20- INCUBO

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POV NARRATORE

Haneul passò l'intera mattinata nel terrazzo della scuola, aspettò che la campanella suonasse e quando ciò successe scese lentamente le rampe delle scale uscendo poi dalla struttura. 

Prese a camminare verso casa mentre le cuffie alle orecchie intonavano una docle melodia, non accorgendosì però dell'auto nera pargheggiata a qualche metro di distanza.

POV HANEUL

Arrivai a casa e posai lo zaino a terra andando a mangiucchiare un panino preparato sul momento poi salì in camera dove mi sdraiai nel letto e mi addormentai.

SOGNO

Sentì la suoneria del cellualre, così lo presi e lo sbloccai accettando la chiamta da parte di Lin Chong.

La sua dolce voce mi salutò.

Lin Chong- Hei cucciola! Sta sera a che ora passo a prenderti?-

Sentivo la sua voce esser interrotta da forti respiri dovuti di sicuro al'uso dei pattini a rotelle.

Sorrisi.

Io- Non lo so, vanno bene le 20?-

Lin Chong- Certo! Mi racconti qualcosa?-

Presi a raccontargli delle cavolate successe quel giorno ma poi lui non mi rispondeva più.

Sentì la preoccupazione crescere.

Io- Lin Chong?-

Lui non rispose ma sentì benissimo lo schianto violento dei suoi pattini a rotelle sul suolo, mentre in sottofondo sentivo il rumore di una moto farsi sempre più vicino.

Iniziai a preoccuparmi sul serio, così lo richiamai più volte, ma non ricevetti mai risposta.

Non sentì più il rumore della moto e sentì il suono dei suoi pattini sull'asfalto farsi meno pesanti e veloci.

La voce di Lin Chong mi giunse nuovamente all'orecchio e sospirai.

Io- Ma dove sei?-

Lin Chong- Sono in via Janjua Nikariu-

Sentì lo stridire delle ruote e un boato.

Poi sentì il rumore di qualcosa che cade violetnemente a terra.

FINE SOGNO

Mi svegliai con il sudore che colava dalla fronte mentre il cuore non accennava a stabilizziarsi.

Misi le mani tra i capelli iniziando a tirarli per la disperazione, gli occhi bruciavano ma poi la vista si fece sfuocata a causa delle alcrime che si formarono in essi.

Sentivo il cuore battere violentemente mentre il respiro era accellerato.

Lin Chong...

Lin Chong!

Presi il cellulare e senza pesarci lo sbloccai andando nel suo contatto e cliccando il "chiama".

Dopo due squilli sentì la voce impastata dal sonno di Lin Chong.

Io- Stai bene?!-

Lin Chong- Eh? Di che parli? Haneul?-

Io- Dimmi solo se stai bene!

Ero nel mezzo di una crisi di panico, lo sapevo che dovevo calamarmi ma non ci riusucvo.

Era più forte di me.

Non riuscivo a calmarmi e a regolarizzare il respiro.

Lin Chong si accorse di questo perchè mi richiamò un paio di volte preoccupato.

IL MEGLIO DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora