Riccardo

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Come ogni giorno mi stavo esercitando. Sempre la solita canzone. Ormai il testo mi era stampato in testa.
Quel pomeriggio, stavo suonando Greensleeves per la ventesima volta. Stavo accompagnando la melodia del mio piano con la mia voce, canticchiando le note del brano. Mi rilassava farlo, e poi essendo una delle poche canzoni che i miei mi permettevano di suonare mi piaceva.

Pov Riccardo

Stavo tornando a casa dopo gli allenamenti insieme a Gaby. Stavamo tranquillamente parlando, quando una melodia accompagnata da una dolce voce riempì l'aria. Era veramente bellissima. Mi fermai.
Come poteva tale ragazza ( così avevo intuito dalla voce ) essere così brava? Continuavo a pensare quando Gaby mi risvegliò dai miei pensieri. Nel frattempo la melodia era finita.
' Forza Ricky, la ascolterai un'altra volta. '
Guardai Gaby. Mi sorrise e riprendemmo a camminare.

Pov ( T/n )

Avevo smesso di suonare per colpa di 2 ragazzi che si erano fermati sotto casa mia. Mi affaciai alla finestra per vedere chi fossero.
Uno aveva i capelli rosa, raccolti i 2 codini, mentre l altro, quello che mi attirò maggiormente aveva i capelli color castano cenere lunghi fino le spalle. Era veramente molto carino.
Quando si allontanarono, mi risedetti nella mia postazione, e continuai a suonare.
Ben presto calò la sera, ed io mi dovevo riposare perché l'indomani sarei andata a scuola.
La mattina seguente, mi svegliai più stanca del solito. Scesi le scale e iniziai a fare colazione. Finita mi diressi nuovamente in camera per mettermi l'uniforme. Concluse le preparazioni, uscii di casa salutando mia madre e mi diressi verso la Raimon.
Era così bello là.
Le lezioni passarono velocemente. Nella mia classe, poi, c'era pure il ragazzo che il giorno prima stava ascoltando la mia melodia da sotto casa. Era gentile, carino e intelligente.
Finite le lezioni, mi diressi nella sala di musica, così avrei potuto esercitarmi sulla solita canzone. Mentre mi incamminavo, una mano mi afferrò il braccio, e con uno strattone mi sbatté spalle al muro.
Un ragazzo, molto più alto di me, mi stava bloccando le braccia. Cercai di liberarmi con qualche movimento, ma la presa era troppo salda. Ero spacciata. Quando il ragazzo stava per avvicinare le sue labbra alle mie, una voce lo fermò.
' Vattene. '
Chi era? Solo poco dopo che la voce tuonò nel corridoio spoglio della scuola, il ragazzo corse via chiedendo scusa in continuazione. Mi masagiai un po' i polsi doloranti quando il mio eroe si avvicinò.
' Stai bene? ' mi chiese con tono preoccupato, nonostante non lo dava a vedere. Annuì in risposta.
Alzai la testa dai polsi, e guardai chi mi si parlava di fronte. Era lui. Mi porse una mano e disse accennando un leggero sorriso ' Piacere, Riccardo Di Rigo. ' Pensai un secondo poi esclamai ' MA TU SEI IL CAPITANO DELLA RAIMON! '
Il ragazzo mi guardò per un'attimo stranito, poi rise leggermente.

Pochi mesi dopo

Io e Riccardo eravamo inseparabili. Lui mi appoggiava sempre, mentre io lo aiutavo con le partite. Mi aveva chiesto di prendere parte nello staff del club di calcio e appoggiarlo come menager, facendo il tifo per lui, o aiutandolo moralmente. Ogni volta che usava la sua super tattica Virtuoso, mi incantavo. Era come un direttore di orchestra che muovendo le mani, dava indicazione all'intera banda musicale. Un giorno, dopo gli allenamenti, lo raggiunsi fuori dagli spogliatoi, e come sempre, ci incamminavo a casa insieme. La giornata che era stata appena trascorsa era stata abbastanza pesante, ma non per questo, dovevo perdere il tempo di parlare con il mio amore segreto. Passammo davanti ad un parchetto. Lui mi chiese ' ( T/n ), ti piacerebbe fermati un po' qui? '
Annuì poi mi diressi dietro di lui a sedermi su una delle altalene. Iniziammo a dondolarci lentamente e a parlare. Ad un certo punto disse ' Sai ( T/n ), di sera, c'è sempre una ragazza che suona un brano bellissimo al pianoforte, accompagnando la melodia con la sua dolce voce. Mi sono innamorato di lei, ma non so nemmeno chi sia... '
Disse l'ultima frase con tono triste. Alle sue parole, arrossì pesantemente. Ero io. Il ragazzo che mi piaceva stava parlando di me. Volevo dirglielo, ma ero troppo timida per dire " Hey, Sai quella ragazza sono io, ma non c'ho le palle per dirti ti amo. " Così presi un pezzo di carta e una penna dal mio zaino e scrissi ' Caro Riccardo, se stai parlando della ragazza che alle 21:30 si mette a suonare Greensleeves, stai parlando di me. '
Gli passai il bigliettino con il volto più rosso dei capelli di Xavier. Quando lo lesse ci rimase un po' shoccanto, poi con un gesto delicato, mi si avvicinò e appoggiò le sue labbra sulle mie.
Posso dire che da quel giorno, suono sempre ogni sera Greensleeves, per ricordare la melodia che unì i nostri cuori in quel caldo giorno di primavera

HEY TESORI, COME STATE?
Bene, questa storia si conclude. Non sarà il massimo, ma ciò provato. Spero sia di gradimento. Ciauuuu

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