Capitolo 26.

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Mancano due giorni e finalmente sarò a casa e potrò stare con Marcel.

Quando mi ha dato quella notizia,quella sera,non ho chiuso occhio.

Esco dal convitto e indosso la mia solita felpa,metto le mani nelle tasche e cammino senza meta.

Questa strada è un mortorio tranne per alcuni bar e negozi,che con le loro insegne,illuminano la via.

Ad un certo punto sento delle possenti mani prendermi per sotto le braccia e cerco di dimenarmi,non riesco a girarmi,l'individuo mette sopra la mia bocca un panno e poi il nulla.

**

Apro lentamente gli occhi e la prima cosa che vedo è il soffitto bianco.

Mi alzo sulle braccia e noto una scrivania piena di fogli,sparsi ovunque.

La stanza è poco illuminata grazie alla piccola lampada affianco a me.

Mi alzo sulle punte dei piedi e abbasso la maniglia.

"È chiusa!" Bisbiglio tra me e me.

Busso alla porta,uno,due,tre volte finche non perdo la pazienza e tiro un calcio alla porta.

"Aprite brutti stronzi!" Grido.

La maniglia si abbassa e faccio un passo indietro.

Trovo davanti a me lo stesso uomo che osservava me e Marcel.

Tocco la tasca dei miei jeans e non c'è più il mio telefono.

Fantastico.

"Cosa cazzo volete?" Chiedo fredda.

Fa un passo avanti e io mi allontano finchè non mi trovo al muro.

Sento le sue braccia prendermi per il sedere e mi mette sopra la sua schiena come un sacco.

"Lasciami stare!" Grido dando pugni sopra la sua schiena ma l'uomo barbuto non fa una piega.

Apre una porta e mi getta dentro facendomi sbattere sulla scrivania e poi se n'è va,chiudendo la porta a chiave.

Mi giro e trovo una scrivania e una sedia,la stanza è molto piccola,e io mi sento soffocare.

Sento delle voci dal corridoio e spero che non parlino di come uccidermi.

Quando la porta si apre,il respiro si ferma,non posso crederci che sia lui.

"Da quanto tempo Megan,vero?"

The angel and the devil.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora