Capitolo 7

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HARRY'S POV

Mi feci la doccia ugualmente anche se non ne avevo bisogno e poi misi dei jeans neri con un maglioncino sopra. Tra un quarto d'ora arriva Louis e saremo io e lui dentro casa mia soli per tutto il giorno. Quanto vorrei fosse gay come me...

LOUIS' POV

Misi maglietta bianca a righe blu e i pantaloni rossi. Mamma e le mie numerose sorelle se ne erano andate e io feci praticamente due metri per arrivare a casa di Harry e suonai il campanello. Sentii un gridolino poco prima di aprire la porta ed eccolo lì, con gli occhi da angelo. Mi abbracciò e volevo che quell'abbraccio non finisse mai e poi mai, per lui però ero solo un amico. Avavo avuto un momento di debolezza quando mi guardò fisso negli occhi e provai a baciarlo ma per fortuna me ne resi conto in tempo e mi fermai. Mi fece per entrare ed io lo seguii. La sua casa era come la mia soltanto al contrario. Nel salotto c'era un divano, due poltrone ed una TV mentre più a sinistra c'era una specie di muretto che delimitava la cucina disordinata.

-"Vuoi vedere la casa?" chiese.

-"Certo!"

Prese stranamente la mia mano e ci incamminammo per le scale scricchiolanti verso il secondo piano. Quì c'era solo una camera.

-"Questa è la camera di mia madre e quello è il bagno" indicò una porta che non avevo proprio visto perchè dipinta come la parete. Salimmo l'ultima rampa di scale. Indicò una porta verso sinistra.

-"Questa è di mia sorella, quello è il bagno mentre dentro quella porta c'è la mia camera. Vuoi entrare?"

-"Va bene" volevo vedere cosa teneva in camera sua.

Aprii la porta e la stanza aveva il mio stesso pavimento scricchiolante in legno, le pareti erano nere, l'armadio vecchiotto marrone scuro era come il pavimento; c'era un letto con lenzuola blu completamente ricoperto di poster e cd di vario genere, poi mi girai e vidi un magnifico piano bianco, l'unica cosa di quel colore.

-"Suoni il piano?" chiesi.

-"Si, me la cavo, so suonare anche la chitarra e canticchio un pochino..."

-"Fammi sentire!" Chiesi insistentemente e gli feci anche gli occhi dolci per cercare di convincerlo il più possibile.

-"E va bene, se me lo chiedi con quegli occhi va bene!" Lanciai un gridolino di approvazione e lui si sedette sul piano. Chiuse gli occhi e cominciò a suonare una canzone scritta da lui. Era triste ma allo stesso tempo bellissima. Poi cominciò a cantare e la sua voce era, era, era...non so come descriverla. La canzone diceva: "Ti amerò per sempre baby, tu sei mio e io sono tuo baby, amami ora o mai più baby, io sono sempre felice quando sono con te baby.." Adoravo quella canzone. Gliela avrei fatta volentieri registrare e poi impostarla come suoneria del cellulare, sentirla a tutte le ore, usarla per addormentarmi e poi sognare Hazza. Mi uscì anche una lacrima quando finì.

HARRY'S POV

Quella canzone la scrissi ieri sera quando non riuscivo a dormire verso le 4 di mattina. Non l'avevo mai suonata e Lou era il primo a sentirla. Era dedicata a lui. Mi accorsi che gli era piaciuta quando una lacrima gli rigò il viso e volevo correre a baciarlo ma non potevo.

LOUIS' POV

-"Sei stato, veramente bravo. Se questo vuol dire canticchiare un pochino non so più chi sono neanche io!"

-"Emh, grazie Lou!"

Quel pomeriggio sarebbe successo l'impensabile per loro due. Non avrebbero potuto credere possibile una cosa del genere.

They can't know ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora