Gorgeous

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Le luci di Coruscant brillavano dalle enormi finestre sullo sfondo della serata di gala, quando Anakin fece il suo ingresso nel salone. La festa era stata allestita in un palazzo di rappresentanza e tutti i massimi esponenti del potere politico ed economico della Repubblica vi si erano riuniti. Era tutto uno sfavillare di gioielli, calici di champagne e suntuosi vestiti eleganti.

Lo spettacolo di una così grande ostentazione di ricchezza e frivolezza quando nell'Orlo Esterno si combatteva e si moriva sotto i laser dei droidi Separatisti avrebbe normalmente disgustato Anakin. Ma quella sera era diverso. Quella sera erano trentatré giorni, quindici ore e ventiquattro minuti standard che non la vedeva e tutto il resto poteva aspettare.

Anakin si guardò freneticamente intorno, ignorando l'occhiata esasperata che gli stava lanciando Obi-Wan. "Cerchi qualcuno?" Chiese, con un tono di voce sufficientemente ambiguo.

"No." Rispose Anakin secco, mentre faceva vagare lo sguardo sulla folla.

E d'un tratto la vide. Padmè era vicino al buffet, avvolta in un elegante abito blu scuro con una tiara di gemme preziose che le adornava i capelli, raccolti in una semplice acconciatura. Un gruppo di senatori le gravitava attorno, come se possedesse un campo magnetico in grado di attirare su di sé l'attenzione dei comuni mortali.

"Vado a prendere da bere." Annunciò Anakin, facendosi largo tra la gente.

"No, grazie. Io non voglio nulla, non disturbarti." Gli urlò dietro Obi-Wan, ma Anakin lo ignorò.

Tutta la sua attenzione era per Padmè. Le si avvicinò velocemente e non appena lo vide gli occhi di lei si illuminarono e per un secondo e la maschera di pacata cordialità che vestiva durante il lavoro in Senato scivolò via.

Anakin sorrise. "Buonasera, senatrice Amidala."

"Buonasera, Generale Skywalker."

Anakin incrociò lo sguardo di Padmè e continuarono a guardarsi negli occhi per quelli che evidentmente furono molto secondi perché Bail Organa, che stava parlando con Padmè, si schiarì la gola e annunciò che sarebbe andato a prendere un po' d'aria. Una volta relativamente soli, Anakin si sporse in avanti e le sussurrò all'orecchio. "Sei così stupenda."

"Anakin, non qui." Esclamò Padmè in un sussurro concitato, ma le sue guance assunsero una delicata sfumatura di rosa.

"Non posso evitarlo se sembri un angelo." Rispose Anakin, sorridendo come non faceva da un mese a quella parte. "Mi sei mancata così tanto. Quando possiamo andarcene?"

Padmè si guardò intorno con circospezione. "Tra mezz'ora. Devo discutere di una cosa importante con Mon Mohtma prima."

"D'accordo." Disse Anakin. "Ti aspetto sulla terrazza posteriore."

"Anakin." Lo chiamò Padmè, mentre già si stava allontanando. "Sei stupendo anche tu."

E questa volta fu Anakin ad arrossire. 

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