Capitolo 4

2.9K 143 38
                                    

"Tu sei completamente fuori di testa Harry!"

Erano circa due ore che Nick gli ripeteva che aveva fatto una grossissima cazzata.

Gli aveva raccontato dell'incontro notturno da Tesco, incontro che non sarebbe avvenuto se Nick non avesse finito le aspirine e se Harry, preso da compassione, non fosse andato a comprarle.

Appena riaccompagnato a casa lo speaker in zona South Kensington quella notte, totalmente ubriaco, e soprattutto disperato mentre gli raccontava di aver litigato con il suo ragazzo, Harry cercò le aspirine in bagno non trovandole.

Messo Nick a letto decise di andare al Tesco vicino a comprarle, così la mattina le avrebbe prese prima di andare a lavoro.
Nessuno lo avrebbe mai fatto, nessuno.
Non a quell'ora, non in quella situazione.
Solo Harry che era troppo buono.
Solo Harry che tante volte era stato un pò come un angelo custode per Nick.

Lo aveva salvato da parecchie situazioni spiacevoli. La differenza di dieci anni che li divideva non era mai stata un problema. Harry era sempre stato molto più maturo della sua età e Nick non lo aveva mai trattato da ragazzino.
Si rispettavano.

Le persone riuscivano davvero ad essere cattive, tendevano ad approfittarsi delle situazioni che comprendevano gente famosa, alcool, gossip e droga. Il suo amico cercava davvero di frequentare persone perbene, ma tendeva a fidarsi troppo spesso e con troppa facilità di quelle sbagliate. A volte sembrava Nick il più piccolo tra i due.

"Nick smettila, gli ho dato il numero privato. Neanche dieci persone hanno quel numero, se mai dovesse rivelarsi uno stalker lo cambio e non ci penso più. Il management non dovrà sapere nulla, non per forza".

Stava preparando il caffè, la grande cucina di casa di Nick era molto pittoresca, confusionaria, estrosa, un po' come lo era lui. Legno bianco e mogano si inseguivano in una danza perfetta. Design di carattere ma pulito. I pensili erano tutti completamente esposti, niente sportelli.

Harry si stava sporgendo su uno scaffale tenendosi al lavello in pietra grezza, per riuscire a prendere la polvere per la moka, in alto, dietro la farina integrale. Aveva imparato in Italia a fare il caffè come si deve, così il Natale precedente aveva regalato una macchinetta per la moka all'amico.
Ma evidentemente non la usava mai perchè l'aveva trovata in fondo allo scaffale insieme alla bilancia per alimenti.
Si giostrava bene in quella casa, tante volte c'era stato e tante volte aveva cucinato lì, per amici o solo per loro.
Amava cucinare. Ma non aveva mai tempo per farlo.
Intanto il bollitore sul piano ad induzione sull'isola dietro di lui, iniziò a fischiare.

Dall'altra parte del salotto Nick in accappatoio blu elettrico fumava una sigaretta alla finestra.

"Ho capito Harry ma è da pazzi, cioè è un tizio qualsiasi che hai conosciuto in un supermercato mentre compravi delle aspirine... Niall ti ucciderà"

"Aspirine che ti stanno salvando da un mal di testa incredibile e che ti permetteranno di andare a lavoro tranquillo, e adesso Niall non è qui e tu non glielo dirai".

Sul tizio qualsiasi sorvolò.

Nick sbuffò entrando in bagno dopo aver spento la sigaretta nel posacenere sul davanzale. Fuori il sole era già alto ed illuminava l'autunno.

Alla fine Harry era rimasto a dormire li.

Dormire.

Parola grossa.

Si era riposato qualche ora, aveva svegliato il suo amico per farlo andare a lavoro e adesso voleva decisamente tornare a casa a cambiarsi prima del brunch con Gemma.

Niente vestiti programmati, avrebbe cambiato outfit.
E come immaginava non si era riposato abbastanza, Nick da ubriaco era piuttosto rumoroso, quella sera sarebbe crollato lo sapeva.

Please Be NakedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora