Jane
Non potevo credere a quello che avevo fatto. Non potevo davvero aver invitato Jake a uscire e lui non poteva aver accettato.
Mi sono chiesta anche io quale problema ti affliggesse quando hai pronunciato quella frase.
Potevi darmi una mano invece di apparire solo adesso.
Mando mentalmente a quel paese me stessa per l'idea che ho avuto e mi concentro sul ragazzo che ho difronte. Sorrido cercando di mascherare il dibattito avvenuto con me stessa e rispondo.
"Perfetto allora. Alle sette."
Non fa in tempo a rispondere che suona il campanello. E' papà.
Mi alzo e faccio cenno a Jake di seguirmi. scendiamo le scale e raggiungiamo l'ingresso dove mio papà si sta togliendo la cravatta.
"Ciao!" esclamo.
"Jane, ciao. Com'è andato il primo giorno?" non si è ancora accorto della presenza alle mie spalle.
"Mh, bene." finalmente alza lo sguardo su di me e si accorge di Jake. Lo guarda per un istante che sembra prendersi gioco di me durando un'eternità, poi riporta lo sguardo su di me. Di nuovo su di lui, nuovamente su di me. Su di lui, su di me. Lui. Me.
"Papà smettila!" sembra risvegliarsi e mi fissa attendendo una spiegazione. Sorrido muovendo le sopracciglia dall'alto al basso e non so bene cosa lui abbia capito ma spalanca gli occhi guardandomi a bocca aperta.
"Cos'hai capito?" mi azzardo a chiedere.
"Che cosa avete fatto?" domanda. Ah, adesso è tutto più chiaro. Amo prenderlo in giro.
"Quanto vuoi che ti dica?" mi mordo il labbro inferiore.
"Oddio Jane. No,no,no,no,no e no! Non voglio sapere proprio niente. Tieni per te la tua vita... sessuale." esclama.
Non ci credo l'ha detto davvero.
Scoppio a ridere.
"Ma cos'hai capito?" cerco di smettere di ridere.
"Che voi due... si beh insomma, avete come dire... si dai hai capito." poggia la sua ventiquattr'ore sul divano del soggiorno.
"Ma papà! Mi ha riportato gli occhiali e gli ho fatto ascoltare una canzone." dico. Sbuffa guardandomi male.
"Odio quando fai così Jane." si lascia sfuggire un sorriso. Alzo le mani in segno di resa e li presento.
"Papà, Jake. Jake, papà"
Si stringono la mano. "Piacere signor White."
"Oh ti prego, solo Michael per gli amici di mia figlia." sorride mio papà. Lo sa che odio le etichette.
"Noi non siamo amici." tengo a precisare.
Jake si intromette. "Ma come, mi hai anche invitato ad uscire." mi volto verso di lui e probabilmente ho una faccia da psicopatica perché abbassa subito lo sguardo.
Jen-Jen sbuca dalla cucina. "Che cosa?"
"Chi sei tu e cosa hai fatto della nostra perennemente imbronciata Jane?" esclama mio padre con finta faccia scioccata. Sbuffo congedandomi con un gesto della mano e raggiungo la cucina.
Una cassaforte, Jake è una cassaforte... aperta!
/Spazio Autrice/
Buongiornoooooo! Okey una novità:
Ho nuovamente cambiato nome al mio profilo.
Va beh, passando alle cose serie il capitolo precedente era un punto di vista di Jake. Ce ne saranno sicuramente altri andando avanti con la storia. Comunque Jane è una ragazza audace ed ha chiesto al ragazzo più popolare della scuola di uscire. Sarà solo amicizia? Lei dice nemmeno quello...
Fatemi sapere cosa ne pensate.
baci Nicole.
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Into The Dream #Wattys2019
Romance~nonostante le cicatrici che porti in superficie, le piú dolorose sono quelle che hai sul cuore e che, ancora, non smettono di sanguinare~ I tatuaggi definiscono la sua persona, ma le cicatrici che porta definiscono il suo passato. Jane White, 17 a...