La maschera si sollevò lentamente dal viso di Vader, trasportata dai bracci meccanici dei suoi droidi. Sbattè le palpebre un paio di volte, cercando di abituarsi all'improvvisa luce bianca e di mettere a fuoco ciò che gli stava attorno. Vader fece un paio di respiri profondi, assaporando come un uomo affamato l'aria carica di ossigeno che gli entrava autonomamente nei polmoni. Era un sollievo poter stare qualche momento senza respiratore, anche se l'unico spettacolo a cui poteva assistere erano le spoglie pareti della camera iperbarica.
L'esperienza su Naboo di qualche giorno prima gli sembrava sempre più un sogno lontano, qualcosa di non realmente accaduto. A tratti riusciva anche a convincersi, ma poi il piccolo ciondolo di japor al sicuro nella sua cintura lo obbligava a mettersi in discussione. Per quanto ne sapeva, le visioni nella Forza non potevano creare o spostare oggetti dal nulla. E quel ciondolo avrebbe dovuto essere nel sarcofago insieme alla sua proprietaria, l'aveva visto nella registrazione della cerimonia funebre.
Vader chiude gli occhi, cercando di rievocare l'immagine di Padmè. Poteva essere un crudele scherzo di Palpatine per testare la sua lealtà? Poteva Padmè essere ancora...
"Come al solito, stai pensando troppo, Anakin." Vader aprì gli occhi di scatto. Padmè volteggiava a gambe incrociate a circa un metro dal suolo. Si era cambiata d'abito, noto con stupore, e ora indossava l'abito rosa e azzurro del loro primo bacio in riva al lago, la larga gonna che le si allargava intorno come un buffa nuvola.
"Hai cambiato abito." Osservò stupidamente.
Padmè sorrise e aprì le braccia come per mostrare meglio il suo vestito. "Ti piace? Pensavo che un cambio di look fosse necessario. Dopotutto non ho intenzione di infestare la galassia con lo stesso abito per tutta l'eternità." Spiegò misteriosamente.
Vader sbattè le palpebre, ipnotizzato dai colori pastello della gonna. Tutta la scena davanti a lui, nella sua completa pazzia, gli era famigliare come un vecchio ricordo d'infanzia. Era un commento così da Padmè, che Vader si sentì per un attimo trasportare in una dimensione più felice, dove lei non era morta e lui non era mai...
Ma lei era morta davvero. Aveva centinaia di prove, prima tra tutti il vuoto desolato della sua mente nel punto in cui la stella luminosa di Padmè aveva brillato attraverso la Forza. Questa doveva per forza era una crudele allucinazione.
"Fantastico. Adesso parlo da solo." Borbottò.
Padmè emise una risata argentina, che riverberò come l'acqua del lago di Naboo.
"Non stai parlando da solo. Non esattamente."
Vader la ignorò. "La storia è finita. Perché continuo a scrivere pagine?" Si chiese tra sé, prendendosi la testa fra le mani e serrando gli occhi, sperando mandarla via con la forza di volontà.
"La storia non è mai finita davvero." Disse Padmè, e Vader alzò lo sguardo al tono meditabondo.
Sembrava immersa in pensieri cupi e profondi, imperscrutabili per lui come mai nient'altro. Poteva quasi vedere la sua mente iperattiva lavorare a velocità indicibile, mentre ruminava su chissà quali piani.
"Davvero non vuoi approfittare della possibilità di parlare con me?" Disse, scuotendosi all'improvviso.
Vader strizzò gli occhi e si costrinse a guardarla. Era bellissima esattamente come la ricordava. I suoi lineamenti delicati trasmettevano la dolcezza che aveva sempre accompagnato ogni sua azione in vita e Vader sentì il senso di colpa allargarsi come una bolla acida dentro di lui, schiacciandogli i polmoni e bloccandogli il respiro.
"Cosa ti è successo?" Gracchiò, sussultando a quanto la sua voce suonasse debole.
Il sorriso si spense dal viso di Padmè, che apparve all'improvviso estremamente triste.