Chapter 16

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Stavo osservando attentamente la fumata calda che proveniva dalla tazzina di cioccolata davanti a me, si liberava nell'aria danzando e formando piroette irregolari e deformi. Ero nel bar in cui ero solita fermarmi dopo lezione, stavo aspettando Giulia che mi avrebbe raggiunto da un momento all'altro, appena finite le lezioni.

< Tutto bene signorina?> mi chiese una voce maschile accanto a me. Alzai lo sguardo e mi ritrovai di fronte il cameriere, quel cameriere che da parecchi giorni mi guardava, forse, con troppa malizia.
< Si si, grazie> risposi sorridendo flebilmente cercando di essere un po' carina.
< Sicura? Beh se le serve qualcosa può chiedere senza nessun problema> mi rispose lui irritandomi lievemente.
< Si ho detto che è tutto a posto> dissi alzando un po' troppo la voce.
< Scusala certe volte è un po' troppo suscettibile> intervenne la voce squillante di Giulia che si sedette nel posto libero di fronte a me.
< Comunque a me portami un tè caldo, grazie> continuò con voce sfacciata.
< Mamma mia è insopportabile> dissi guardando la mia amica mentre il ragazzo si allontanava verso il bancone.
< Certo che anche tu potresti controllarti e poi non è male, una distrazione ti servirebbe> mi rispose con aria illusoria.
Appena sentii quella frase iniziai a tossire a causa della cioccolata andata di traverso, insomma come farle scoprire subito la mia vita sentimentale e sessuale.
< Mi stai nascondendo qualcosa?> disse con sguardo indagatore mentre mi puntava il dito davanti alla faccia.
< No mi è solamente andata di traverso la cioccolata, può succedere> le risposi vagamente.
< Non me la racconti giusta tu> continuò sorseggiando il tè arrivato un attimo prima.
Non dissi nulla mi limitai a guardare la tazza che avevo fra le mani, non sapevo se dirle tutto o stare zitta.
< Sono andata a letto con Niccolò> dissi velocemente facendo sì che non mi sentisse.
< Rebecca cosa?> mi rispose allargando gli occhi. Mi aveva sentito non potevo più tornare indietro.
< Non ce ne siamo resi conto, è successo tutto così senza nessun preavviso> continuai abbassando per l'ennesima volta lo sguardo sulla tazzina vuota.
< Lo sapevo io, lo sapevo, me lo sentivo> parlò guardandosi intorno.
< Ed ora?> continuò lei guardandomi.
< Non lo so, non si è fatto ancora sentire> dissi sbuffando.
< E tu cosa pensi di fare?> mi chiese.
< Mi sento un mostro> dissi io sistemandomi meglio sulla sedia diventata un po' troppo scomoda.
< Non ho nessun senso di colpa, né verso di lui e né verso Federica, come se tutto fosse normale> continuai guardando la mia amica, c'era di buono che Giulia non aveva mai avuto l'idea di giudicarmi o in un certo senso "tradirmi".
< Dovrete parlarne, potrebbe essere stato solo uno sbaglio oppure no> mi rispose sincera.
< Sicuramente non potete fare finta di nulla> continuò guardandomi.
< Mi ha detto anche che gli piaccio> parlai io con poca convinzione.
< Oh mama, bel casino> esclamò Giulia sbattendosi una mano in fronte.
< Dovrebbe mettersi un po' a posto le idee quel ragazzo e tu dovresti essere più coerente con te stessa> continuò con fare ovvio.
< Lo so, ma sono impulsiva e agisco senza pensare> risposi alla mia amica.
< Gli hai praticamente tenuto il muso per molto meno, adesso ci finisci a letto e non dici nulla> mi disse abbassando un po' la voce.
< Non so spiegartelo Giulia, lo devo capire anche io. Divento vulnerabile quando sto con lui però capisco anche che non posso ridurmi così> replicai cercando di trovare una risposta comprensibile.
La conversazione venne interrotta dallo squillo del mio cellulare, lo presi in mano e lessi il messaggio che mi era appena arrivato. Era Niccolò.

Scricciolo ci vediamo stasera o hai da fare?

Ora che gli dico?
< Giù è lui, mi ha chiesto se usciamo stasera> dissi alla mia amica agitandomi.
< Che faccio? Vado o no?> le chiesi aspettando un suo consiglio.
< Io se fossi in te ci andrei solo per chiarire e valutare ma non per fare altro > mi rispose guardandomi mentre rollava una sigaretta.
< Mh okay> dissi un po' scettica mentre cercavo le parole adatte per rispondere al ragazzo.

Ci sono Moriconi, passami a prendere fra due orette.

Chiusi la chat e misi in borsa il cellulare.
< Stasera io e Lorenzo non ci saremo> parlò la mia amica sorridendo.
< Che fate?> le chiesi sperando in una risposta precisa.
< Mi ha chiesto di uscire con lui> mi rispose vaga guardandosi in giro.
< Oh mio dio> esclamai contenta battendo lievemente le mani.
< Te lo dico, siete sempre stati una mia ship> dissi sognante beccandomi una risata dalla mia amica.
< Non lo so, l'ho sempre visto come un amico ma niente di più. C'ho pensato e tutto sommato non è male anzi, quindi mi sono buttata e stasera vediamo come andrà> disse sorridendo dolcemente.
< Sono veramente felice per voi> risposi io felice.
< Calma Reb andiamo con calma> replicò ridendo.

Eravamo appena tornate a casa, il mio sogno di riposarmi sul divano si era infranto dopo aver valutato che dovevo studiarmi praticamente un libro per il prossimo esame. Mi misi seduta sul letto con il libro davanti sperando di assimilare il più possibile, guardai l'orario avevo ancora un'ora.
Passarono una decina di minuti quando suonò il cellulare avvisando l'arrivo di una chiamata.
< Niccolò sto studiando possiamo sentirci per messaggio?> dissi al ragazzo subito dopo avergli accettato la chiamata.
< Scricciolo è un problema se vengo adesso da te?> mi rispose supplicandomi.
< Avrei da studiare un intero libro> esclamai roteando gli occhi.
< Eddai sono già sotto casa tua, mi vuoi veramente mandare via?> disse divertito.
< E va bene, ti apro> gli risposi sbuffando e buttando giù la chiamata.
Non riuscivo dirgli di no.

Heyy amici miei! Sono finalmente contenta di questa storia e spero stia piacendo anche a voi! Fatemelo sempre sapere con una stellina o anche un commentini, grazie di cuore<3

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