Il profumo di casa lo cominciava a sentire già dall'aeroporto.
Era un misto di caffe', crema dolce alla vaniglia, brownies appena sfornati e tabacco da pipa.
Appena atterrava sentiva un senso di appartenenza.
Ed espirava forte.
Il volo era stato tranquillo e l'autista che lo aveva accompagnato fino a casa silenzioso ed efficiente. Quello che gli ci voleva per iniziare a rilassarsi.
Lo aspettavano tre giorni di totale tregua dal lavoro. Quel breve lasso di tempo non gli avrebbe permesso di andare a trovare sua madre ad Holmes Chapel, ma almeno poteva salutare sua sorella, da poco in pianta stabile a Londra per studio e lavoro. Evie gli mancava tantissimo, erano mesi che non la vedeva.
Sapeva che era in buone mani a casa di Gemma ma gli mancavano le sue fusa e il suo pelo morbido. La sorella non esitava ad inviargli foto della gattina ogni tanto ma non era lo stesso. Gli aveva scritto appena atterrato dicendogli che l'aveva riportata al suo appartamento, lei non si sarebbe fermata a salutarlo quella sera, aveva un impegno di lavoro, ma contavano di vedersi il giorno successivo per un brunch.
Il Range Rover nero si fermò davanti al 42 di Colville Mews. Scese piano, con movimenti lenti, come se ancora dovesse abituarsi alla ritrovata gravità terrestre dopo tante ore di viaggio.
Scaricò i bagagli e cercò la chiave nella tasca del cappotto Yves Saint Laurent. Gli occhiali da sole posati sopra la testa e i capelli raccolti in un bun morbido.
Aveva indossato una camicia di flanella comoda per il volo, si sentiva uno schifo per colpa del jet leg ma con la prospettiva di un sonno rigeneratore varcò la soglia di casa. Posati i bagagli all'entrata, fu accolto da un miagolio familiare.
«Piccola mia» prese la gattina bianca e nera in braccio e la baciò sulla testa
«Mi sei mancata tantissimo tesoro».La gatta ricambiò strusciando il muso sulla sua guancia e cominciando a fare le fusa.
Dopo alcuni momenti in cui si coccolarono a vicenda, Harry la fece scendere e lei si diresse subito verso la cucina, dove in un piccolo angolo, attendeva che il suo padrone la ricompensasse con del cibo.
Sistemata Evie, si tolse il cappotto e le scarpe.La prima cosa che faceva appena arrivato a casa era mettersi a piedi nudi. Adorava la sensazione del parquet effetto decapè che aveva in casa. Ruvido, grezzo, caldo, era come avere un piccolo contatto con la natura in ogni momento.
Si affacciò alla porta finestra che dava sul piccolo giardino, sua madre sicuramente era stata li' non molto tempo prima.
Tutto era in ordine e le foglie secche cadute dagli alberi non avevano ancora ricoperto tutto il tappeto erboso. A lei piaceva il giardinaggio e aveva molto tempo libero, così curava anche il giardino di Harry quando lui non c'era, praticamente sempre.
Avrebbe voluto dormire subito appena vide il suo letto rifatto e profumato che lo attendeva al piano di sopra, ma odiava lasciare le cose in sospeso e soprattutto odiava procrastinare, era solo una perdita di tempo.
Disfece i bagagli con calma mentre dall'impianto stereo in salotto Billie Eilish cantava.
Voleva davvero iniziare a rilassarsi ed un pò di musica lo avrebbe aiutato.
La sua ultima meta era stata il Giappone, amava quel posto. Aveva tanti amici lì e si sentiva ogni volta come a casa. Quei dieci giorni di lavoro erano stati intensi ma belli, orari impossibili, corse frenetiche per spostarsi da una sfilata all'altra, ma alla fine era soddisfatto. Kenzo e McQueen se lo erano conteso per mesi per la nuova campagna per i loro profumi.
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Please Be Naked
FanfictionHarry è un modello di fama mondiale, Louis un addetto alle vendite che aspira ad obiettivi più grandi. Non si conoscono anche se Louis, vede tutti i giorni Harry. Louis ha una passione spropositata per la musica, gli lascia scandire le sue giornate...