e l e v e n

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A loyal bf wouldn't betray me like that

L'ansia si stava facendo beffa di lei. Avrebbe iniziato a sudare molto presto.
Tutti aspettavano il suo responso quando Andrea le strise la mano per darle forza.
In quel momento capì cosa doveva fare.

-no- disse soltanto. Tono asciutto e coinciso da vero avvocato, non balbettó nemmeno.

-no? Oh andiamo, sei seria? Andiamo almeno fuori a parlarne!- Hans era davvero sconvolto, Elena se lo immaginó come un bambino viziato che piangeva perché la mamma non gli comprava un giocattolo nuovo.

-allora, che c'è? Ci hai ripensato per caso?-
-c'è che forse non ti amo come credevo e forse neanche tu- disse ovvia incrociando le braccia al seno.
-chi ti ha messo in testa queste cose quel coglione?- si indicó una tempia per enfatizzare il concetto.
-sappi che quel coglione ha un nome...e no, Andrea non c'entra niente. Mi ha solo aiutato ad aprire gli occhi-
-per quanto ne so ti ha aperto anche dell'altro- borbottó passandosi una mano tra i capelli.

-Hans!- esclamó lei.
Si stavano lasciando, ma non aveva il diritto di darle della puttana.
-vi ho visti ieri notte fare sesso vicino alla piscina-
-non so cosa hai visto, sarebbero potuti essere chiunque-
-ho trovato la lettera, Elena. E l'ho pure letta, tutte tredici le fottute pagine in cui quel decelebrato scriveva quanto ti abbia mai amato e cazzate del genere!-

-e quindi? Ti ho visto come ci provavi con Samatha lì dentro e tutta questa mattina-
-tu mi hai tradito e mi hai mentito dicendomi chiaro e tondo che tra di voi non c'è stato nulla mentre eri a Londra-

-neanche tu sei stato completamente sincero-
-di che cazzo stai parlando?- si mise sulla difensiva.
-sono andata a quell'incontro con il notaio inglese. Tu mi odiavi, non è così, caro fidanzatino?-
-posso spiegarti...è stato prima di conoscerti, prima di conoscere la meraviglia persona che sei-

La sua voce si fece dolce, non sbraitava più. Le prese addirittura la mano per farle capire le sue vere intenzioni.

-hai detto a tutti che ero solo una ragazzina viziata- singhiozzó lei.
Si era davvero fidata di Hans e lui l'aveva tradita nel peggior modo possibile.

-ecco perché non volevo farti parlare con Smith, non volevo che tu scoprissi cosa pensavo di te prima di incontrarti...perché io ti amo, Elena- supplicó sccarezzandole la guancia.
-mi dispiace- aggiunse poi.
-quindi non mi vuoi sposare solo per ottenere il quarantanove per cento dello studio?- domandó lei scettica.
-no, certo che no-

-sai, invece penso che tu l'abbia fatto solo per tenermi lontana da Londra, dalla mia vecchia vita. Solo per raggiungere i tuoi scopi- una lacrima di consapevolezza le scivoló lungo la guancia bagnandole le labbra.
-volevo tenerti alla larga da Londra, dove c'era quell'Andrea. Me ne sono reso conto quando è venuto a trovarti dopo la morte di tuo nonno!-
-quando la pianterai di dirmi cazzate?- chiese

Era talmente disgustata da lui.

-e va bene. Vuoi la verità? Eccola-
-io non ti amo, non ti ho mai amato e mai ti ameró. Anzi, mi faccio i complimenti da solo per aver resistito così tanto accanto a te- sorrise sadico nel vederla soffrire.
Ormai piangeva senza sosta, silenziosamente.

-perché l'hai fatto?-
-ma non ci arrivi? L'hai detto tu stessa. Volevo una quota nell'ufficio-
-tutto questo per poter gestire uno stupido studio legale?-
-uno stupido studio legale? Uno stupido studio legale? Ma sentila! Tu non sai di cosa stai parlando- sibiló a denti stretti.

