Chapter 37

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Erano appena le 5 di mattina, non riuscivo a dormire, mi alzai cercando di non creare troppi rumori nella stanza e di conseguenza svegliare Niccolò e Adriano che avevano bisogno di riposare.
Andai con calma nel piccolo bagno, presente nella stanza, per sciacquarmi il viso con l'intento di riprendermi un attimo, mi guardai allo specchio: la mia pelle pallida era sciupata, gli occhi erano lucidi e le labbra erano screpolate e bianche, ero veramente un disastro.
Mi toccai la fronte, ancora, bollente accompagnando la situazione con un leggero sbuffo.

< Sei bellissima> mi girai di scatto sussultando per lo spavento preso dalla lieve voce di Niccolò che si trovava appena dietro di me appoggiato allo stipite della porta.
< Oh Nic che spavento> dissi subito dopo mettendomi una mano sul cuore.
< Tutto bene?> mi chiese avvicinandosi.
< Beh potrebbe andare meglio, ma tu perché sei sveglio?> gli domandai guardandolo.
< Pensavo stessi male, sono venuto a vedere> mi rispose accarezzandomi i capelli.

Dopo aver discusso mi ero addormentata e non avevamo chiarito nulla, anche perché, lui non si era fatto vedere.
Eravamo entrambi troppo testardi ed orgogliosi per scusarci subito all'istante.

< No tranquillo, non riesco a dormire magari è colpa della febbre> dissi sospirando e sedendomi sul bordo della piccola vasca, seguita poi da lui.
< Allora sto qua con te> parlò sistemandosi meglio.
< Nic dai, vai a dormire> dissi io sorridendo lievemente, non che non volessi la sua compagnia, anzi, ma sapevo che aveva bisogno di riposare.
< Piccola, scusami per prima> continuò abbassando lo sguardo.
< Sono un po' stressato e non ho pensato a quello che stavo dicendo, hai tutte le ragioni per essere arrabbiata con me, sono proprio un idiota> disse passando una mano nei capelli.
< E poi vedendoti così me stavo sentì male pure io> continuò guardandomi.
< Amore, stai tranquillo> gli risposi sorridendogli lievemente.
< Non nego che un po' mi ha infastidito ma poi ho capito la situazione, so che non lo hai fatto apposta e poi non riesco tenerti il muso per tanto> continuai dandogli un bacio sulla guancia.
< Sono fortunato, sai!?> disse guardandomi e cingendomi la vita con il braccio.
< Perché?> gli risposi non capendo.
< Appena ti ho detto di Sanremo avevo una paura fottuta di perderti, so quanto tu sia riservata e avere un fidanzato che va a fare un contest in TV non è il massimo, eppure ora sei qua con me senza farmi pesare nulla> parlò sincero sorridendomi.
< Non devi aver paura, starò sempre qua con te. E comunque sarò la prima a spronarti per farti inseguire i tuoi sogni, so quanto ci tieni. La tua felicità è anche la mia> dissi appoggiandogli la testa sulla spalla.
< Ho una voglia matta di baciarti> constatò dopo stringendomi più a sé.
< Dov'è finita tutta la tua ipocondria?>  gli chiesi ridendo della sua faccia che diventò sempre più preoccupata.
< Oddio si, me n'ero dimenticato> disse sbattendosi una mano in fronte causando le mie risate.
< Amore, seriamente, vai a dormire> continuai cambiando espressione.
< Smettila, io sto qua. Cosa vuoi fare?>
mi rispose convinto di quello che stava facendo.
< Non ho proprio nessuna speranza di farti cambiare idea, vero!?> dissi alzando lo sguardo verso di lui.
< Oh che brava, amore, hai indovinato> mi rispose sorridendo e baciandomi la fronte.
< Mi porti al mare?> dissi ad un tratto ricevendo uno sguardo torvo da parte del mio ragazzo.

***********

Mi sistemai meglio la pesante sciarpa che indossavo intorno al collo, dopo tante suppliche ho convinto Niccolò a portarmi in spiaggia nonostante la mia febbre alta e il brutto vento che troneggiava sulla città ligure.
So benissimo che stavo rischiando, ma l'idea di guardarmi l'alba sul lungo mare era molto forte, avevo una certa attrazione per queste cose. Adoravo osservare il tramonto e l'alba del sole, per non parlare, poi, anche della costellazione che illuminava per tutta la notte il cielo scuro.

< Amore, ti prego, copriti meglio> disse Niccolò sistemandomi meglio la cirniera del giubbotto e la cuffia che indossavo.
< Si, non preoccuparti> gli risposi prendendogli la mano.
< Perché con te cedo sempre? È chiaramente una cosa da pazzi questa> continuò lamentandosi.
< Guardati quello che hai intorno e sta zitto> dissi scherzando con dolcezza mentre osservavo i vari colori che aveva assunto il cielo dove, qualche ora prima, le nuvole avevano lasciato spazio al flebile sole invernale.
< Ho sempre amato queste genere di cose> parlai ad un tratto stringendolo.
< Da piccola andavo sui colli bolognesi e mi soffermavo a guardare il cielo, alla mattina, alla sera e anche di notte. Non mi stancavo mai, stendevo la mia copertina sul prato e con gli occhi rivolti al cielo guardavo le stelle, era come se in un certo senso mi parlassero, come se avessero una loro vita> continuai sorridendo e ricordando brevi episodi della mia infanzia.
< Credo che ogni piccola cosa abbia da raccontare una storia, è che noi siamo troppo superficiali per capirlo> continuò lui con lo sguardo rivolto ai primi raggi di sole.
< Niccolò> lo chiamai piano con la paura di interrompere quel momento.
< Dimmi amore> disse lui calmo.
< Ti amo> continuai io rivolgendogli uno sguardo sincero.
< Anche io, tanto> mi rispose prendendo il mio viso fra le mani e baciandomi poco dopo in bocca.
< Amore mi hai appena baciato> dissi ridendo appena ci staccammo.
< Non mi importa> continuò lui.
< Mi curi questa bastarda ipocondria> parlò sorridendo e tornando a baciarmi
Per un momento mi ero dimenticata di stare male, lui era la mia cura.

Heilà! Scusate la mia lunga assenza ma sono stata in un posto dove non prendeva nulla e se non bastasse ho pochissime idee.
Comunque datemi sempre una vostra opinione! Vi voglio bene!
Grazie<3

L'eleganza delle stelle - UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora