Capitolo 6

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Un raggio di sole lo colpiva in pieno viso, ne sentiva il calore, non voleva aprire gli occhi ed arrendersi alla luce però.

Era forse un minuto che era già sveglio, ma voleva restare in quella posizione ancora un po'. Percepiva le sue gambe intrecciate a quelle della persona che dormiva accanto a lui.

Si erano addormentati di colpo la sera prima. Si erano addormentati mentre si tenevano abbracciati.

Stanchi dal sesso, l'adrenalina li aveva abbandonati dopo la doccia, di colpo, dopo una fugace sigaretta silenziosa che si era consumata nella loro notte.

Il profumo dei capelli di Harry lo inebriava, aveva ancora il viso affondato in quella cascata di riccioli. Se lo teneva stretto al petto, erano incastrati in una posizione che sembrava avesse preso forma dallo stesso blocco di marmo, come due statue che nascono già incollate tra loro.

Sembrava che in quella posizione ci fossero stati mille volte, aderivano perfettamente l'uno all'altro, combaciavano come due tessere dello stesso puzzle.

Il suo braccio sinistro sfiorava l'addome piatto di Harry, lui gli teneva la mano. Il suo petto combaciava perfettamente con la sua schiena. La curva del suo bacino, perfettamente attaccata a quella dei glutei del riccio.

Era davvero Harry Styles quello nel suo letto?

Aveva davvero fatto sesso con lui?

Lo aveva davvero visto nudo, in tutta la sua bellezza?

Ci aveva davvero parlato?

Non riusciva a credere a tutto quello che era successo. Non poteva essere vero. Dentro il petto, il cuore gli scoppiava, le sue sensazioni erano amplificate al massimo, le mani volevano solo toccarlo, accarezzarlo, finchè sarebbe stato lì con lui. Non voleva perdere neanche un'occasione di poterlo guardare o sfiorare o baciare, finchè sarebbe rimasto lì. Era successo tutto troppo di fretta, troppo veloce, come un uragano.

Harry era stato il suo vortice. Ogni aspettativa che nella sua testa si era creata, non era neanche  paragonabile a quello che realmente era successo la sera prima. Aveva avuto tanti progetti, lo avrebbe portato in un locale appartato, lo avrebbe conosciuto meglio, magari si sarebbero scambiati un bacio, forse, se glielo avesse permesso. Ma mai quello, mai e poi mai quello che era accaduto davvero.

L'attrazione, il magnifico sesso, le sue labbra, le sue mani ovunque, i gemiti, le sue parole

Ti prego ho bisogno che sia reale

Non ho mai trovato qualcuno così

Vuoi? Sì voglio

Fammi venire Louis

Gli rimbalzavano in testa in continuazione. Come quando ti svegli la mattina e hai una canzone in testa. Lui sentiva le parole di Harry a ripetizione. E conosceva solo un modo per toglierle, proprio come le melodie insistenti delle canzoni.

Risentirle, riascoltarle.

Perché se lo avesse fatto, forse lo avrebbero lasciato un secondo in pace, perché sarebbero state reali e le avrebbe sentite davvero, di nuovo, all'infinito, a ripetizione.

Sentì il riccio muoversi, si era svegliato. Louis aprì finalmente gli occhi e fu accecato dal sole, Harry si voltò sentendo che ancora lo teneva stretto a sè.

Era bellissimo, le labbra gonfie e rosse, gli occhi assonnati che piano piano si stavano aprendo. Il verde, quel verde lo vide bene anche se il sole lo accecava.

«Buongiorno» disse il riccio mentre sollevandosi un po' si strusciava un occhio, adorabile, una visione adorabile.

«Buongiorno a te» gli sorrise Louis, Harry si guardò intorno un attimo spaesato, era indolenzito dalla notte appena trascorsa, si stiracchio un po'.

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