3- USCITA

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POV HANEUL

Sorrisi nel vedere la chat avuta con Lin Chong, quel ragazzo era strano, ma simpatico.

Mi bloccai ricordandomi di non avergli chiesto a che ora e dove incontrarci quella sera, così presi nuovamente il cellulare e in fretta chiamai Lin Chong che rispose dopo uno squillo, subito gli chiesi a che ora e dove, siccome lui non si era ancora ambientato decidemmo di vederci davanti scuola alle 17:10. Chiudemmo la chiamata dopo una decina di minuti passati al cellulare a parlare di stupidaggini, poi guardai l'ora e notai erano le 16:00, così mi alzai dal letto mi avvicinai al guardaroba tirando fuori da esso dei comodi jenas bianchi, una t-shirt del medesimo colore e una giacca in pelle nera ai piedi delle comode scarpe nere. Sciolsi i capelli lasciandoli liberi sulla schiena, presi il mio zainetto e lo misi in spalla uscendo poi da camera mia, scesi le scale e finì dritta in cucina dove salutai i miei genitori, feci in tempo ad uscire prima che mio padre inziasse il terzo grado, conoscendolo sarebbe stato lì per un ora a farmi domande su domande, meno male che mia madre aveva sviato l'argomento perchè mio padre è un pò troppo... geloso. Sia di me che di mia madre, giustamente però. Dopo quello che successe con Boxu non ero più usicta se non per andare a scuola. Ingnorai il groppo che mi si era formato in gola al ricordo di Boxu e presi a camminare nel marciapiede avviandomi verso la scuola, dopo una venita di minuti arrivai davanti il cancello arrugginito, mi sedetti nel muretto e aspettai l'arrivo di Lin Chong che per mia fortuna arrivò poco dopo di me, appena mi vide mi sorrise per poi velocizzare il passo sui suoi pattini a rotelle. Notai le sue gambe esser fasciate dai jeans neri strappati, una t-shirt nera e una giacca in pelle nera, mentre i suoi capelli erano leggermente spettinati, notai che in testa non avev anessun capello.

Appena Lin Chong si fermò davanti a me mi donò un sorriso che era a dir poco stupendo, mi alzai dal muretto e gli sorrisi mentre lui lentamente si piegò poggiando le sue soffici labbra sulla mia guancia. Sgranai gli occhi sentendo quel limbo di pelle pulsare mentre sentivo le guance prendere fuoco, abbassai lo sguardo sentendo il cuore mancare qualche battito, poi con estrema lentezza alzai il viso guardando Lin Chong, notai le sue guance diventare rosso fuoco, notai che si mordicchiava il labbro inferiore mentre teneva lo sguardo puntato a terra. Mi schiarì la gola notando che al mio gesto lui alzò il viso puntando i suoi occhi profondi nei miei, gli sorrisi.

Io- Allora, cosa si fa?-

Lin Chong- Andiamo prima d un parco? Poi mangiamo la pizza e facciamo un giretto... va bene?-

Io- Certo!-

Lentamente camminammo tra risate e piccoli spintoni amichevoli, entrammo nel grosso parco verde, ci sedemmo sotto un albero e restammo lì per non so quanto. L'imbarazzo iniziale sembrava del tutto scomparso, mentre le nostre risate squarciavano il silenzio presente in quel parco. Notai un piccolo nidi di uccello proprio sopra le nostre teste, così mi alzai e senza dire nulla presi ad arrampicarmi sull'albero, saltai da un ramo all'altro senza nessuna difficoltà ma poi mi ricordai della presenza di Lin Chong e rallentai la mia andatura e la mia destrezza. Finalmente arrivai dove volevo arrivare e mi sedetti tranquilla nel ramo non facendo caso alla faccia stupita di Lin Chong che mi guardava con occhi sgranati mentr ele sue labbra erano completamente aperte. Presi il piccolo uccellino che era ato da pcoo e lo guardai con espressione triste, conoscevo il suo destino, i suoi genitori se ne erano andati lasciandolo da sola, in balia del vento, degli animali, della fame del freddo, doveva cavarsela da solo e non c'è cosa più brutta dell'avere bisogno di qualcuno ma notare che non c'è nessuno pronto ad aiutarti, ti fa capire di esser solo. Scesi dall'albero con lentezza portando con me quel piccolo uccellino. Appena misi piede a terra Lin Chong si avvicinò a me e guardo il piccolo volatile con occhi adoranti. Sorrisi nel vedere la sua espressione così imbambolata nel vedere un piccolo di uccellino. Tesi le mani in cui risiedeva l'uccellino e gli sorrisi incitandolo a prendere il piccolo, lui con un gesto dolce prese dalle mie mani il piccolo e lo portò vicino al suo viso per poi stampare un leggere bacino sulla testolina dell'uccellino che prese a cinguettare, Lin Chong scoppò a ridere seguito da me.

IL MEGLIO DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora