Capitolo 2

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La cena era prevista per le 18.30, Louise aveva scelto un locale che lui conosceva bene in zona Chelsea, ci avrebbe messo poco ad arrivare da casa sua e lei altrettanto abitando proprio in quel quartiere.

Quando era arrivato a casa aveva scritto a Zayn.

Richieste di aiuto sull'outfit, consigli sul sistemarsi i capelli, quale profumo sarebbe andato meglio. Si sentiva davvero un idiota, ma era super eccitato, in tutti i sensi.

Sotto la doccia si rilassò, voleva mettere un freno all'ansia che lo stava uccidendo. Un pò per la cena, un pò per la vaga speranza di poter vedere la sua ormai ossessione, palesarsi davanti a lui nel locale in cui sarebbe finito quella sera. Si fidava di Ashton, se diceva Toy Room, avrebbe trovato qualcuno d'interessante di sicuro, era la sua fonte certa per rintracciare la gente dello show business.

Si tolse i vestiti ed entrò nel suo bagno. Era dipinto di un caldo colore blu petrolio, due pareti erano state lasciate bianche per dare più aria all'ambiente. Il lavandino era sorretto da una spessa mensola ricavata da legno massello, niente armadietti.

Un grande specchio rifletteva la sua figura nuda.

Il petto e il braccio destro costellati di tatuaggi. L'inchiostro nero lo decorava come per rendere più bello qualcosa d'imperfetto. Come ad accentuare i suoi punti di forza e renderli più visibili.

La grande doccia a tutta parete lo attendeva.

Lips On You rilasciò le sue prime note dall'impianto stereo

Aprì l'acqua ed attese qualche minuto prima che le sue dita constatassero che fosse calda al punto giusto. Entrò.

L'acqua calda gli scivolava sulle spalle da dietro la nuca, i capelli ancora asciutti si sarebbero presto bagnati per colpa del vapore. I muscoli delle scapole si stavano rilassando mentre si appoggiava con entrambe le mani al muro e piegava il collo in avanti per rilassare la spina dorsale.

Amava quella posizione, ci si sarebbe potuto addormentare.

Dopo interminabili minuti, il suo pensiero vagò a delle labbra color delle fragole. Ad un sorriso irresistibile e a due fossette sulle guance, così profonde e fantastiche che non aveva mai visto su nessun altro. Magari quella sera avrebbe potuto vederle sul serio.

Sospirò piano mentre tirando indietro la testa si bagnò completamente i capelli ed inizio' ad insaponarsi con entrambe le mani che a malincuore staccò dal muro.

Le dita freddissime a contatto con la pelle bollente lo fecero rabbrividire, e non seppe resistere oltre.

Con un sospiro un pò più profondo, che assomigliava ad un piccolo gemito di piacere iniziò a toccarsi con la mano destra, mentre la sinistra tornava ad appoggiarsi al mosaico dorato della doccia.

Scese dall'inguine fino alla punta del suo membro già turgido dopo i brividi di poco prima. Movimenti lenti ma regolari, cadenzati dall'acqua e aiutati dal disperdersi della melodia che arrivava dalla camera da letto.

La musica lo rilassava tantissimo, era parte integrante della sua vita. Lo faceva evadere, lo estraniava completamente da tutto. Iniziò a tremare piano mentre le sue mani accarezzavano il membro.

Mentre si toccava, pensò a capelli color cioccolato e mani grandi che lo avrebbero accarezzato ovunque. Piccoli baci bagnati che sarebbero scesi dalla sua mandibola lungo il collo, fino alla clavicola.

Con un gemito più lungo iniziò ad andare sempre più velocemente, colpa di quei pensieri, divaricando leggermente le gambe per reggersi meglio sotto la doccia e non rischiare che le ginocchia andassero in fallo facendolo scivolare. Su e giù, su e giù, passandosi ogni tanto il pollice sulla punta del pene.

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