That's the last time we talked
Era ormai un anno che Elena ed Andrea erano ufficialmente fidanzati.
Avevano scelto la data del matrimonio almeno un centinaio di volte e centouno l'avevano cancellata.Entrambi avevano cose importanti al lavoro e quindi il momento esatto non arrivava mai; soprattutto lei era sempre occupata con la gestione di tre studi in tutta Europa e concentrarsi soprattutto su quello a Londra.
Nonostante tutto litigavano davvero poco, perché non trascorrevano tanto tempo insieme e quando lo facevano, cercavano di non parlare di lavoro o dei loro problemi.
-finalmente sei arrivato, ho preparato la carbonara! Vieni prima che l'uovo si scaldi e diventi una frittata!- gridó Elena dalla cucina.
Non vedendolo arrivare tornó in salotto e notando la luce del bagno accesa entró senza farsi troppi problemi.
-in tutti questi anni non hai fottutamente imparato a non aprire le porte quando sono chiuse- disse incazzato vedendola lì.
Si reggeva a fatica contro il lavandino, sanguinava in maniera vistosa da una tempia e dalle nocche.
Gli si avvicinó pronta ad aiutarlo a disinfettarsi.-evidentemente non hai fatto rissa a lavoro sui tavoli da disegno. Che ti è successo?- chiese mentre gli fasciava la mano sinistra.
-sono andato in un bar con Alessandro e c'erano dei tipi ubriachi che volevano fare a pugni- disse, anche se Elena potè notare poca convinzione in quello che diceva.La ragazza alzó lo sguardo sospirando delusa, perché le stava mentendo?
-non dirmi cazzate Andrea, o giuro che pianto una scenata di quelle che ti fanno pentire di essere nato!- gridó sentindo i fiotti di rabbia che le scorrevano nel sangue.
-ok, è stato Logan-Ci pensó un attimo, non le venne subito in mente chi era Logan, perché erano passati fin troppi anno da quando si erano lasciati.
-che cazzo c'entra lu...aspetta, hai ricominciato a spacciare?-
-non ho mai smesso- sussurró.A quella frase Elena partì in quarta, ormai nessuno potè più fermare la rabbia che era cresciuta a dismisura dentro di lei.
-non ci posso credere! Una, per una volta, che penso tu sia cambiato mi dimostri che in realtà non lo sei. Sapevo che non mi sarei mai dovuta fidare di te-
-ti prego non dirmi così-
-che cazzo dovrei dirti? Che comunque vada io saró sempre al tuo fianco e che potrai sempre contare su di me? Credo che lo sai fin troppo bene e continui ad abusarne-
-mi dispiace-
-per favore, almeno non mentirmi. Sappiamo perfettamente entrambi che non ti dispiace neanche un briciolo--quella notte in ospedale mi hai detto che non mi giudicavi-
-non ti sto giudicando. Ti sto solo spiegando quanto le tue fottute scelte di merda condizionino le vite degli altri, soprattutto delle persone che ti stanno accanto e che ti vogliono bene. Mi viene un'ansia assurda a pensarti là fuori nei sobborghi a spacciare o qualsiasi cosa tu faccia di cui non voglio sapere niente! Ti prego, vai dalla polizia, puoi patteggiare ed io posso difenderti--me ne vado! Non ce la faccio più a farmi accusare da qualcuno che non sa niente!- urló Andrea con la sua voce bassa per prendere la giacca ed andarsene.
-se solo mi parlassi ogni tanto. Ma no, tu continui a scappare come hai sempre fatto--almeno abbi la decenza di non presentarti più nella mia vita- gridó quando sbattè la porta d'ingresso.
*** fine flashback ***
-e questa è l'ultima volta che ho sentito o Andrea Sacchi, almeno fino alla lettera di ieri- sussurró Elena con un filo di voce.
Non aveva mai parlato a nessuno di lui, lo considerava un errore del passato.
Ora aveva raccontato tutta la loro storia ad uno sconosciuto e si trovava tremante in lacrime.-bene signorina Marcatton, la sua versione di fatti risulta sincera. Può rappresentare il signor Sacchi davanti ad una corte-
-fosse facile- disse sarcastica.
-lei è un'ottima avvocato. Mi creda: ne ho visti, di ribaltamenti di verdetto, in quel tribunale--venga, le mostro la stanza dove potrà parlare con il suo cliente- entrambi si alzarono e una volta usciti camminarono un bel pezzo davanti alle celle degli altri detenuti del carcere che fecero parecchi commenti poco carini su di lei.
-il suo cliente è qui da appena una settimana ed ha già creato problemi- commentó aprendo la porta della stanza dove si trovava quasi sicuramente Andrea.
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Two Ghosts
RandomSequel di "when love knocks on your door", vi consiglio di leggere prima quella. Il tempo passa, ma non cancella l'amore che proviamo veramente per qualcuno.