... e delle piante sparse qua e là per l'enorme stanza, appoggiammo per bene le bottigliette d'acqua sul tavolo con i bicchieri di vetro per esso.
