Durante il giro nelle aule Leah mi ha mostrato i laboratori e tutte le classi, la palestra e gli spogliatoi. Poco dopo arriviamo in classe, la ragazza al mio fianco bussa due volte alla porta dell'aula e quando da dentro ci arriva la voce del professore che dice -Avanti- apre la porta ed ad accoglierci c'è l'intera classe che ci fissa, fissano me per intenderci. Il mio primo pensiero è : -scavatemi una fossa, voglio morire!- il successivo è : -stupidi adolescenti guardoni- alla fine, come se niente fosse vado a sedermi ad uno dei posti liberi in terza fila vicino alla finestra.
"Lei è...?" domanda il professore guardandomi.
"Jane White" rispondo e in tutta la classe si alza un muro di sussurri e bisbigli al compagno di banco. Mio padre, l'avvocato Michael White, è entrato a far parte di un'importante agenzia ed è finito su tutti i giornali.
"E' pregata di togliersi gli occhiale da sole però, non sono permessi all'interno dell'istituto" dice il professore senza prestare attenzione alle risate presenti nella classe.
"Preferirei di no" rispondo posando lo zaino ai piedi della sedia.
"Forse non ha capito, questa è una scuola e le regole le decidono gli insegnanti. E lei deve togliersi gli occhiali" aggiunge guardandomi malissimo da dietro la cattedra.
"Mi servono per vedere, ho dimenticato gli occhiali da vista" ritento sperando di farlo cedere, è la mia ultima possibilità.
"Non è un mio problema, la prossima volta se li ricorderà" mise fine alla discussione incrociando le braccia al petto.
Lentamente mi sfilo gli occhiali scuri, mostrando a tutti ciò che nascondo. Nella classe cala il silenzio. Anche il professore non dice una parola. Si volta verso la lavagna e continua la lezione. Sento gli sguardi di tutti addosso mentre mi piego per prendere il blocco degli appunti e la penna dallo zaino.
Fortunatamente la campanella suona ed io posso uscire da quell'inferno di sguardi. Con lo zaino in spalla e lo sguardo basso esco dall'aula, quando sono sulla soglia il professore mi blocca chiamandomi.
"C'è qualche problema?" domando guardandolo negli occhi, ha voluto che togliessi gli occhiali... che regga il mio sguardo adesso.
"Vorrei che mi parlassi di quella cicatrice, di come te la sei fatta. Anche se non ci conosciamo vorrei aiutarti, come tutti gli insegnanti. Facciamo del nostro meglio per aiutare i nostri studenti" mi dice sistemando alcuni fogli sulla scrivania.
"Non mi piace parlarne. E se questa cosa non è obbligatoria, vorrei arrivare in tempo alla prossima lezione" dico scortese.
Lui alza lo sguardo dai fogli, annuisce lentamente ed io esco da quella classe che cominciava a starmi stretta.
Dopo la conversazione con il professor James, concludo le lezioni e raggiungo la fermata dell'autobus. Prendo gli auricolari dallo zaino e li collego al cellulare attivando la mia playlist preferita. Poco dopo una macchina nera si ferma davanti alla fermata. Fingo di non vederla continuando ad ascoltare 21 guns dei Green Day. Il finestrino della macchina si abbassa mostrando la figura della ragazza di questa mattina, quella antipatica, al posto del passeggero e di quello che presumo sia il suo ragazzo, quello con cui parlava, al posto di guida.
"Jake andiamo via, questa è una vera stronza" esclama la tipa guardandomi come se volesse essere ovunque tranne che qui.
"Christine, sta un po' zitta-" si rivolge il ragazzo a quella Christine "-sali ti do un passaggio" si rivolge poi a me.
"Passo, sto aspettando l'autobus" esclamo, immaginando il tragitto con quella pazza e scartandolo come opzione.
"Non c'è il servizio autobus, comincerà tra qualche giorno" continua Jake, facendo cenno a Christine di salire dietro. Lei sbuffando qualche insulto ad entrambi, scende dal sedile del passeggero ed apre le portiere posteriori. Salgo sul sedile davanti e partiamo diretti verso casa mia.
/spazio autrice/
Ebbene gente ce l'ho fatta. Ho scritto e pubblicato il capitolo 3. Chiedo davvero scusa per questo immenso ritardo ma la fantasia e il tempo si erano momentaneamente azzerati. Alla fine però ho approfittato di queste feste e mi sono messa a scrivere seriamente.
In ogni caso, spero che il capitolo vi piaccia. Auguro a tutti Buone Feste. Lasciate commenti e stelline.
/Nicole/
STAI LEGGENDO
Into The Dream #Wattys2019
Romantizm~nonostante le cicatrici che porti in superficie, le piú dolorose sono quelle che hai sul cuore e che, ancora, non smettono di sanguinare~ I tatuaggi definiscono la sua persona, ma le cicatrici che porta definiscono il suo passato. Jane White, 17 a...