Sì, era proprio il verbo giusto. Lui era una serpe e come tale andava schiacciata con tutto il disprezzo che si possiede in corpo.

-sentiamo, allora!- girdó.

-tu non hai dovuto faticare nella vita: non volevi passare le vacanze a Milano con i tuoi che continuavano a litigare dando la colpa a te e ai tuoi fratelli, tac, andavi dal nonnino caro in Germania che ti viziava più di ogni altra persona, per entrare alla tua fottuta università privata a Londra c'era il nonnino caro, tutti i tuoi professeri conoscevano il tuo cognome quindi non hai dovuto sgobbare per ottenere una laurea ed un master in soli quattro anni, Kaufmann ti ha addirittura lasciato la sua creazione più grande, lo studio, per non parlare della villa dove vivi-

-e quindi? Credo tu sappia cosa significa famiglia- tiró su con il naso per fermare le lacrime.

-tu non capisci. Ha lasciato a te lo studio, ad una neo laureata incapace di gestire anche la vita del nostro pesce rosso. Non hai esperienza, ma questo lui non lo capiva, no, ha sempre fatto di testa sua quel vecchio. Doveva lasciare a me l'ufficio in eredità. A me, a colui che ha sacrificato anima e sangue per il bene dello studio. Dio solo sa quante ore ho speso sui casi, solo per ottenere una pacca sulla spalla ed un sorriso appena accennato!-

Era davvero fuori di sè, gridava come un matto e gesticolava ancora peggio.
Elena, invece, se ne stava in silenzio a piangere e a farsi urlare contro i peggiori insulti.

-quindi sì, se te lo stavi chiedendo non ho fatto altro che tradirti a destra e a manca, soprattutto con Sam, visto quanto la odi-

Lei rimase ancora più scioccata di quanto non lo fosse già prima.

Improvvisamente si calmó, quel ragazzo era davvero strano e lunatico.

-così hai finto per tutto questo tempo? C'è stato almeno qualcosa di vero?- sospiró.

Ormai non aveva più la forza di piangere.

-il sesso. Diamine, quello si che era fantastico, proprio come diceva Andrea nella sua lettera. Sai quel ragazzo è davvero bravo a scrivere, avresti dovuto leggerla-
Godeva come un porco nel farla soffrire.
-a dire la verità non sei neanche tutta questa bravura come avvocato. Sei piuttosto mediocre, solo che dovevo fare il bravo fidanzato supportandoti con la consapevolezza che a suon delle tue sconfitte in tribunale avresti mandato a puttane lo studio-

A quel punto Elena non ci vide più dalla rabbia e gli tirò uno schiaffo talmente forte da lasciargli il segno delle dita sulla guancia destra.

-puoi parlare male di me e della mia vita, puoi aver da ridire sulle scelte di mio nonno. Ma non ti permetto di insultare il mio lavoro!-
-e sentiamo, cosa avresti intenzione di farmi?-
-Hans Zimmermann, sei licenziatoe faró rapporto all'albo degli avvocati tedesci affinché ti sospendano- esclamó.
-sai benissimo che non puoi lasciarmi a casa se non per motivi seri, questa volta la Costituzione è dalla mia parte-
-beh ti consiglio di ridirla perché c'è il reato di diffamazione del proprio superiore, potrei portarti in tribunale, ma essendo senza lavoro non puoi nè difenderti da solo in quanto sospeso nè pagarne uno-

-no, Elena, aspetta- Hans tentó di afferrarle la mano mentre se ne andava.
Aveva bisogno di stare da sola lontano da tutto.

-e per la cronaca Andrea è mille volte meglio di te a letto, ce l'ha addirittura più lungo- disse mentre si allontanava.

(Andate a leggere la mia nuova storia "That Girl from Carolina. -Harry Styles", grazie prego ciao💘)

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