Sulla grande terrazza che dava sullo scintillante paesaggio di Coruscant, un Maestro Jedi osservava sovrappensiero gli ospiti che si divertivano.
Obi-Wan, tuttavia, non si sentiva partecipe di tutta quella allegria. L'addestramento Jedi era rigido ed inflessibile - i jedi erano altruisti e pensavano solo agli altri, quindi rifiutavano cose egoistiche ed autoindulgenti come una festa mondana. Il divertimento per il puro gusto del divertimento non faceva parte del vocabolario dei Jedi, o perlomeno non dei fedelissimi al Codice. Ma Padmè lo aveva invitato come uno dei rappresentanti del Consiglio dei Jedi, e non aveva potuto rifiutare. Anche perché, sotto le luci decorative e con il naso immerso in calici di champagne i senatori ed i Jedi presenti avevano discusso dell'andamento della guerra.
Felucia stava cadendo sotto il controllo dei Separatisti ed era un sistema che la Repubblica non poteva permettersi di perdere. Era necessario un intervento immediato da parte dei Jedi. Il Maestro Vos era già in viaggio verso l'Orlo Esterno ed Obi-Wan non dubitava che tra non molto lui stesso ed Anakin con la 501esima legione l'avrebbero raggiunto.
Obi-Wan sospirò cercando di reprimere quei pensieri lugubri. Se la parte della discussione bellica non era stata così male, il momento della musica, del ballo e delle conversazioni casuali lo stava davvero mettendo a disagio. Il suo ex Padawan, tuttavia, sembrava si stesse divertendo un mondo.
La piccola orchestra che era stata allestita in un angolo si stava esibendo in un pezzo morbido e lento, ed Anakin e Padmè stavano ballando intorno alla fontana che dominava la terrazza, così come qualche altra coppia. Le luci erano basse e violacee e, man mano che Coruscant si allontanava pigramente dal sole che gli dava calore, gli scintillii della città in perenne movimento erano rimaste quasi le uniche fonti di illuminazione.
Le lampade strategicamente posizionate per la stanza creavano un'atmosfera da sogno e facevano brillare di riflessi turchesi la gonna dell'abito di Padmè, ogni volta che volteggiava su sé stessa tra le braccia di Anakin.
Obi-Wan sapeva che tutto quello non era esattamente appropriato - l'attaccamento era proibito per un Jedi. L'affetto che Anakin provava per la bella senatrice non era mai stato un segreto e a giudicare dal modo in cui gli occhi di Padmè si illuminavano ogni volta che lo guardava, Obi-Wan sospettava che nemmeno lei fosse del tutto immune al fascino del giovane Cavaliere Jedi. Insomma, tutta la situazione richiedeva il suo intervento, essendo suo dovere di Maestro avvertire Anakin che un rapporto del genere era proibito dal Codice Jedi e che rischiava di essere espulso dall'Ordine.
Tuttavia, Obi-Wan non riusciva ad ignorare la felicità che sembrava emanare da entrambi. Con lo scoppio della guerra, Obi-Wan non riusciva nemmeno a ricordare l'ultima volta che aveva visto Anakin così felice e spensierato. Il campo di battaglia lo aveva indurito e affilato, e man mano che la guerra andava avanti i suoi sorrisi erano diventati sempre più rari e più tirati.
Considerando tutto questo, Obi-Wan non riusciva a convincersi a rovinare il momento ai due ragazzi. Così si limitò ad appoggiarsi alla colonna di marmo, all'ombra della quale si era defilato, e ad osservarli insieme.
Più che ballare, stavano ondeggiando sul posto al ritmo lento e dolce della musica. Padmè aveva le braccia intrecciate intorno al collo di Anakin e ogni tanto gli passava le dita tra i capelli alla base del collo. Occhi incatenati gli uni agli altri, stavano per lo più in silenzio, scambiandosi solo ogni tanto qualche parola in sussurri inudibili.
Obi-Wan non aveva pensato che il suo allievo sapesse ballare – di certo non era un'arte che veniva insegnata al Tempio – eppure si muoveva insieme a Padmè con sorprendente maestria. In mezzo ai pochi altri ballerini, il Jedi e la Senatrice sembrano i più naturali e spensierati, e dai loro movimenti armoniosi e perfettamente sincronizzati traspariva tutta la loro complicità.
