Capitolo 3

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Aya's pov

Guardo quei quattro deficienti che hanno preso di mira di nuovo quel ragazzino. Sbuffo e mi avvicino a loro.
Io:"È mai possibile che non avete niente di meglio da fare?"
Tizio1:"Va via scema"
Io:"Altrimenti?"
Tizio2:"Non vuoi davvero saperlo" si avvicina minaccioso e prende una ciocca dei miei capelli e inizia a tirarli.
Io:"Lasciali" lo minaccio con lo sguardo.
Inizia a ridere tirando più forte. Prendo un gran respiro e lo colpisco allo stomaco. Subito arretra dolorante.
Io:"Ti avevo avvisato" la mia voce risulta molto più paurosa di come immaginavo.
Ma sto tizio non sembra impaurito come gli altri tre. Forse perché è nuovo in questo orfanotrofio? Mi tira un pugno in faccia.
Io:"Per fortuna che non si dovevano colpire le ragazze, ma ti ringrazio" gli sorrido e mi lancio addosso a lui.
Iniziamo così a picchiarci fin quando non arriva uno dei supervisori che ci separa.
Supervisore:"Ragazzi ma cosa vi è preso?!" sbuffa iniziando ad accompagnare il ragazzo dal preside.
Tizio2:"Ehi guarda che ha iniziato quella" inizia a ribellarsi, peccato che il supervisore è molto più forte di lui.
Supervisore:"Potevi anche non picchiarla allora visto che è una ragazza" si gira a guardarmi "e tu va in infermeria che ora sembri tutto tranne che una bella ragazza" dice ridendo insieme al tizio.
Sbuffo e mi alzo. Capisco che ha 20 anni e ci conosce tutti bene, ma potrebbe anche evitare stupide battute come queste. Entro in infermeria e subito un paio di occhi azzurri mi scrutano.
Elisa:"Ma è mai possibile che ogni volta che sono io di turno devi sempre stare qua?!" dice in tono scherzoso.
Io:"Pensavo sentissi la mia mancanza visto che non hai fatto altro che guardare la scena divertita."
Lei inizia a ridere come una matta prendendo l'occorrente. In questo orfanotrofio a turno ci occupiamo dell'infermeria. Elisa è una ragazza di 16 anni, molto matura per la sua età e anche bellissima. Infatti nessuno le farebbe mai del male. Da quando sono qui è l'unica che non ha paura ad avvicinarsi e che mi aiuta a curarmi ogni volta che proteggo qualcuno.
Elisa:"Sai ho sentito che dopo il preside vuole vederti"
Io:"Sai anche il perché?"
Scuote la testa mentre mi da del ghiaccio da mettere sull'occhio. Poi mi disinfetta delicatamente il labbro e infine ci poggia un cerotto.
Io:"Grazie" dico alzandomi.
Elisa:"Aspetta" mi fa risedere "chiudi l'occhio".
Obbedisco e inizia a stendere un velo di crema.
Elisa:"Con questa domani non si noterà neanche l'occhio gonfio" mi fa l'occhiolino e sorrido per poi uscire.
Supervisore:"Ti vuole il preside"
Annuisco e lo seguo verso la stanza a cui nessuno osa avvicinarsi. Entro e noto il preside sorridente. È un signor sulla cinquantina alto quasi un metro e mezzo. Con la sua faccia tondetta e quei baffetti, sembra un tipo buffetto.
Preside:"So che adori proteggere gli altri, ma potresti evitare di rovinare sia la tua che la faccia degli altri" dice ridacchiando.
Mi lascio fuggire una piccola risata, mentre il supervisore alza gli occhi al cielo divertito.
Preside:"Mia cara hai l'opportunità di andare a studiare in una prestigiosa scuola" dice tornando serio.
Io:"Ma non sarebbe meglio mandare Elisa?" sussurro ricordando quanto sia brava.
Preside:"Tranquilla lei partirà fra un mese per studiare medicina, infondo ci avete tutti pregato per far avverare il suo desiderio. Tornando a te questa sera partirai, quindi prepara la tua valigia e saluta la tua cara amica"
Annuisco sorridendo per poi correre da Elisa.
Io:"Stasera parto" dico saltandole in braccio e stringendola forte.
Elisa:"Come mi lasci sola qui?"
Io:"Ehi tu sei amata da tutti e infatti presto vedrai cosa abbiamo combinato" ridacchio lasciandola perplessa.
E così inizio a preparare la mia valigia mentre un tornado di domande mi investe senza ottenere una risposta. È troppo divertente il suo broncio.

Diabolik lovers - sakamaki Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora