8- PIC NIC NELLA NOTTE

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POV LIN CHONG

Era passata una settimana da quel giorno, e da una settimana Haneul non veniva a scuola. Una settimana in cui io tutti i pomeriggi mi recavo a casa sua per sapere come stava, una settimana senza vederla. 

Jisoo un pomeriggio in cui mi ero recato da loro mi raccontò del discorso avvunto la sera precedente tra loro, mi disse che Haneul aveva paura. Paura di ferirmi, paura di non potersi controllare e che secondo lei evitarmi era la soluzione. Sua madre cercò di parlargli ma Haneul si era impuntata con la sua soluzione e non capiva che a me non importava del dolore fisico o mentale che avrei potuto ricevere, a me importava che lei stesse bene.

Rimasi ancora per una quindicina di minuti seduto nel divano di casa Jeon a parlare con la mamma di Haneul, poi quando notai che erano le 5 di pomeriggio mi alzai e dopo aver salutato uscì di casa Jeon andando a casa mia.

Appena arrivai andai in cucina e sgranocchiai qualcosina per non restare a stomaco vuoto poi andai in camera mia dove mi presi uno zainetto e ci misi l'occorrente, una volta preparato tutto uscì nuovamente da casa notando che erano le 6 e 30.

Arrivai davanti casa Jeon e feci il giro dell'abitazione notanto la finestra della camera di Haneul, poi come mi aveva detto di fare Jisoo iniziai ad arrampicarmi nell'albero accanto l'abitazone, scalai ramo dopo ramo graffiandomi la pelle a causa dei ramoscelli che mi sbattevano addosso, e quando finalmente arrivai davanti la finestra cercai di aprirla e notando che ci riuscì sorrisi vittorioso, aprì del tutto la finestra cercando di non far rumore e lentamente entra dentro la stanza di Haneul che era girata di spalle, lentamente mi avvicinai a essa e le picchiettai la spalla, appena si girò i suoi occhi si sgranarono e le sue labbra si dischiusero ronte a far uscire un urlo che però non uscì dato che le misi una mia mano sopra la bocca evitando il suo urlo. Incontrai i suoi occhi così profondi e mi persi al loro interno, lentamente abbassai la mano levandola dalla sua bocca.

Haneul- Cosa ci fai qui?! Vattene!-

Io- Non me ne vado se tu non vieni con me!-

Haneul- Non vengo!-

Io- D'accordo, allora urlo.-

Aprì la bocca pronto a urlare ma la sua mano si poso sulle mie labbra impedendomi di urlare mentre i suoi occhi scrutarono tutta la stanza, si sentì in sottofondo dei passi e poi un leggero bussare alla porta.

Haneul-Si?-

Jisoo- Tutto bene cara? Mi è sembrato di sentri urlare.-

Haneul- N-No, tutto bene...-

Tolsi la mano di Haneul dalle mie labbra e gli chiesi sottovoce se veniva con me, alla sua negazione mi preparai nuovamente ad urlare ma la sua voce mi bloccò.

Haneul- Va bene Va bene! Vengo con te, ma non urlare!-

Sottisi per poi prenderle la mano e trascinarla verso la finestra, uscì dalla sua camera arrampicandomi sull'albero e scesi fino a terra poi guardai Haneul che si mise a quatro zampe e fece un salto, atterrò direttamente a terra senza essersi fatta nulla, si tirò su spolverandosi poi gli abiti. 

Sorrisi per poi sussurrarle un "andiamo", le presi la mano stringendola nella mia iniziando poi a camminare mentre lei mi stava affianco senza spiccicare parola.

Dopo un 20 minuti arrivai al luogo prescelto e mi fermai facendola fermare, staccai la mia mano dalla sua e notai i suoi occhi farsi tristi, così le sorrisi e mi allontanai di poco da lei andnando in un pezzo con solo erba, posai l ozainetto a terra e aprì la zip tirando fuori una tovaglia che poggiai a terra, tirai fuori dei sacchetti con dentro dei tramezzini e polpette di riso e delle bevande, poi mi avvicinai nuovamente ad Haneul  ele presi la mano trascinandola verso la tovaglia, mi sedetti picchiettando poi il terrendo accanto a me, Haneul titubante si sedette mentre i suoi occhi erano fissi su di me, presi un tramezzino e glielo porsi sorridendole, lei titubante lo prese e gli diede un morso prendo poi a mangiare. Mangiammo mentre il silenzio regnava tra noi, i miei occhi continuavano a guardarla scorgendo in lei un tenue rossore farsi largo nelle guance, i suoi occhi specchiavano la luna mentre la fissava con un piccolo sorriso a incorniciargli le labbra rosee e un tantino screpolate. Sentì il mio sguardo posato su di lei e girò il viso facendo incontrare i nostri sguardi. Nessuno dei due voleva distogliere lo sguardo e continuammo ad osservarci senza proferire parola. Lentamente mi avvicinai un poco di più a lei e continuai a fissare i suoi occhi scuri e profondi che mi guardavano con un velo di tristezza e sensi di colpa. Haneul abbassò la testa nascondendo il viso con i capelli che le finirono sul viso.

IL MEGLIO DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora