n i n t e e n

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She's been accused of perjury

-tutti i piedi per il giudice Marlowe- disse un agente aprendo la porta dell'aula.

Subito l'uomo con la tunica nera si sedette.
-la seduta è aperta. Iniziamo da dove è stata interrotta. Prego, avvocato Marcatton...-

-vostro onore, la difesa chiama a testimoniare Samantha McLaren- disse Elena dopo essersi alzata e aver fatto l'occhiolino ad Andrea.

Aspettó pazientemente che la bionda si sedesse alla sbarra.
-facciamo in fretta, devo essere in ufficio tra un'ora- si sedette con poca grazia, per far notare quando poco volesse essere lì.
-non si preoccupi, sarò breve e coincisa- sorrise acida rivolta verso la sua ex amica.

-allora, signora McLaren, suo fratello Logan McLaren è stato accusato dell'omicidio del pregiudicato Juan Ortega. Il crimine prima ricaduto sul mio cliente, il signor Andrea Sacchi-
-sì, ho letto il fascicolo che mi hanno gentilmente dato- rispose sarcastica.

-bene, allora saprà il motivo per cui l'ho chiamata a testimoniare-
-lo posso immaginare-

-può confermare che suo fratello, il signor McLaren si trovava con lei la notte dell'omicidio-
-sì certo, eravamo insieme-
Elena annuì voltandosi verso Andrea che le sorrise facendole l'occhiolino.

-amplii la risposta: mi dica cosa avete fatto insieme, come avete passato la serata, se ci sono testimoni-
-Logan è venuto a casa mia verso le otto e mezza della sera. Abbiamo cucinato insieme e poi abbiamo...guardato un film-
-cos'era quell'esitazione. Non avete davvero guardato un film?- inarcò un sopracciglio.

Sapeva benissimo che stava mentendo, voleva sono vedere fino a che punto si fosse spinta.

-ok abbiamo fumato dell'erba. Non è mica un reato!-

Stava aggiungendo dei dettagli imbarazzanti per rendere la sua storia più credibile.

-immagino non ci siano dei testimoni-
-no, siamo rimasti sempre a casa-
La bionda annuì sorridendo.

-signore e signori della giuria, avete sentito!- esclamó l'altro avvocato dal suo tavolo.

-non così in fretta. Il caso non è ancora chiuso- disse Elena avvicinandosi ad Andrea che le tese un fascicolo pieno di fogli.
Lei ne diede un paio al suo oppositore e un altro po' alla guardia che li diede al giudice.

-obiezione, vostro onore, queste foto non sono state presentate come prova-
-obiezione respinta. Avvocato Marcatton prosegua- disse l'uomo con la toga nera.

-di quali foto sta parlando?- chiese Samantha improvvisamente preoccupata e non più sbruffona.
-questi fotogrammi di una videocamera che la inquadrano entrare suo studio legale alle ore otto e quarantacinque, molto strano considerando che ha appena detto di essere stata a casa con suo fratello per tutta la sera e che a quell'ora ci sono solo le signore delle pulizie. Vuole negare che quella persona è lei?-
-sì sono io, ma a...avevo dimenticato un fasciolo in ufficio e devo essermi confusa con gli orari- sorrise nervosa.

-signora McLaren, come spiega questa foto che immortale uscire dall'edificio in una posizione non propriamente consona con il suo capo, il signor Lawrence?- chiese tirando fuori un altro foglio di carta dalla pila.

Samantha sbiancó iniziando a balbettare frasi senza senso.

-signori della giuria, voglio ricordare che il direttore Lawrence è sposato da dieci anni ed ha tre figlie meravigliose- disse rivolta al banco dove sono riuniti tutti i giurati.

-allora Samantha, mi dica, da quanto va avanti la vostra storiella? Un anno? Qualche mese? E cosa più importante, ha ottenuto qualche favore andando a letto con il suo capo?-
-sì, sono stata promossa a vice direttore in quattro anni- piagnucoló.

-e mi tolga la curiosità, ha per caso usato questo stratagemma durante i suoi studi alla City University per avere dei voti migliori invece di studiare come tutti gli altri?-

-obiezione: irrilevante!- esclamó l'avvocato della controparte.

Aveva ragione, Elena si era spinta un po' troppo in là e quasi niente era riuscita a fermarla.

-obiezione accolta. Signorina McLaren, lei verrà sottoposta ad un altro processo per falsa testimonianza. Le ricordo che rischia fino a tre anni di prigione per aver tentanto di salvare suo fratello. Questa seduta è sospesa- deliberó il giudice battendo il martelletto.

Andrea fu portato fuori dalle guardie quasi subito, non ebbe nemmeno il tempo di congratularsi con Elena.

Così amareggiata per non averlo salutato, ma allo stesso tempo felice per aver vinto, radunó le sue cose e uscì dall'aula.

-avvocato Marcatton! Aspetti- disse la sua controparte proprio mentre stava per andarsene.
Un certo avvocato Jordan, un mediocre difensore d'ufficio a cui piaceva affrontare in tribunale dei pezzi da novanta come lei.
Il direttore dello studio di Londra l'aveva descritto proprio così.

-cosa posso fare per lei, signor Jordan?-
-la vera domanda è cosa posso fare io per il suo cliente e lei- parló altezzoso. -ho una proposta di accordo-

-Andrea si fa solo un paio d'anni al fresco-
-quanti esattamente?-
-cinque- rispose coinciso.
-allora non accettiamo, grazie per aver speso del tempo a stilare il contratto. Arrivederci-

-lei pensa davvero che il giudice lo lasci andare così tranquillamente? Non con quei precedenti. Stiamo parlando di rapina, spaccio, aggressione e Dio solo sa cos'altro. Si fidi, questo patteggiamento è il meglio che riuscirete ad ottenere-
-lasci che le spieghi una cosa, mio caro avvocato alle prime armi, non sono arrivata dove mi trovo ora fidandomi e firmando accordi-
-lei è arrivata in questa posizione grazie a suo nonno, non lo dimentichi-
-non accettiamo in ogni caso. Quel patteggiamento è ingiusto per un crimine non commesso dal mio cliente-

-lei peró ha l'obbligo di presentarlo lo stesso ad Andrea, per legge. Scommetto che lui non sarà così risoluto come lei-
-buona giornata avvocato Jordan-

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