2- NUOVO ALUNNO

263 21 0
                                    

POV HANEUL

Sentì la voce acuta di mia madre chiamare il mio nome, così lentamente aprì gli occhi pentendomene subito a causa della troppa luce che filtrava dalla finestra, dopo qualche secondo lasciai che i miei occhi si abituassero alla luce. Guardai il soffitto bianco sbadigliando subito dopo, mi girai vero il comodino per guardare l'ora dall'orologio appeso in una parete nera, erano le 6:45, così mi tolsi la coperta di dosso per poi alzarmi dal comodo letto, mi stiracchiai le braccia e mi alzai mettendomi poi le comode ciabatte nere, uscì dalla mia camera entrando poi in bagno dove mi lavai la faccia e i denti, mi legai i capelli facendo una coda alta. 

Uscì dal bagno andando nuovamente in camera, presi dal mio guardaroba un paio di jeans neri con qualche strappo qui e lì, una maglia a maniche corte e una felpa bianca. Poggiai il tutto sul letto per poi cambiare il pigiama e mettermi la roba presa precedentemente. Una volta che mi fui preparata presi lo zaino che era a terra poggiata accanto la scrivania in legno scuro e me lo misi in spalla per poi uscire dalla mia camera e scendere le scale trovandomi poi nel corridoio che percorsi fino ad arrivare in cucina, salutai mia madre e mio padre e in fretta uscì di casa per non sentire le solite raccomandazioni da parte loro. Presi il cellulare che avevo nella tasca dei jeans e misi le cuffiette per poi ascoltare la musica mentre camminavo per le strade soleggiate.

Dopo una ventina di minuti davanti a me si presentò la struttura scolastica, la sua figura era imponente. Lentamente oltrepassai il cancello arrugginito dal tempo per poi ignorare le occhiate che ricevevo dagli altri studenti che erano in cortile a parlare, ridere o altro. In fretta varcai il grosso portone in legno e mi ritrovai dentro la scuola, i corridoi dipinti di azzurro erano praticamente vuoti, solo qualche alunno come me era dentro, tutti aspettavano che suonasse la campanella per entrare, ma io preferivo entrare prima per evitare di trovarmi schiacciata tra la folla. Senza togliere le cuffie camminai per i corridoi quando sentì una folata di vento colpirmi.

Mi guardai attorno trovando poi davanti a me un ragazzo. Era seduto a terra mentre si toccava la testa coperta da un cappello, dei grossi cuffioni gli coprivano le orecchie mentre dei ciuffi ribelli gli uscivano dal cappello. Sono in quel momento notai che ai piedi indossava dei pattini a rotelle neri. Il ragazzo alzò il viso incatenando poi il suo sguardo nel mio.

Sentì il mio stomaco stringersi in una strana morsa a cui nemmeno io seppi dare un motivo. Abbassai il capo inchinandomi leggermente in segno di scuse, appena tornai dritta mi allontanai da lì entrando subito dopo in classe. Mi sedetti al mio solito posto cioè nell'ultima fila accanto alla finestra. Passarono cinque minuti e sentì nonostante la musica alta nelle cuffie il fastidioso suono della campanella che segnava l'inizio delle lezioni, in pochi minuti la classe si riepì di studenti che in fretta prendevano posto, come sempre il banco vicino al mio rimase vuoto e la cosa non mi dispiaceva. Dopo dieci minuti del prof ancora nessun segno, stavo iniziando a sperare che fosse assente ma come sempre mi sbagliavo, perché entro il prof con in mano il suo zaino.

Il professor Lucas era alto, biondo e occhi grigi. A inizio anno si pensava che il nuovo prof di psicologia fosse un vecchio panzone barbuto invece è tutt'altro. Magro, giovane, in salute. Il tipico prof per cui tutte le alunne gli sbavano dietro.

Appena lo vidi entrare mi tolsi le cuffiette spegnendo poi la musica.

Il professor Lucas entrò con un tenero sorriso dipinto in viso, posò il suo zaino nella cattedra e ci fissò uno per uno. Poi guardò la porta, dicendoci poi che c'era un nuovo alunno.

Quando il prof gli disse che poteva entrare la porta si aprì e lentamente da essa fece il suo ingresso il ragazzo dai pattini a rotelle. Aveva tolto il cappello e notai i suoi capelli bruni leggermente mossi, ai piedi ora aveva delle semplici scarpe nere, indossava dei jeans neri e una felpa nera e bianca, alle mani aveva vari anelli la maggior parte erano neri e ai polsi dei bracciali.

IL MEGLIO DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora