Pov's Jane
In poco tempo arriviamo davanti a casa mia, sospiro. Gli ho raccontato il mio passato come fosse un libro letto di recente di cui racconti la trama, sono una stupida!
Lo sapevamo già questo.
Oh Gesù, sei sempre in mezzo tu.
Sta di fatto che mi ha colpita il modo in cui è rimasto in silenzio dopo il racconto, come se sapesse che piuttosto di un dispiacere di circostanza è meglio un silenzio reale.
"Bene... credo che raggiungerò la porta adesso." una cosa più deficiente non potevo dirla.
"Ti accompagno!" risponde subito come se stesse aspettando di dirlo da tutta la sera.
"Okey." raggiungiamo la porta, infilo la chiave nella toppa ed apro.
Le luci sono spente, probabilmente sono già tutti a dormire. Constatando che è già l'una mi volto per salutare Jake e ringraziarlo per la serata, sono stata davvero bene. Non faccio in tempo a parlare che la voce sommessa di mio papà mi arriva alle orecchie dal soggiorno. Mi faccio strada fino a raggiungere la poltrona su cui siede di solito. Sul tavolino del salotto è appoggiata una bottiglia di Scoch e una busta bianca. La bottiglia che ricordo aver visto questa mattina piena è ora tre quarti in meno.
"Papà..." lo chiamo piano, per controllare le sue condizioni.
"Mh, ohhh Jaaneeee. Cheee bbellllllaaa che ssssei." biascica parole che fatico a comprendere.
"Stai bene?" gli domando, pur sapendo che bene non sta. Non si ubriaca facilmente, deve essere successo qualcosa di importante per ridurlo in questo stato.
"Ssnni, Gliel'ho prrommmmessssso saiiii?" continua a blaterare. Sorrido, il mio papà è buffo quando è sbronzo.
"Ma di che parli! Dai ti accompagno in camera." tento di prendergli la mano ma appena la afferro mi tira a sedere sulle sue ginocchia.
"Gliel'ho prommesssso, tii avvrei reso fffellice. Ti avvrei fffatto seguireee i tttuoi sssogli-signo-sognii." ridacchia, lasciandosi poi sfuggire alcune lacrime.
Non ho idea di cosa lui stia parlando. "Non importa, io sto benissimo.-" lo rassicuro "- e adesso vieni ti accompagno di sopra." mi faccio aiutare da Jake a portare papà a letto. Chiudo la porta per non disturbarlo e mi volto verso Jake.
"Puoi rimanere a dormire, domani non c'è scuola e qui c'è una camera in più." alzo le spalle come a giustificare le mie parole.
Non aspetto una risposta e lo conduco alla camera degli ospiti. Tiro fuori le lenzuola e faccio il letto. Raggiungo la mia camera e lui mi segue neanche fossi la sua padrona. Faccio un respiro profondo e apro la porta. Nell'ultima settimana ho reso le pareti bianche e spoglie più vive e adatte a me. Colorate di un tenue verde menta, sono decorate con nomi e titoli di canzoni e Band leggende del rock. Alcune foto della mamma e altre della mia crew.
"Wow, sono sorpreso." esclama a bassa voce Jake per non svegliare nessuno.
"No comment!" raggiungo l'armadio e rovistando un po' all'interno trovo una maglia extra large con un grande hamburger stampato sopra e un paio di pantaloni della tuta grigi.
"Dovrebbero starti." sussurro lanciandoglieli addosso.
"Dove avresti preso questa roba?!" sembra quasi infastidito che io possieda abiti da uomo.
"Sono la mia tenuta da casa... mi piace stare comoda, è forse un male?" sospira sollevato e raggiunge la camera.
"Buonanotte Jane." sussurra.
"Notte Jake."
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Into The Dream #Wattys2019
Romance~nonostante le cicatrici che porti in superficie, le piú dolorose sono quelle che hai sul cuore e che, ancora, non smettono di sanguinare~ I tatuaggi definiscono la sua persona, ma le cicatrici che porta definiscono il suo passato. Jane White, 17 a...