Il primo post-it lo trovò sul tavolo della colazione, accanto ad una tazza di caffè fumante. Poche righe scribacchiate su un anonimo foglietto giallo, che lo informavano che Padmè era a Theed, per una conferenza con la Regina. Anakin sbuffò quando lo lesse. Luke e Leia erano in vacanza con la zia Sola e le cugine Pooja e Ryoo, e in teoria questo avrebbe dato loro del tempo da passare insieme da soli. In pratica, lavoro e responsabilità continuavano a mettersi in mezzo.
Il secondo post-it lo trovò su una tortiera appoggiata al bancone della cucina. Diceva che Padmè era tornata tardi la sera prima, con dei biscotti donatagli dalla Regina. Lui già dormiva e non aveva voluto svegliarlo. Ora era di nuovo a Theed, a contrattare con l'ambasciata Corelliana qualcosa sulle tratte commerciali.
Il terzo post-it era infilato sotto il fiocco di un enorme pacco appoggiato sul cassettone della loro camera. Padmè lo informava che la settimana successiva ci sarebbe stata un festa a Theed e che era loro dovere andarci come rappresentanti di Naboo. Si era presa la libertà di comprargli un abito da sera, visto che il suo guardaroba ne era scarso. Anakin inorridì quando posò gli occhi sul merletto della camicia azzurra.
Il quarto post-it lo trovò sul sedile della Agape IV ed era una lunga lista di raccomandazioni da fare a Luke e Leia durante la loro prossima chiamata, che andavano dalla crema solare al non parlare con gli sconosciuti. Tradivano una sottile nota di panico da genitore preoccupato ed Anakin si affrettò ad afferrare il comm-link per tranquillizzarla, ma linea era occupata e, sapendo quanto interminabili tendevano ad essere le conversazioni di una senatrice, si limitò a lasciare un messaggio in segreteria.
Trovò il quinto e ultimo post-it appena si svegliò la mattina successiva, questa volta appiccicato direttamente alla sua fronte. Dopo una settimana di lavoro, quella notte finalmente avevano trovato conforto l'una nelle braccia dell'altro. Padmè era già al lavoro quando Anakin lo lesse, ma, nonostante il letto vuoto, sentì l'impulso adolescenziale di ridacchiare. Diceva solo due parole: "Ti amo."