A silent crowd waiting
Il grande giorno era arrivato. Il matrimonio più importante del secolo.
Stava aiutando Sofia con il vestito dal sposa e le stava da Dio, anche se non la smetteva di tremare per l'ansia.
-come lo dico ad Alessandro?- chiese lei mentre una ragazza la truccava e l'altra le faceva i capelli.
-inizi parlando di quanto vi amiate e poi continui con "avremo un bambino"-
-non è che puoi dirglielo tu? A te darà ascolto, sei sempre stata la sua migliore amica- la supplicó.
-posso provarci-
-vacci subito, ti prego-Uscì dalla stanza della villa dove erano e scese le scale in fretta, per quanto potesse a causa del vestito da damigella d'onore.
Cercó Ale in ogni dove, perfino nella cappella dove si sarebbe tenuto il matrimonio tra un'ora.
Arrivó nel giardino e vide Andrea che fumava tranquillamente, era già vestito da testimone dello sposo.
-grazie a Dio, almeno ho trovato te-
-felice di sapere che mi stavi cercando- lui alzó un angolo della bocca senza guardarla.Poi si giró e il cuore gli si fermò per un attimo vedendola vestita così, era bellissima.
-sei uno schianto, lentiggine- una nuvoletta di fumo uscì dalla sua bocca.
Lei arrossì.
Gli venne subito in mente il matrimonio del fratello di lei.
Anche in quel caso era vestita da damigella, ma ora emanava un'aurea diversa. Era più matura e più consapevole della sua bellezza.
Ricordó anche come avevano fatto sesso nella sala accanto a quella del ricevimento, Dio, che sesso.-ti devo parlare di una cosa abbastanza delicata-
-se è per ieri sera, non c'è niente di delicato. A quanto pare non amiamo davvero i nostri rispettivi partner, altrimenti non lo avr...-
-no, no. Non voglio parlarti di questo; riguarda Sofia-
Lui rimase davvero confuso.
-Sofia? Cosa c'entra lei? Non è che ci ha ripensato?-
-no, certo che no. Solo che è successa una cosa, una cosa che potrebbe sconvolgere Alessandro-
-se l'ha tradito con qualche spogliarellista ieri sera, io non sono la persona giusta a cui raccontarlo-
-è incinta, Andrea-
-wow, ok. Questa si che è una faccenda delicata-
-se tu potessi anche solo accennare appena il discorso ad Ale, sarebbe fantastico-
-ci provo, ma non ti prometto niente- sbuffó il fumo.
-grazie- sorrise sincera lei.-ah lentiggine, devo chierderti anch'io una cosa? Non te l'ho domandato prima perché non credevo fosse il momento adatto- lui si grattó la testa in imbarazzo.
-dimmi pure-
-ecco...umh...tu per caso hai trovato nella tua stanza una lettera?-
-no, non penso proprio, perché?- disse dopo un lungo silenzio.
-oh niente, l'avevo scritta due anni fa con la speranza che tornassi prima o poi, ma non l'ho mai spedita. Lascia perdere, ero solo un cazzone disperato- lui alzó le spalle e lanció con violenza la sigaretta consumata nell'erba.I due ragazzi se ne andarono, lui dallo sposo e lei dalla sposa. Solo che Elena era davvero pensierosa riguardo alla presunta lettera.
Cercó di godersi la cerimonia con posto il prima fila da damigella, ma dall'altra parte il testimone dello sposo continuava a guardarla e a sorridere ogni tanto.
Decise così di vagare con gli occhi, fino a quando non atterrarono su Hans, vestito bene nel suo completo elegante.
Aveva lo sguardo pensieroso e preoccupato, certamente non stava seguendo la cerimonia neppure stava guardando la sua fidanzata e questo le diede un po' fastidio.Pensava che quell'abito dannatamente bello avrebbe attirato la sua attenzione, ma non era così; eppure con Andrea aveva funzionato...eccola che ripensava a lui. Per la miseria!
Arrivó il momento del ricevimento, ma Sofia ed Alessandro si assentarono per un attimo e al loro ritorno lui era bianco come una fantasma. Immaginó glielo avesse detto.
-sei bellissima, amore- sentì una mano avvolgerle la vita e speró fosse lui.
Era Hans, che sorridente come non mai le diede un bacio a stampo, proprio sotto lo sguardo glaciale di Andrea.
-anche tu- tentó di distendere le labbra.Si sedettero ai tavoli e consumarono il pranzo.
Lei era al tavolo degli sposi insieme alla coppia di innamorati e Andrea, che guarda caso era proprio accanto a lei. Continuavano a scambiarsi occhiatine timide e a sfiorarsi le mai piano. Sofia non aveva fatto i posti a caso.Tenne d'occhio Hans per tutto il ricevimento, non la smetteva di ridere e a scherzare con quell'arpia di Samantha, che si era molto offesa per non essere stata scelta come damigella d'onore, tanto da indossare un abito dello stesso colore. Patetica.
Arrivó il momento dei brindisi e degli auguri.
Perfino Hans si alzó richiamando il silenzio battendo con un coltello sul bicchiere colmo di vino rosso.-signore e signori invitati, avrei un annuncio da fare...intanto complimenti agli sposi- disse e fu bloccato dallo scroscio degli applausi.
-Elena, so che questo è il momento meno opportuno per fare una cosa del genere, ma non potevo aspettare di tornare a Berlino per farlo- fece una pausa.
Appena lei sentì il proprio nome si risveglió dallo stato in cui era. Che diamine stava facendo?
-tu sei la donna della mia vita, appena ci siamo conosciuti su quel campo da tennis ho capito che tu eri perfetta per me e che saremmo invecchiati insieme, quindi...vuoi sposarmi?- si inginocchiò rivelando dalla tasca un anello di diamanti.D'impulso afferró la mano di Andrea da sotto il tavolo e la strinse forte.
Non sapeva cosa fare, forse era anche troppo giovane per sposarsi.
Era andata nel pallone e per poco non le sarebbe venuto anche un attacco d'ansia.
Tutta la sala si era ammutolita, aspettavano la sua risposta.-fai la cosa giusta, in ogni caso io saró felice della tua scelta- le sussurró Andrea continuando a guardare davanti a sè.
Percepiva la voce incrinata, guardandolo appena vide gli occhi lucidi.
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Two Ghosts
RandomSequel di "when love knocks on your door", vi consiglio di leggere prima quella. Il tempo passa, ma non cancella l'amore che proviamo veramente per qualcuno.