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Which bf are you talking about?

Quando si calmó, chiuse la videochiamata con Sofia e si preparó per la cena con Hans.
Indossó un vestito nero, piuttosto provocante. Improvvisamente aveva voglia di stupire il suo collega, di norma non si sarebbe mai vestita così.

Sistemó i capelli in una treccia laterale e si truccó appena, decise di indossare un paio di tacchi neri alti sedici centimetri.

-mi raccomando Sonnenstrahl, divertiti- le sorrise il nonno appena la vide scendere le scale.
-dimmi se Hans allunga troppo le mani- fece un tiro dal suo sigaro e bevve un sorso di vino.
-nonno!- esclamó indignata mettendo le sigarette nella pochette.
-devo pur comportarmi da quasi genitore- fece le virgolette, mentre suonavano al campanello.
-devo andare, ciao- sorrise uscendo di casa.

-buonase... wow, sei stupenda!- esclamó appena la vide entrare in macchina.
-grazie, anche tu lo sei- sorrise imbarazzata.
In effetti era vero, indossava una camicia elegante e dei semplici skinny jeans che gli stavano da Dio.

In men che non dica arrivarono al ristorante, uno di quei locali alla moda nel centro di Berlino in cui paghi per mangiare delle porzioni minuscole con nomi strani.

La location ricordava molto il suo primo vero appuntamento con Andrea e quasi le vennero le lacrime agli occhi, ma si ripromise di non piangere più per un coglione come lui. Questa sera si sarebbe divertita.

-mi sono appena reso conto che non so quasi nulla su di te- disse Hans interrompendo il discorso riguardo il suo prossimo caso.

-sono quattro mesi che giochiamo a tennis insieme, lavoriamo insieme e cosa più importante mi porti a lavoro e poi a casa da quattro mesi. Mi pare un po' tardi per chiedere qualcosa di me, comunque, cosa vuoi sapere?- rise addentanto una specie di fetta di carne in crosta di qualcosa.

-tipo, cosa facevi a Londra oltre a studiare?- mise una mano sotto al mento, ignorando completamente la sua frecciatina.
-beh facevo la babysitter, ogni tanto facevo dei servizi fotografici, abbastanza per pagarmi gli studi. Principalmente stavo a casa, sai, sono molto pigra- sorrise.
-ecco perché ogni settimana mi consigli di guardare una serie tv nuova. Diamine, io sono ancora fermo a Lucifer- alzó gli occhi al cielo.
-già, sono una donna da sposare- fece l'occhiolino.

Si rese conto che flirtare con Hans da quattro mesi a questa parte era diventato una cosa normale, e soprattutto divertente.

Trovava esilarante il fatto che si arrabbiasse quando lei gli inviava delle email del tipo "vieni subito nel mio ufficio", solo per staccare un ragnetto insignificante dalle tende.

Essere chiamata Annelies nei momenti meno opportuni era diventato quasi carino, nonostante non sopportasse quel nome.

Poi adorava il modo in cui si incazzava quando lui perdeva a tennis o alla play station, quando giocavano a casa di lui dopo un pomeriggio passato tra i documenti.

-beh beato il tuo fidanzato, allora- disse con un velo di amarezza.
-di quale fidanzato stai parlando?- alzó un sopracciglio.

Notó la confusione sul suo volto, pensava davvero avesse un ragazzo?

-aspetta...sei single?-
-non mi pare così emozionante, come notizia voglio dire- alzó le spalle.
-io credevo fossi occupata, nel senso, quando ci siamo conosciuti eri con quel tipo con il nome da donna..Dio come si chiamava...-
-Andrea- disse soltanto.
[N/A: Andrea è un nome femminile in Germania]
-ecco lui, poi quando sei arrivata, avevi dei succhiotti sul collo. Quindi semplicemente collegato le due cose-
Un sorriso spontaneo si presentó sul volto di Hans.

-no, lui era soltanto il mio coinquilino- le venne un nodo alla gola dicendolo.

-bhe, che ne dici andiamo a bere qualcosa?- chiese appena uscirono dal ristorante.
-sono già ubriaca con tutto quel vino che abbiamo bevuto lì dentro- ridacchió.

Salirono in macchina, dove regnava un silenzio abbastanza imbarazzante.

-Grazie di questa fantastica sera, Hans- sorrise.
-grazie a te per aver accettato- alzó un angolo della bocca appoggiando una mano contro il muro bloccandola tra esso ed il suo corpo massiccio.

-sai era da un sacco che lo volevo fare ed ora che so che sei single, posso farlo...- sussurró posando le labbra sulle sue.

Era un bacio dolce. Era una strana dolcezza, essendo abituata all'irruenza di Andrea.

Le loro bocche si muovevano insieme l'una contro l'altra fino a quando si staccarono e si sorrisero.

-buonanotte, Hans- gli diede un altro bacio a stampo ed entró velocemente in casa.
-buonanotte-

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