CAP 1

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LUCE

  Il viaggio per la California è stato più tranquillo di quello che mi aspettassi:
Vinc non ha detto una parola, il ché è molto strano, non è da lui.
In genere mi tormenta con ogni sorta di domanda che gli passa per la testa.

Atterriamo a San Diego nel pomeriggio. Dopo avere ritirato i bagagli e trovato un taxi, finalmente ci dirigiamo in quella che sarà la mia casa per i prossimi anni; almeno è quello che spero.

Il taxi ci ferma davanti al viale che porta a casa mia, Vinc paga la corsa e si sofferma per osservare il quartiere.             

  "Però Lu, da fuori non è niente male, sembra una zona tranquilla."

  "Infatti è così! In più dista solo dieci minuti dal campus."

  "A proposito di campus non c'è modo di farti cambiare idea? Voglio dire, se ti cerchi una stanza avrai più occasioni di conoscere qualcuno senza troppi sforzi e non saresti sola."

  "Vinc, ne abbiamo già parlato: io voglio stare sola e non ho intenzione di dividere la stanza con nessuno, voglio la mia più totale indipendenza. È una vita che aspetto questo momento, non rovinarmelo."

  "Okay, ma puoi sempre ripensarci." Sbuffa irritato Vinc.

  "Sono spiacente, non ci ripenserò. E poi ho la mia moto che assorbirà gran parte delle serate visto che voglio rimetterla in strada. E se non te ne fossi accorto, qui accanto c'è un altro appartamento, posso urlare se ho bisogno."  Mi fa una smorfia e indispettito si avvia verso l'ingresso di casa.

  L'appartamento è piccolo: c'è un angolo cottura, una penisola separa la cucina dal salotto. Disposti al centro della stanza ci sono un divano e un piccolo tavolo da fumo, di quelli in legno intarsiato. In fondo al salotto c'è una scala a chiocciola che porta alla camera da letto. Lì si trova l'unico bagno della casa.
È piccola, ma per me va più che bene. E poi è mia!

L'ho comprata con i soldi che papà aveva messo da parte per l'università e per darmi un posto tutto mio dove stare. Ha fatto di tutto per non farmi mancare niente in caso di morte, almeno per quel che riguarda la parte economica.

"Scusa Lu, ma dove pensi di farmi dormire?"  Vinc mi guarda sorpreso.

  "Puoi dormire sul divano oppure puoi dividere il letto con me; non sarebbe mica la prima volta?"
Ma subito mi viene un dubbio.

  "Non è che per caso a Cloe da fastidio il fatto che io e te dividiamo il letto? Lo capirei, non è facile accettare la nostra amicizia."

Mi blocco, accorgendomi dell'espressione triste del mio amico.                                     

"Che ti succede Vinc? È da stamattina che ti vedo strano, sputa il rospo."                     

"Cloe e io ci siamo lasciati."                       

"Cosa? Che hai combinato? Voi siete la coppia perfetta, siete innamoratissimi.
Ma che cavolo è successo?" 

  "Cazzo Lu non ho fatto niente! È venuta fuori una mattina dicendomi che ha bisogno di tempo, vuole capire dove stiamo andando con la nostra storia. Sto di merda, non so cosa fare." 

  "Ma non può chiudere senza darti almeno una spiegazione!"

  "Oh non preoccuparti, prima o poi dovrà darmi delle risposte ma per favore Lu, non parliamone più!"

  Non ho mai visto Vinc così turbato, cerco di dargli retta e di tagliare il discorso, per adesso.

Vinc sposta il ciuffo e guardandomi con i suoi occhi color del cioccolato mi chiede.

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